Un evento unico per la chiusura del Festival del Cinema e della Televisione di Benevento quello di Ezio Bosso e l’Orchesta Filarmonica di Benevento, in scena nella splendida cornice del Teatro Romano, che chiude in bellezza la manifestazione che unisce varie forme di spettacolo.
L’emozione di una notte racchiusa in un solo nome : Ezio Bosso. E con lui una splendida ed emozionante orchestra : l’Orchestra Filarmonica di Benevento che è stata degna ed all’altezza di una così tanta bravura, maestria e umanità quella che si può racchiudere senza ombra di dubbio in un solo nome : Ezio Bosso.
E dall’alto della sua valentia e capacità il direttore d’orchestra più acclamato nel mondo e fiore all’occhiello di questa terza edizione del BCT ha saputo coinvolgere tutti, orchestrali e pubblico. E si, con la sua bacchetta ha diretto anche il pubblico invitando e smorzando gli applausi, tanti, investendo della sua perizia a 360 gradi il Teatro Romano.
D’altra parte un’uomo capace di emozionarsi parlando di un albero e del legno che benchè lavorato resta sempre e comunque una cosa viva alla quale portare rispetto, alberi ai quali ha dedicato la sua Sinfonia n.2 “Sotto le voci degli Alberi” che non eseguiva da ben 9 anni e che ha riproposto, non con un pò di paura a Benevento ha confessato, rappresenta in tutte le sue sfumature, artistiche ed umane, un direttore d’orchestra che, ripetiamo, tutto il mondo ci invidia.
Programma di tutto rispetto quello andato in scena ieri sera e che era composto da:
E. Bosso
Sinfonia n.2 “Sotto le Voci degli Alberi”
I Adagio, Sotto le voci dell’Albero
II Allegro, Crescendo come un Albero
III Scherzo, Pini e Fiori
IV Trio, Sacrificio dell’Albero
V Finale, presto, Tra uomini e alberi.
Solisti : Giusy Adiletta, Lorenza Maio violini
Costanza Negroni viola
Emilio Mottola violoncello
L.V.Beethoven
Sinfonia N.5 in do minore op.67
I Allegro con Brio
I Andante con moto
III Allegro
IV Allegro – Presto
M. Ravel
Boléro
La serata è stata introdotta da Melania Petrillo con i saluti del Direttore Artistico del Bct Antonio Frascadore. Proprio Frascadore ha chiarito, onde fugare i dubbi e le incertezze su quanto detto nei giorni scorsi frutto anche di qualche disappunto per i soliti atteggiamenti contrari di qualcuno, che il Festival si chiama Benevento perchè è nato a Benevento e resterà a Benevento.
Cosa aggiugere di più. Benevento terra di streghe e di magie ha ammaliato e si è fatta a sua volta ammaliare dalla musica e dallo charme di questo direttore d’orchestra con il quale vuole stringere un patto magico da riproporre ad ogni volta che il solstizio si ripresenta.
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