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Mafie di Ieri e di Oggi. Un corso di formazione all’Unisannio per contrastare i fenomeni mafiosi

17/01/2020
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“Mafie di Ieri e di Oggi”, presentata l’iniziativa accademica dell’Unisannio,  programmata in sei incontri con il primo appuntamento il 6 febbraio prossimo.

Il corso di formazione  in analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, ha lo scopo di valorizzare la cultura della legalità nella società. L’incontro è stato moderato dell’ avvocato Marcella Vulcano del comitato scientifico.

A dare il benvenuto e i saluti alla folta platea il rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora. Alla presentazione hanno preso parte i rappresentanti istituzionali, della pubblica sicurezza e il vice procuratore nazionale antimafia Marco Del Gaudio che ha elogiato l’iniziativa definendola uno strumento importante di contrasto:

“Il territorio di Benevento non è solo quello di una provincia tranquilla e periferica rispetto alle realtà imprenditoriali mafiose o direttamente mafiose, sia per il confine con la Valle Caudina sia per il confine col Casertano. La storia dimostra che ci sono sempre state alleanze tra gruppi criminali. Esistono gli anticorpi, forti, dalla Procura alle forze di polizia, un corso del genere serve anche ad operatori culturali perché anche qui la realtà criminale è importante, e io credo molto al contrasto culturale di questi fenomeni”.

Il procuratore capo di Benevento Aldo Policastro ha dichiarato: “La mafia è cambiata molto perché è cambiata la società, oggi è molto attrezzata, professionalmente avanzata e noi dobbiamo pensare a come contrastarla. Penso ad esempio ai big data, se si controllano quelli, e se arriviamo noi dopo la mafia, la nostra vita verrà controllata e manipolata. E’ sotto gli occhi di tutti la potenza degli strumenti informatici, e quella, secondo me, è la nuova frontiera”.

Il rettore dell’ateneo sannita Gerardo Canfora ha evidenziato: E’ noto che le mafie contemporanee si servono anche di professionisti con competenze acquisite nelle aule universitarie ma “è compito delle università, educare alla consapevolezza del ruolo che i futuri laureati hanno nella società.”“Bisogna chiedersi perché la mafia permane dopo due secoli – ha aggiunto il procuratore aggiunto Giovanni Conzo – , probabilmente per le relazioni in campo economico e politico che è stata in grado di creare. Il problema non è del sud, solo estirpando la rete di relazioni che si sono create si può sconfiggere la mafia e il ruolo dell’Università è fondamentale in questo senso”.

Alla luce degli ultimi avvenimenti in città, il prefetto di BeneventoFrancesco Cappetta, ha detto: “Non credo che oggi in Italia esistano isole felici, il malaffare c’è, e c’è anche qui, forse non nelle dimensioni di altre zone della Campania, ma è evidente che problemi di quel tipo ci sono anche qui come dimostrano le indagini in corso”.

 

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