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Celebrata la Giornata Mondiale della Salute sulla cultura dell’attività motoria.

La Uil Avellino/Benevento rende noto che ieri si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute, che quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di dedicare a un tema al quale troppo spesso viene attribuito un ruolo residuale, ossia il movimento e l’attività fisica. Nonostante i dati a disposizione, continua a essere sottovalutata la pericolosità della sedentarietà; basti pensare che questa è responsabile del 6% dei morti nel mondo, rappresentando la quarta causa di mortalità nel mondo occidentale. In Europa sono circa 1 milione i decessi all’anno legati all’inattività, e il nostro Paese dà il suo contributo a questo trend negativo con i suoi circa 88.000 decessi all’anno. La non adeguata attenzione alla tematica è conseguenza diretta di una percezione “settoriale” della salute che viene vista quasi totalmente collegata al momento della cura dalle patologie, dimenticando che essa è anche prevenzione. Fare prevenzione non vuol dire, a sua volta, solo sottoporsi a visite mediche e a percorsi di screening, ma anche cambiare e migliorare gli stili di vita.  Uno stile di vita che voglia dirsi corretto deve prevedere un’adeguata attività fisica che non necessariamente deve essere connessa a una pratica sportiva, ma significa più semplicemente “educarsi a compiere scelte responsabili”, a iniziare per esempio dal non utilizzo, quando possibile, dell’automobile negli spostamenti.

“La diffusione della cultura motoria – avverte Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto Uil Av/Bn – non solo ha delle positive ricadute sul benessere psico-fisico e sociale delle persone, ma va a incidere anche in termini di riduzione dei costi sociali diretti e indiretti legati alla sedentarietà. Difatti, l’attività fisica – continua il sindacalista – oltre a rappresentare un investimento per la prevenzione delle malattie croniche e per il miglioramento della salute, ha effetti positivi sulla società e sull’economia. Si stima – conclude Bosco – che un aumento dei livelli di attività fisica praticata dalla popolazione potrebbe determinare un risparmio di circa due miliardi di euro per il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.