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Il M5S sui silenzi di Mastella e dell’altra minoranza che non si oppone

Parlando degli esiti della Conferenza dei capigruppo dello scorso 9 giugno, il MoVimento 5 Stelle chiedeva la calendarizzazione, all’ordine del giorno del consiglio comunale, del regolamento del corpo di Polizia municipale, ritirato nel lontano 11 dicembre 2018 “per risolvibili difficoltà interpretative riscontrate rispetto anche alla norma regionale”, con l’impegno, poi disatteso da parte del sindaco Mastella, di rinviarlo “alla successiva seduta del 20 dicembre”. È di queste ore la notizia del riscontro del Dipartimento della Funzione Pubblica all’articolata segnalazione delle scriventi consigliere sulla “scomparsa” vicenda del corpo di Polizia municipale: adesso il Comune di Benevento dovrà finalmente rispondere, senza accontentarsi di offendere il lavoro dell’ormai unica forza di opposizione o girarsi dall’altra parte, sicuro di farla franca. Il MoVimento 5 Stelle, pronto al dovuto dialogo istituzionale all’interno dei consigli e delle commissioni consiliari, si vede costretto a coinvolgere soggetti esterni di controllo per arginare la deriva operativa di questa amministrazione: dal Prefetto, sulla sicurezza delle scuole e sulla trasparenza in materia di voucher sociali, al Garante regionale dei Disabili sul problema ascensori/disabilità, dal gruppo Carabinieri forestale sul taglio dei pini monumentali al dipartimento della Funzione Pubblica sulle ricordate vicende della Polizia municipale. È già in programma una richiesta di intervento all’autorità preposta per l’attivazione della Commissione di Controllo e di Garanzia, la cui presidenza spetta alla minoranza. Il sindaco Mastella, indaffarato e distratto dai suoi giochi di mobilità politica in prospettiva regionale, è giunto al punto più critico della sua esperienza amministrativa a Benevento. Attaccato dall’eurodeputato Martusciello sul caso delle intercettazioni che hanno riguardato il consigliere Russo, ha deciso di non decidere. Intanto, l’assessora Mignone, socia della ditta coinvolta nella vicenda giudiziaria sui depuratori cittadini, per cui abbiamo chiesto le dimissioni, è rimasta al suo posto, mentre il caso dell’ex consigliere delegato Feleppa, indagato nello scandalo dei concorsi truccati, aggiunge un ulteriore motivo di necessario chiarimento. Ma il silenzio non più procrastinabile è quello legato alle ragioni mai spiegate ai Consiglieri e alla Cittadinanza delle sue dimissioni poi rientrate. Il MoVimento 5 Stelle ritiene, inoltre, che l’altra minoranza, quella che continua a non opporsi, a questo punto è chiamata a rompere l’assordante silenzio e ad uscire finalmente allo scoperto, al di là del comune percorso elettorale con i mastelliani a cui è destinata per la scelta di appoggiare lo stesso “stracandidato” De Luca.