Il Sindaco che ha annunciato le sue dimissioni per il 2 Febbraio e che ha parlato anche di un suo consigliere invischiato in una indagine della DDA, sul suo profilo facebook ritorna sull’argomento.
“Voglio ripetere, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che denunciai pericolosi intrecci tra politica e criminalità in campagna elettorale nel 2016. Traccia rimane agli atti investigativi. Non ebbi grandi solidarietà, anzi molti si preoccuparono della mia sortita. Poiché, di recente, c’è stata una operazione convergente della Dda e delle altre istituzioni investigative locali, contro un clan camorristico e sono emerse non “eleganti“ intercettazioni di un consigliere e, ancora più, una imbarazzante partecipazione del capo clan ad una lista che era parte molto attiva dello schieramento a me contrapposto, che ha inciso per il 12% dei voti della coalizione, eleggendo un consigliere, mi preme far rilevare, che da ex ministro di giustizia, che ha combattuto la criminalità, nessuno dei due, per ragioni di opportunità, potrebbe far parte di una eventuale recuperata nuova maggioranza a mio favore nel consiglio comunale. Detto questo, voglio far rilevare anche che, da tutti gli indicatori, la nostra città, non è esente da fenomeni di criminalità, ma tra gli ultimi posti in Italia, e di questo dobbiamo tutti sentirci orgogliosi. Dobbiamo però combattere ancora di più con tutto ciò che non è in sintonia con la legalità. Ma da ministro posi un problema. Quali strumenti ha la politica per conoscere frequentazioni di persone o atteggiamenti che sembrano normali ed appaiono dubbi o, a volte, drammaticamente in contrasto con la linearità della legge? E vista la mia storia giudiziaria, considerato ingiustamente un “delinquente”, e poi dopo 10 lunghi anni assolto, come si risarcisce il danno esistenziale subito? Per opportunità, però, mi dimisi, pur in coscienza ritenendomi innocentissimo, e l’itinerario giudiziario lo ha dimostrato. Ho provato a consigliare lo stesso percorso, peraltro con tempo molto più breve davanti, pochi mesi o al massimo un anno di legislatura municipale… A ciascuno il suo per le sue scelte.”
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