Mastella ha consegnato questa mattina 100 caschi di ventilazione al San Pio, caschi donati per suo intervento diretto, dall’Associazione “Amiamoci”, fondata, tra gli altri, dagli imprenditori Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo.
Il primo cittadino di Benevento da subito però ha chiarito che non è una donazione in ritardo, visto la curva epidemiologica che è in netto calo, ma è in funzione di quello che potrebbe accadere dal prossimo autunno. Mastella è chiaro che spera che cio non avvenga ma, nell’ipotesi che dovesse ritornare la pandemia, è meglio farci trovare preparati. Questo è il pensiero del Sindaco che aggiunge poi di essere un fervente cattolico e pertanto di non accettare la medicina selettiva quella cioè di scelta : tra un anziano ed un giovane chi scegliere di salvare nel caso di emergenza.
Il direttore generale Ferrante nel suo intervento ha sottolineato come l’azienda San Pio è stata da subito operativa dando risposte adeguate, non facendosi trovare impreparata. Nessun cittadino, ha continuato Ferrante, è stato rimandato indietro e ci si è resi autonomi anche per ciò che riguarda i tamponi che non si sono dovuti mandare al Cotugno per essere analizzati. Da lunedì scorso poi anche test rapidi al Pronto Soccorso.
Da Luglio poi ci saranno altri 10 posti di terapia intensiva di ultima generazione e la possibilitĂ di recuperare all’interno delle strutture esistenti, senza dover essere costretti a costruzioni ulteriori, ben 800 mq. ad un piano del San Pio con la possibilitĂ di recupero di altri tre piani nello stesso padiglione e di un ulteriore piano in quello di emergenza. A tal proposito Ferrante ha chiesto aiuto al Sindaco per la ricerca degli opportuni finanziamenti nel momento dell’intervento.
Poi ha ricordato che “attualmente ci sono due sole persone ricoverate che attendono la negativitĂ del tampone, credo che a giorni verranno dimessi. Non ci sono piĂą malati nell’area covid. Nonostante il problema Villa Margherita, che ha comportato dodici decessi, siamo riusciti a tamponare l’emergenza. Abbiamo retto, considerando che sono transitate presso la nostra struttura 290 persone, 80 risultate positive e 24 decedute”. A porposito dell’ultima vittima ha aggiunto che “il contagio non dĂ un’immunitĂ a vita, può verificarsi un ritorno. In questo caso forse era debilitata, aveva dei problemi. La signora era positiva ed è stata ricoverata, poi è tornata a casa dopo il doppio tampone negativo dove si è riacutizzato il contagio, costringendola a un nuovo ricovero“.
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