«Vista la qualità dell’informazione – chiarisce Viespoli in una nota – e il livello del dibattito sul tema Province, è necessario fare alcune puntualizzazioni.
Senatore Pasquale Viespoli
1) In Parlamento, e nella fattispecie in Senato, il provvedimento è stato notevolmente modificato, innanzitutto sul versante della dignità territoriale. Si è passati dalla soppressione e dall’accorpamento al riordino, con contestuale modifica del percorso di proposta e con un più forte protagonismo assegnato alla Regione e agli stessi Comuni. E un impatto comunque non insignificante sul piano locale, sia per la richiamata introduzione del “riordino” che per l’individuazione del capoluogo delle eventuali nuove Province.
Non si poteva fare di più di quello che è stato fatto. E io rivendico quello che è stato già fatto.
2) E’ altresì opportuno ricordare che l’ultima parola toccherà al Parlamento che dovrà esaminare il provvedimento “finale” del Governo
E’ quasi ovvio ricordarlo ma diventa indispensabile quando si ha a che fare con gazzettieri, mistificatori e denigratori di professione.
L’occasione è comunque utile per evidenziare che la Regione Campania è chiamata a una straordinaria occasione costituente, sicché non può ritenere che il suo compito sia di mera esecuzione del decreto.
La Regione ha il dovere di una proposta tale da delineare una certa idea della Campania. E non può che farlo nel confronto col territorio, col Parlamento e con il Governo.
Come abbiamo fatto nelle aule parlamentari, continueremo a dare un contributo di proposte e di idee con iniziative di dibattito pubblico, che sicuramente non saranno né di mera difesa dell’esistente, né improntate al localismo regressivo e al vittimismo stucchevole».
Sen. Pasquale Viespoli
Presidente gruppo “Coesione Nazionale”
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