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La minoranza a Palazzo Mosti : Agguato alla democrazia

Nella civica assise oggi si è consumato l’ennesimo agguato alla democrazia.

La maggioranza al Comune di Benevento ha votato il Bilancio di previsione 2012 senza prendere minimamente in considerazione i pur numerosi emendamenti presentati dall’opposizione. Pepe e la sua squadra hanno completamente disatteso il fondamento e distorto la natura dello strumento contabile in assoluto più importante. Più che prevedere, all’interno di questo documento, si è ritenuto opportuno ignorare, omettere e trascurare. Uno dei passaggi fondamentali della vita politica e amministrativa di un Comune, con il quale l’amministrazione pubblica pianifica e diffonde le scelte politico-amministrative, è stato trattato alla stregua di un mero adempimento burocratico. La veridicità delle previsioni di entrata e l’attendibilità delle previsioni di spesa sono state completamente trascurate e volutamente omesse, eppure si tratta di principi che costituiscono la base per la redazione di ogni Bilancio. In maniera ardita e temeraria, non tenendo conto del parere espresso dal Dirigente del Settore Finanze e dai Revisori dei Conti, la maggioranza consiliare ha approvato un documento contabile con previsioni di entrata a dir poco fantasiose, come ad esempio quella relativa alla alienazione dei beni patrimoniali. Un’entrata che, oramai da più anni, viene puntualmente inserita nei bilanci di previsione ma altrettanto puntualmente viene ignorata in sede di consuntivo. Grave e pericoloso, inoltre, sotto il profilo della responsabilità personale dei singoli consiglieri che hanno approvato il documento contabile, è non aver tenuto conto dello squilibrio finanziario segnalato ai sensi del comma 6 dell’art. 153 del Tuel: sia dal responsabile del servizio finanziario nel parere espresso in calce alla delibera di Giunta comunale del 12.6.2012, sia nel parere espresso dal Collegio dei Revisori sul Bilancio di previsione 2012. Il concetto di “voto facile” è purtroppo uno dei mali peggiori delle democrazie, ed oggi, in aula consiliare, questa patologia ha conosciuto l’apice del contagio. Votare senza tener conto degli emendamenti presentati dall’opposizione (tutti di grande impatto sociale, alcuni dei quali addirittura a costo zero per le casse comunali), resta un atto di torva arroganza politica ed amministrativa. Se a questo aggiungiamo l’immotivato parere negativo fornito dalla struttura tecnica, motivato solo da un lapidario (quanto inconsistente) “si tratta di somme già impegnate” (relative ai capitoli di spesa da cui la minoranza intendeva prelevare le somme da destinare ad altro), allora ci si rende conto che la misura è colma poiché sono stati deliberatamente calpestati i diritti di tutti i cittadini, rappresentati in aula dai componenti dell’opposizione che sono incaricati di vigilare sull’operato della maggioranza.
Per chiudere, ricordiamo al sindaco Pepe (i cui numeri sono sempre più risicati visto che due consiglieri di maggioranza non hanno votato il Bilancio e prima d’oggi non era mai accaduto in 6 anni) e ai suoi consiglieri che le “somme” cui fa riferimento la struttura tecnica potevano essere impegnate solo per dodicesimi e quindi solo fino al mese di luglio, e che quindi nessun altro impegno poteva essere preso per i restanti mesi. Ma nonostante “mala tempora currunt” l’amministrazione è adusa a fare un po’ come gli pare.

I Gruppi consiliari:
Misto (componente Nuovo Psi)
Popolari-Udeur
Pdl
Territorio è Libertà
Sud, Innovazione e Legalità
Udc