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Taglio Alberi. Il M5S chiede il diritto di ascolto e partecipazione sul verde pubblico

09/03/2019
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“Dov’è finito il pollice verde di Mastella? Nella conferenza stampa di fine anno 2018 lanciava la “scommessa” di piantare in un decennio trecentomila alberi, sul modello Milano, per bilanciare l’inquinamento da polveri sottili che affligge la nostra città.”

Intanto, in attesa di una futura forestazione urbana antismog, scrivono Farese e Mollica del M5S, mentre segnaliamo la necessità di una ricognizione urgente sul complessivo stato di salute del verde pubblico, che già presenta altre criticità (vedi Via Nicola Sala e Pacevecchia), assistiamo al continuo taglio degli alberi, che non verranno tutti sostituiti, mentre non veniamo messi a conoscenza della complessiva progettazione architettonica del nostro paesaggio urbano. Così, i cittadini di Benevento diventano semplici spettatori della esecuzione di una sentenza di morte degli alberi del viale degli Atlantici, senza che vengano adeguatamente informati sulle ragioni di questa decisione e soprattutto sulla sorte arborea dello storico viale.
Il malcontento che serpeggia tra la popolazione, e che viene raccolto da noi portavoce, è legato al fatto che tutti gli interventi finora effettuati sono accomunati dalla mancanza di un’adeguata comunicazione e condivisione con la cittadinanza delle scelte da mettere in campo. È accaduto non solo per il contestato taglio degli alberi del Viale degli Atlantici, ma anche per quello avvenuto un anno fa, relativo all’abbattimento di 58 alberi della Villa Comunale.
Reclamiamo perciò per i cittadini, singoli ed associati, e per noi rappresentanti a Palazzo Mosti, il diritto all’ascolto ed alla partecipazione a decisioni dell’Amministrazione che riguardano la trasformazione del volto di luoghi storici della città, per offrire un contributo di idee prima che l’aspetto storico, ambientale ed architettonico di Benevento, progettato nel secolo scorso, venga definitivamente archiviato da una programmazione del nuovo millennio, utile a prevenire ed arginare i cambiamenti climatici, il traffico, lo smog ed il cemento.
Il verde, quale “filo connettore” cittadino, ha bisogno di nuovi e più efficaci tutele.
La nostra città dormiente, continuano le consigliere pentastellate,  deve finalmente svegliarsi e ripensare strategicamente il proprio futuro, dando un taglio netto a vecchi e radicati vizi che rischiano di deturparne irrimediabilmente l’identità.
Benevento ha la propensione all’abbattimento facile, non solo di alberi. Basti ricordare l’inattuato progetto del Foro di Traiano e i ripetuti tentativi politici di demolire il Campanile di Santa Sofia, per allargare gli spazi del Corso Garibaldi.
Già in un saggio di politica urbanistica del 1968, lo storico e consigliere comunale Francesco Romano denunciava, tra tanto altro, la deturpazione al Viale degli Atlantici di alcuni pini, che “risultavano tangenti” ad un fabbricato. Esempio di mancato equilibrio e dialogo tra natura ed architettura.
Venendo ai problemi attuali, si palesa, oltre a quello di alcuni alberi, il pericolo derivante agli automobilisti dall’infiltrazione di radici arboree nella carreggiata, all’altezza dei giardini Piccinato.
Ebbene, concludono Farese e Mollica, perché non pensare a restringere ad una sola corsia quel tratto di carreggiata, accogliendo un suggerimento del WWF?

 

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