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Viespoli : Bisogna passare dai paesi del Sannio alle città del Sannio.

13/07/2012
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E’ lo slogan preferito dal senatore che ha voluto ricordare in conferenza stampa ha chi ha la memoria un pò labile che la sua posizione, a favore dell’abolizione delle provincie, è sempre stata netta e chiara, tanto che faceva parte anche del suo programma elettorale. Il richiamo è stato a “qualcuno” che finge forse di non ricordare ciò.

Per Viespoli : “si tratta di un riordino organico, complessivo e quindi se qualcuno perde qualcun’altro acquisisce.Io sono favorevole a questo riordino”. Una affermazione netta e senza parafrasi com’è nello stile del senatore. Chiara poi la disamina dei motivi che sono alla base di questa posizione.

Per prima cosa, chiarisce il senatore,  la relazione tecnica del Governo, in relazione all’abolizione delle provincie, relativamente al famoso art. 17  del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, recita ” Si tratta di una norma procedurale e, pertanto, non è possibile allo stato attuale quantificarne gli effetti finanziari, posto che questi potranno essere rilevati solo successivamente, al completamento dell’iter. La disposizione normativa, in ogni caso, avrà effetti virtuosi in considerazione dei risparmi di spesa che deriveranno dalla riduzione del numero delle circoscrizioni provinciali.Le disposizioni contenute nei commi da 6 a 9, che, in attuazione dell’art. 23 comma 18 del decreto legge n. 201 del 2011, come convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, trasferiscono ai Comuni tutte le funzioni riguardanti le materie di legislazione esclusiva statale già conferire alle province, comportano prospettive di maggiore integrazione funzionale con le funzioni già di competenza comunale. La norma non è suscettibile di produrre oneri in quanto contestualmente al trasferimento delle funzioni, saranno trasferiti altresì i beni e le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative. L’effettiva quantificazione dei risparmi di spesa sarà possibile solo dopo l’individuazione delle singole funzioni, da effettuare con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto”.

Quindi, afferma Viespoli, non è un problema di risparmio o costo in quanto proprio il Governo, nella sua Relazione Tecnica, afferma che allo stato non è possibile quantificarne gli effetti finanziari.

“Il problema di fondo risiede nel modo in cui viene affrontata la questione. Sul tema del riordino territoriale o su quello della razionalizzazione della spesa? Se ci dovessimo soffermare solo sui costi – incalza Viespoli – ebbene la riforma non è valida, perché è la stessa relazione tecnica del Governo a rivelare come non sia stato possibile né quantificare i risparmi, né le future spese per il rilevamento delle competenze da parte dei Comuni. A mio avviso l’abolizione delle Province va affrontata come tema di riordino. Del resto, nel primo intervento del Governo, già le Province, seppur non abolite, avevano perso la loro supremazia, diventando organismi di secondo livello, conservando le materie ambientali, dei trasporti e delle strade. Inoltre, già col primo intervento governativo le Province, quelle che sopravviveranno, si vedranno decurtati 500 milioni di euro nel 2012, un miliardo nel 2013 e un altro nel 2014. Le aggregazioni saranno fondate sul ruolo e sul rafforzamento delle città. Per noi l’opportunità sarebbe ghiotta. Nel corso degli anni non siamo riusciti, per responsabilità varie, a fare provincia, abbiamo fatto frantumazione nella provincia non coesione. Un riordino ci farebbe passare dai paesi del Sannio alle città del Sannio”.

Ecco quindi quello che lo stesso Viespoli ha definito uno slogan ” passare dai paesi del Sannio alle città del Sannio! “.

Il pericolo per il senatore può venire più dall’art.10 e non dal 17 laddove, parlando delle Prefetture come uffici territoriali dello Stato e non più del Governo, nè prevede nuova organizzazione e servizi riorganizzati sulla nuova base circoscrizionale.

Ricorda tra l’altro Viespoli che il decreto è stato firmato senza reticenze dal Presidente della Repubblica e che la proposta del Governo ha l’avallo dell’Upi, che parla non di soppressione ma di allargamento.

Inoltre bisogna anche guardare al rovescio della medaglia o, come si suol dire, al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per un ente soppresso (la provincia ndr) ce ne è un altro che si rafforza (il comune).

Quello però che occorre fare è varare una legge costituzionale per il superamento delle Provincie. Ed anzi il senatore propone di lasciare in vita solo quelle corrispondenti ai capoluoghi di regione escludendo inoltre anche quelle relative alle dieci città metropolitane italiane. E’ quindi il procedimento costituzionale il riferimento per tutto ciò e sarebbe cosa buona abbinare alla elezioni politiche del 2013 anche quelle per la composizione di una Assemblea Costituente all’interno della quale discutere le riforme che incidono sulla costituzione.

Sarà la soppressione delle Provincie in uno con la riorganizzazione degli uffici e dei servizi che va attenzionata bene perchè il “welfare municipale” rivestirà una importanza enorme anche per passare, e qui ritorna lo slogan, dai paesi del Sannio alle città del Sannio.

Un riferimento anche a chi parla della storia della provincia di Benevento giusto per ricordare che anche altri hanno la loro storia e c’è anche chi ne ha in più ed a quelli che decantano meraviglie provinciali dice : “Non mi pare che la presenza della Provincia abbia coinciso con  magnifiche sorti  progressive“.

Un accenno anche alla questione dei tribunali soppressi. Dice Viespoli è vero che hanno soppresso Airola e Guardia Sanframondi ma li hanno abbinati a Benevento come pure quello di Ariano Irpino, e allora ?

E allora la storia si ripete. E’ la stessa storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, dipende da che angolazione lo si guarda.

Piùcche altro, per il senatore, è importante che si ” abbandoni la politica di coltivare il proprio orticello” e che i giovani capiscano e guardino ad una grande prospettiva !

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