Che nella Polizia di Stato regna sovrana la carenza di organico, non è stata scoperto l’acqua calda. La cosa strana è che qualcuno si ricorda di tale delicata problematica in piena pandemia, fino al punto che la stessa viene persino dibattuta sotto forma di interrogazione alla Camera dei Deputai. Difatti, viene proposto di prolungare di uno o due anni la permanenza in servizio dall’attuale limite di età da 60anni a 61/62anni.
Al riguardo il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia Antonio de Lieto ha dichiarato:
“E’ bene ricordare a chi di dovere che l’aumento dell’età pensionabile per gli Operatori di Polizia è improponibile e penalizzante, dal momento che la particolare attività e lo stress a cui questi servitori dello Stato sono quotidianamente sottoposti mal si concilia con la loro ulteriore permanenza in servizio. C’è da considerare, inoltre – ha rimarcato de Lieto – che gli Operatori di Polizia prossimi al pensionamento hanno svolto per anni turni di servizio massacranti, che a volte, hanno coperto l’intero arco delle 24 ore, effettuando servizi notturni esposti alle intemperie e a continui spostamenti. Proprio per il particolare tipo di servizio – ha evidenziato il leader del LI.SI.PO. – gli uomini e le donne, appartenenti alle Forze di Polizia, devono possedere elevate condizioni fisiche che mal si conciliano con un’ulteriore permanenza in servizio. Spesso – ha concluso de Lieto – lor signori trasformano con un “colpo di spugna” la volontarietà in obbligatorietà e nel caso di specie verrebbe allungata l’età pensionabile a 62anni a chi per decenni ha garantito ordine e sicurezza pubblica per poi vedersi ripagato in malo modo”.