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M5S. Mastella continua a spegnere fari sulla storia di Benevento

14/08/2020
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Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, scrivono i pentastellati, definisce “i beni dell’industria” come una parte fondamentale del patrimonio culturale del nostro paese ed oggi, più che mai, per espressa ammissione dell’assessora alla Cultura Rossella del Prete, “dopo il riconoscimento giunto a Benevento dall’UNESCO, essi costituiscono beni da tutelare e da valorizzare per sostenere un turismo culturale che, secondo le previsioni, farà registrare un importante incremento: il loro recupero e la loro valorizzazione rappresentano dei passaggi importati per la vita culturale di Benevento.” Queste considerazioni della storica Del Prete, continuano i rappresentanti del M5S, presente in convegni ed iniziative per la tutela e la valorizzazione delle testimonianze di archeologia industriale, sono state dedicate in particolare all’ex tabacchificio di via XXV Luglio progettato da Pier Luigi Nervi, ma crediamo sarebbe stato opportuno applicarle anche alla Fabbrica Moccia di contrada San Vito, un impianto industriale che era un vero e proprio gioiello di architettura, demolito senza conservarne traccia, salvo minime imposizioni della Soprintendenza. Perché cancellare l’ultimo segno di una realtà industriale del secolo scorso che per decenni ha rappresentato un’anomalia nel panorama beneventano, dal punto di vista sociale e collettivo? In questi giorni hanno demolito la palazzina Uffici per far posto ad una catena mondiale della ristorazione fast food e presto demoliranno il grande edificio dove hanno alloggiato decine di famiglie operaie: meriterebbe di rimanere come simbolo di un tempo in cui gli operai avevano diritto, accanto alla fabbrica, ad avere l’alloggio, una biblioteca, l’ambulatorio medico, impianti sportivi, in anni in cui non esisteva neanche la mutua. Il dopolavoro costruito dagli operai è stato sommerso. Le macchine industriali demolite e trattate come rifiuti. Quali sono gli impianti di interesse pubblico realizzati per il quartiere? Dove sono finite le strade per decongestionare il traffico, della cui costruzione sentiamo parlare da troppo tempo? Eppure, erano condizioni obbligatorie per la realizzazione di nuovi insediamenti commerciali. Altro assessore della Giunta Mastella gioirà ulteriormente, dopo l’affermazione che Benevento, grazie all’apertura di un altro precedente punto di ristorazione fast food, può considerarsi “sempre più internazionale”! Intanto il turismo langue, gli alberghi rimangono chiusi nel mese di agosto, la provincia continua a spopolarsi e l’economia sprofonda. Per il MoVimento 5 Stelle, siamo di fronte alla grave perdita di un pezzo di memoria della nostra comunità, consapevolmente accettata dall’amministrazione Mastella, che ha spento tantissimi fari sulla Storia di Benevento, a cominciare da quelli puntati su Città Spettacolo, una rassegna oramai snaturata che, nel 1994, sceglieva di investire parte del budget a disposizione per ristrutturare proprio una porzione della Fabbrica Moccia, in cui si svolgeva una “fiesta” teatrale in ricordo di Federico Garcia Lorca. Altri tempi, altri amministratori, altri direttori artistici concludono i pentastellati.

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