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Fausto Pepe: Una vicenda grottesca.

07/07/2012
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Conferenza stampa del Sindaco Fausto Pepe questa mattina alle ore 11,00 a Palazzo Mosti.  Guarda il video.

 Un Fausto Pepe pacato ma battagliero è quello che si è presentato questa mattina alla conferenza stampa nell’Aula consiliare di Palazzo Mosti. Dopo le prime indicazioni sulla problematica in questione, il Sindaco ha iniziato la sua lunga esposizione dei fatti dicendo : ” Nell’ottobre del 2005, quando la commissione di liquidazione si opponeva alla chiusura del dissesto perché diceva che doveva continuare il proprio lavoro, l’amministrazione D’Alessandro, per un motivo o per un altro, ritengo anche per dare il senso alla città che erano stati svolti tutti i lavori dovuti insieme alla commissione, volle chiudere a tutti i costi il dissesto e quindi ci fu un’ ultima delibera, quella del 15 Novembre del 2005 dove ad oggetto c’è il dissesto finanziario e le ultime cifre 21 milioni di euro che dovevano essere pagate alla commissione di liquidazione per pagare gli ultimi debiti censiti in quel lavoro. La commissione ha quindi continuato a lavorare fino al 2009 per la chiusura complessiva di quello che era stato già delineato da questa delibera. E’ evidente che quando la nostra Amministrazione, la prima, ha vinto le elezioni, parliamo del Giugno del 2006, ci siamo trovati di fronte a due fatti amministrativi importanti 1) la chiusura del dissesto come atto formale dell’Amministrazione D’Alessandro; 2) il completamento dei lavori in itinere fino chiaramente a chiudere tutte le pratiche che dovevano essere evase dalla commissione di liquidazione che aveva già avuto termine come lavoro di censimento. Dopo di che già nei primi mesi del 2006 accertammo che esistevano dei debiti che provenivano dal periodo del dissesto e che non avevano trovato giusta allocazione all’interno dei lavori della commissione di liquidazione e quindi che non erano stati censiti ne dal comune ne dalla commissione. Nel 2009 quindi vi era la fine del lavoro della commissione di liquidazione che chiudeva quella che noi ritenevamo una fase importante. Io ho tentato di omettere fatti politici rispetto alla questione, la chiusura del dissesto non me la sono inventata io, dal punto di vista amministrativo è in atti, ma dal punto di vista politico è nei manifesti della campagna elettorale del 2006. Ricordiamocelo perché è un fatto importante correlato ai fatti amministrativi. Non so se vi ricordate quella piantina che da appassita si rivitalizzava perché si era chiuso il dissesto e quindi la città assume tutt’altra capacità di spesa e di programmazione. Nel 2009 la nostra amministrazione si rese conto di due fatti in particolare. Il bilancio del 2006 non aveva rispettato il Patto di Stabilità e per cui abbiamo dovuto segnalare il non rispetto del Patto di Stabilità ed il rientro nei limiti del Patto di Stabilità. Il Patto di Stabilità era stato sforato dall’amministrazione precedente alla mia ed era stato sforato per imposizione di alcune spese in capitolo che non venivano considerate all’interno del Patto di Stabilità tipo le spese del Trasporto Pubblico venivano considerate come spese sociali, quelle di città spettacolo non adeguatamente inserite nei propri capitoli e così via. Questo era il 2006. La commissione di liquidazione chiude il proprio lavoro nel 2009 a seguito degli atti amministrativi del 2005 e del maggio del 2006 ultimi atti amministrativi della passata amministrazione. L’ amministrazione da me guidata nel Marzo del 2009 chiede ai Dirigenti dei settori una ricognizione dei debiti fuori bilancio, perché ci risultava anomalo che ci fossero ancora debiti che pervenissero all’amministrazione e che non avevano trovato giusta collocazione nei fondi della commissione di liquidazione e quindi nelle procedure di dissesto finanziario dell’1.1.94. Questa anomalia poteva essere tale per qualche debito, per qualcuno che non aveva trovato giusta allocazione all’interno dello strumento finanziario che era quello della Commissione di liquidazione. Il lavoro che iniziammo nel 2009 è stato portato avanti dalla stessa macchina burocratica che aveva provveduto insieme ai precedenti amministratori di dire che il dissesto era chiuso nel 2005/2006 con dichiarazioni che dicono che a quell’epoca non c’erano debiti fuori bilancio. Questo lavoro inizia compiutamente e trova delle accelerazioni nel 2010 e 2011 ed un atto ricognitivo viene fatto finalmente nel marzo del 2012. Vorrei farvi notare che l’atto ricognitivo e quindi andare ad aprire i circa 10000 contenziosi del settore legale, cercare le pratiche, capire a che punto sono in una macchina amministrativa che non era adatta a questa funzione che comunque aveva eluso fortemente la condizione del censimento della commissione liquidatrice o altri controlli evidentemente è stata cosa abbastanza difficoltosa da portare avanti. Vorrei dare un altro dato: la prima amministrazione da me guidata ha pagato oltre 21 milioni di euro di debiti provenienti da quel periodo. Questa seconda amministrazione ha chiuso l’atto ricognitivo anche perché sono cambiati dei Dirigenti specialmente al settore Legale per cui abbiamo avuto l’opportunità di mettere direttamente le mani all’interno di queste situazioni e di capire quello che stava accadendo. Per cui abbiamo capito con questo atto ricognitivo di Marzo che il debito gravante, definiamolo cosi, sul Comune di Benevento proveniente dal dissesto è una cifra che si aggira intorno ai 24-25 milioni di euro. Dire che esiste un debito potenzialmente sul comune di Benevento non vuol dire che questo debito sia stato accertato. Non ha le caratteristiche della liquidità, dell’esigibilità e della certezza. Ci sono contenziosi in essere, ci sono appelli in essere, ci sono ultimi grado di giudizio in essere rispetto ad alcuni di questi contenziosi ma ci sono anche commissariamenti ad acta che equivale a dire che si è arrivati fino all’ultimo grado di giudizio. Questo è il lavoro che è stato svolto in questi anni. E’ chiaro che rispetto a questo la confusione deriva dal fatto che non bisogna confondere i 25 milioni di euro come un debito che domani mattina il comune di Benevento deve affrontare o deve affrontare in bilancio. Capire perchè è scappato tra virgolette alla commissione di controllo che non ci ha avvertito quando ha chiuso il dissesto che ci potevano essere altri debiti e perchè la passata amministrazione ha ritenuto che si potesse chiudere il dissesto ed invece c’erano ancora in itinere debiti di questa natura sono le domande sulle quali noi possiamo rispondere vuol dire che in circa tre anni di lavoro accurato dove si sono succeduti più dirigenti e che con gli ultimi dirigenti noi abbiamo dato l’accelerazione, abbiamo accertato questo debito che nulla ha a che vedere con un pagamento che deve essere fatto nell’immediato. Questo voleva dire squilibrio di bilancio questo poteva voler dire riapertura del dissesto, in termini seri questa è la situazione. Ora è chiaro che noi dobbiamo fare delle manovre di bilancio che già abbiamo iniziato a fare ma dobbiamo tener conto che c’è un grande handicap sul futuro del Comune di Benevento che sono quei debiti che non hanno trovato giusta allocazioni nelle procedure di dissesto che è essenzialmente un fatto economico e non temporale. Per i debiti inseriti del dissesto si è pagata la sorta capitale e sulla sorta capitale si è trattato il taglio che è stato nell’ordine del 20-30%; dire che un debito non viene trattato dalla commissione liquidatrice nella procedura di dissesto vuol dire che tu non solo paghi per intero la sorta capitale ma paghi anche gli interessi, quindi è un errore grave. Io sono d’accordo con chi mi chiede una commissione per andare a verificare quello che è accaduto in questi anni, perchè è una sperequazione di trattamento rispetto al debito, rispetto ai soggetti creditori. E questo è un lavoro che noi dobbiamo saper fare. Abbiamo fatto una prima manovra di bilancio molto utile che è quella del conto consuntivo del 2011, nella quale abbiamo portato 9 milioni di euro di avanzo di amministrazione, di cui 3.358.000 erano per la copertura dei debiti fuori bilancio, in preventivo, 3.222.000 per il fondo di svalutazione dei crediti. E’ chiaro che questi 6 milioni e mezzo ci aiutano a far fronte eventuali squilibri che si creano ove ci fossero commissariamenti ad acta improvvisi che il Comune di Benevento deve far fronte. E’ chiaro che nel nostro bilancio preventivo al di la dell’organizzazione dei servizi di una città come Benevento in un clima come quello attuale un clima ahimè di grandi problemi dal punto di vista dell’organizzazione dei bilanci per gli enti locali perchè abbiamo tagli continui di somme che dovevano esser date dallo Stato e che comunque sia non ci arrivano più . Il comune di Benevento ha avuto un taglio sui fondi del 2010 e sommando queste ultime annualità di oltre 16 milioni di euro senza considerare la spending review di ieri che incide ed ancora dovrà incidere. Senza dire che Benevento come molti comuni Italiani devono avere ancora fondi di trasferimento da alcuni Ministeri che non erano i fondi derivati dallo Stato per gli Enti Locali e quindi per i servizi o per altre questioni di competenza dei comuni. In questo bilancio di previsione noi abbiamo reintrodotto la cifra di 3.358.000 euro per gli squilibri di bilancio di cui al consuntivo che vi dicevo quindi abbiamo confermato la destinazione di quelle cifre per pagare gli squilibri eventuali di bilancio che oggi ammontano a circa 1 milione e mezzo di euro per cui con 3.358.000 siamo abbondantemente coperti rispetto ad eventuali commissariamenti ad acta. Abbiamo reintrodotto i 3.222.000 come fondo di svalutazione dei crediti abbiamo introdotto l’accensione di un mutuo di 15 milioni di euro per l’ipotetico pagamento degli ulteriori debiti che si formalizzano o si dovessero formalizzare nei periodi avvenire. La commissione di liquidazione all’epoca quando io mi sono insediato aveva in disponibilità 10 milioni di euro di vendita di beni immobili che non ha utilizzato è evidente che noi possiamo ancora utilizzare i 10 milioni di euro di vendita di beni immobili ma noi sappiamo che i beni immobili del comune di Benevento assommano a più di 10 milioni di euro. Ora il problema qual’è, non è il pagamento dei debiti, il Comune di Benevento ha capacità di pagare questo debito, ma il problema è la pressione che questo debito potrebbe creare sul Comune di Benevento ove tutti i creditori volessero esser pagati nello stesso momento. Ma la capacità di affrontare questo debito il Comune di Benevento ce l’ha, politiche di grande accortezza sono state fatte, il bilancio è di grandi ristrettezze che va verso la produzione di avanzi di amministrazione le nostre strumentali negli infrannuali del 2012 non hanno un euro di perdita per cui stiamo andando in una situazione che ci aiuta ad affrontare in un eventuale piano di rientro triennale come dice la norma il pagamento di questo debito. Il punto è che si è creata troppa confusione, c’è stata anche qui ahimè una strumentalizzazione di natura politica che io non so se definire incosciente o inconsapevole, perchè la delibera in questione quella cioè n. 220 del 2005 ha tra quelli che l’hanno votata Mario Paquariello e Nazzareno Orlando i quali dichiaravano chiuso il dissesto. Ora io capisco che ci possono essere degli errori, che possono essere sfuggite delle cose, ma questo sarà una Commissione d’inchiesta a stabilirlo perchè è evidente che noi possiamo fare tutti gli approfondimenti che vogliamo e possiamo fare tutti i bilanci che vogliamo ma è evidente che il dato significativo è che a venti anni, diciotto per la precisione, dall’apertura del dissesto ancora stiamo pagando quel debito.Il dissesto si divide in due vicende: chi l’ha creato e chi l’ha gestito. Io non l’ho ne creato ne gestito. Sono arrivato a chiusura. Però poi mi sono ritrovato i debiti di quel dissesto. Io mi sarei atteso un comportamento dei consiglieri comunali, quindi maggioranza e opposizione, con quelli di opposizione che si ritrovano ad aver gestito il dissesto anche nelle precedenti amministrazioni, un comportamento di tipo diverso, più responsabile. Perchè è evidente che ci sono delle manchevolezze rispetto a questa questione. Ai voglia a dire rincorriamo, vediamo .. qualcuno dice il debito è nato dalle consulenze ma guardate il debito non è che si inventa. Ci sono le note che le indicano come ad esempio una nota inviata ai Revisori dei conti dal dirigente Mancini del settore legale che da le date nelle quali si sono creati questi debiti . Ma come si fa a confondere le questioni o come si fa a confondere le cose. E’ una vicenda da questo punto di vista spiacevole che però deve rientrare . Mi sarei aspettato di essere io conpulsato, come Sindaco, a far fronte a quei debiti aprendo un mutuo. E guardate il mutuo che si poteva aprire nel 2005/2006, perchè le percentuali di affidamento degli Enti Locali sono passate dal 15% all’attuale 8%, era il doppio. Mentre oggi c’è una possibilità di indebitamento di 15 milioni di euro nel 2005 c’era la possibilità per 50 milioni di euro e prima ancora era ancora superiore. Qualcuno dovrebbe chiedersi del perchè non si è affrontato il debito quando non c’erano queste leggi stringenti che contingentano gli Enti Locali nella possibilità di spesa.

Chiuso il discorso sul dissesto c’è la questione politica che è sorta. Ma io una cosa sul serio non la comprendo: come si fa a fare ostruzionismo su una vicenda di questo tipo. Noi abbiamo portato il bilancio in Commissione a metà Giugno. Abbiamo cominciato a discutere, ci sono stati approfondimenti fino ad arrivare ai giorni nostri. E’ chiaro che nel gioco delle parti chiedo un documento in più, devi dare il supporto cartaceo anzicchè del supporto informatico etc. Alla conferenza dei capogruppi del 29 Giugno, si era dibattuto, il bilancio era stato approvato dalla Giunta, abbiamo il parere dei Revisori, abbiamo il parere del Dirigente etc, io ho preso contatti con la Cassa Deposito e Prestiti cosa non facile in questo periodo perchè non si fa credito, specialmente agli Enti Locali, ed attendono la Delibera per l’accensione del mutuo, era per il 30 Giugno ma siamo arrivati al 6 Luglio. Proprio per queste ultime cose che dobbiamo fare andiamo in Consiglio Comunale. L’insurrezione viene dopo “non si capisce la fretta”. La fretta, siamo al settimo mese dell’anno, abbiamo da pagare debiti che ci possono pervenire oggi o domani, o forse qualcuno spera che non possiamo pagare il debito perchè non riusciamo ad avere il mutuo e tutti i creditori si presentino contemporaneamente ? E ci si arrocca rispetto a queste questioni e noi facciamo la riconvocazione della conferenza dei capogruppi per il giorno dopo perchè si dice “voi contestualmente fate la convocazione, fissate la data e ci volete notificare l’atto. Ma è troppo veloce.” Come se l’esser veloce nell’affrontare una questione del genere fossa un demerito o una colpa o nascondesse situazioni angoscianti, inconfessabili. Anche dalla loro conferenza stampa mi aspettavo situazioni di chiarimento rispetto a comportamenti di questo tipo, visto che l’opposizione è costituita per lo più da persone che la vicenda l’hanno gestita in quegli anni. E quindi vengono riconvocati per il giorno dopo ma il giorno dopo non si presentano. Il Presidente così dichiara sciolta la seduta dopo un ora e convoca il consiglio per il 6 Luglio e c’è la corsa a non farsi ritrovare dai messi comunali perchè il messo comunale se non riesce a notificare un atto è costretto a depositarlo presso la casa comunale e colui che è intestatario dell’atto ha dieci giorni di tempo per il ritiro. Quindi la Cassa Depositi e Prestiti aspetta, l’accensione del mutuo aspetta, i creditori aspettano le situazioni debitorie che noi dobbiamo saper risolvere aspettano, la città nei suoi servizi aspetta, e si continua in dodicesimi perchè qualcuno ha ritenuto di non dover andare a farsi notificare l’atto. C’era questioni di ferie? C’erano questioni di vacanze? C’erano questioni politiche? Guardate non si fa così lo si dice. Si viene in Consiglio Comunale a dirlo. Io ho le relate del messo che è stato 7,8 10 volte a chiamare ed a cercare i consiglieri di opposizione. Guardate è una pagina che ha dell’incredibile, è paradossale qualcuno la definirebbe sul serio grottesca. E quindi rispetto a questo capisco che c’è la volontà di non approvare la delibera il 6 Luglio perchè non si sono fatti trovare. Oltretutto dobbiamo cambiare i nostri regolamenti. Nell’epoca digitale la notifica si fa in tre secondi con la pec non si fa con il messo che non ti trova, ti nascondi e la città aspetta. Come se fosse un favore al sottoscritto pagare il debito che si è creato in quegli anni, ma qual’è il ragionamento politico. Che senso di responsabilità si ha rispetto a questa questione.A meno che non si tenti di prendere tempo nell’approvazione dei bilanci sperando nella tempesta perfetta. Cioè che accade che tutti i creditori si risveglino insieme ed il comune di Benevento non è in grado di poter pagare tutti i debiti contemporaneamente, pur avendo i soldi, tutti i debiti che dovevano già esser pagati anni prima.Rispetto a questo il senso di responsabilità ha voluto che rinviassimo al 20 Luglio. Perchè il 20? Perchè dobbiamo ridare gli ipotetici dieci giorni per la notifica perchè non è detto che qualcuno si faccia trovare. E che facciamo di nuovo il giochetto come dire ti cerco non ti trovo e quindi deposito e quindi non ci sono. E quindi abbiamo spostato al 20 la seduta di approvazione del bilancio che contiene strumenti finanziari per tentare di colmare la questione del debito del comune di Benevento.

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