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Il M5S rilancia per l’8 marzo quote di genere e piano cittadino degli orari.

Il Ministero dell’Interno, con un proprio decreto del 21 dicembre scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2019, ha fissato i limiti massimi del compenso base spettante ai Revisori dei conti, specificando al comma 3 dell’art. 1 che “l’eventuale adeguamento del compenso (è) deliberato dal consiglio dell’ente”. – così in una nota le Consigliere del M5S al Comune di Benevento Marianna Farese Anna Maria Mollica –

Mentre a Napoli, per paura del dissesto, si lotta politicamente in questi giorni per evitare l’aggravio di spesa a seguito del predetto adeguamento, il Comune di Benevento, già in dissesto, ha deliberato serenamente di corrispondere il massimo possibile dei predetti nuovi compensi spettanti ai Revisori, con il solo voto contrario del MoVimento 5 Stelle.
Al riguardo, l’ANCI aveva posto al Ministero il quesito “se per gli Enti Locali vi è o meno l’obbligo di aggiornare i compensi considerato che il Dm stabilisce solo compensi massimi”
E la Nota del 25 gennaio scorso, prot. n. 5, fornita dall’Ufficio Consulenza per gli Affari economico-finanziari del Dipartimento della Finanza locale del Ministero dell’Interno, aveva fatto presente che la determinazione del compenso è a discrezione dell’Ente Locale e l’aggiornamento dei compensi non è un obbligo ma una facoltà, che comunque deve tener conto delle risorse finanziarie di bilancio.
Ma Palazzo Mosti, oltre a non crearsi eccessivi problemi di spesa, ignora anche i problemi sollevati in solitudine dal Movimento 5 Stelle sulle quote di genere.
In sintesi, al decreto ministeriale che introduce il sorteggio in Prefettura per la composizione degli elenchi da consegnare agli enti per la nomina del collegio dei Revisori dei conti, ha fatto seguito l’importante legge n.215 del 2012 , che ha rafforzato il principio di parità di cui all’art. 51 della Costituzione, prevedendo di garantire quote di genere anche per gli Organi collegiali non elettivi.
Il Consiglio Comunale di Benevento, col solo voto contrario del Movimento 5 Stelle, ha tranquillamente approvato la nomina di un Collegio “a sesso unico”, che è a pena di annullamento, nonostante già sia contemplato l’impedimento a sottovalutare la quota di genere negli organi collegiali dall’art. 6 bis del proprio Statuto, che noi abbiamo chiesto sia finalmente aggiornato alla luce della legge 215, adeguamento al quale il Comune era obbligato entro il 2013.
In occasione dell’8 marzo, al MoVimento 5 Stelle preme anche ricordare la legge n. 53, non a caso approvata in questo giorno dell’anno 2000, ad oggetto “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”
Per tutelare ambiente e salute, da tempo, con reiterati comunicati ed interventi in Commissione mobilità, stiamo chiedendo che sia avviato l’iter per la redazione del PTO – Piano Territoriale degli Orari della Città, nel rispetto della legge 53 e del TUEL, quest’ultimo citato nelle ordinanze del Sindaco relative ai divieti domenicali di traffico, risultanti purtroppo inefficaci nella lotta alle micidiali polveri sottili.
PTO, quote di genere negli organi collegiali e nelle partecipate (vedi il caso AMTS) sono battaglie nelle quali il MoVimento 5 Stelle spera di ritrovare coinvolte anche le Consigliere Comunali e la Consulta delle Donne.