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“Il rilancio del Mezzogiorno”. Il 26 Novembre manifestazione unitaria Cgil, Cisl e Uil.

20/11/2018
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I segretari provinciali delle categorie della Uil di Benevento si sono riuniti l’altra sera coi segretari confederali Luigi Simeone, Fioravante e Vincenza Preziosi in vista della manifestazione unitaria Cgil, Cisl e Uil del 26 novembre 2018, ore 9,30, che si terrà in Benevento presso il salone riunioni “Vergineo” del Museo del Sannio. In tale occasione concluderà i lavori il segretario confederale nazionale della Uil Antonio Foccillo.

Questi i temi di fondo della manifestazione: “Il rilancio del Mezzogiorno, richiede con urgenza una politica economica non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far ripartire la produzione e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni. La politica per il Mezzogiorno dovrà trovare spazio all’interno di un’idea di Paese che deve tornare a crescere proponendo uno sviluppo industriale, di sostenibilità ambientale e del prodotto e la valorizzazione dei servizi, attraverso un ruolo attivo dello Stato e delle Istituzioni locali a sostegno del processo di regolazione e di affermazione dei diritti di cittadinanza. La politica per il Sud è complessa e richiede un intervento a tutto campo. Il primo nodo che crediamo debba essere affrontato è quello delle risorse ordinarie sia relative alla spesa corrente che per investimenti per il Mezzogiorno. Le infrastrutture, materiali e immateriali, rappresentano una precondizione indispensabile per determinare una dinamica di sviluppo del Mezzogiorno. Affermiamo con forza che non c’è contraddizione tra grandi opere infrastrutturali e infrastrutture secondarie e che quindi per ottenere un efficace sistema di mobilità in tutto il territorio meridionale occorre da un lato completare alcuni grandi assi viari e ferroviari accelerando la realizzazione degli interventi già programmati, e dall’altro investire in una rete intermodale che connetta efficacemente territori e persone da e tra le diverse aree del Sud, comprese le aree interne, unitamente a ad un piano per la infrastrutturazione energetica e digitale. A titolo esemplificativo citiamo le tratte dell’alta velocità Napoli-Bari, Salerno Reggio-Calabria e Messina-Catania Palermo l’alta capacità Bari Bologna (dorsale adriatica); la Statale 106 Ionica; il completamento della Carlo Felice (SS 131). Una rete fatta di infrastrutture della cosiddetta “viabilità secondaria” essenziale per evitare di marginalizzare quei territori e per favorire commercio e mobilità non solo nell’asse Sud-Nord ma anche tra territori dello stesso Mezzogiorno. Un tema di particolare rilevanza è quello inerente il tema della ricerca e innovazione e dell’università. In tale ottica vi è la necessità di mettere in rete sinergicamente nei territori e nei grandi obiettivi strategici le reti di ricerca pubbliche e private (università, enti pubblici di ricerca e imprese), nonché la revisione dei parametri utilizzati per la distribuzione delle risorse alle Università e il conseguente contrasto alle forti contraddizioni create dal sotto-finanziamento degli atenei meridionali. Una pubblica amministrazione efficiente è l’altra grande precondizione, a partire dalla funzione dei servizi competenti per l’impiego che vanno potenziati e stabilizzati; per questo è necessario operare in tempi brevi un rafforzamento delle amministrazioni in termini di personale e competenze con un piano straordinario di assunzioni, che ecceda il solo turn-over e un’azione forte sul terreno della formazione. La riorganizzazione dell’Agenzia per la Coesione che si sta svolgendo può andare nella giusta direzione, ma non può, naturalmente, essere sufficiente. La cura e la valorizzazione del territorio richiedono interventi e particolare attenzione allo scopo di valorizzare i beni ambientali e contrastare eventi drammatici che costantemente puntellano la nostra cronaca. Un piano di prevenzione, manutenzione, valorizzazione e messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture sarebbe in grado di attivare e sfruttare filiere di competenze esistenti nel nostro Paese, generare lavoro di qualità per molti giovani e determinare ricadute positive in settori chiave del Mezzogiorno come agricoltura e turismo. Da questo punto di vista è importante finalizzare i numerosi processi di bonifica in corso o programmati, diversi dei quali oggetto di infrazione europea. Occorre monitorarne l’avanzamento, avviare o accelerare gli interventi per concluderli quanto prima, a partire dai contesti più complessi come quello di Bagnoli. Gli effetti del divario storico e della crisi economica nel Mezzogiorno si manifestano soprattutto attraverso il perdurare di una grave crisi sociale, fatta di carenza di lavoro, marginalità ed esclusione, disparità di genere, povertà diffusa, elevata dispersione scolastica; per questo pensiamo sia urgente mettere a punto un forte intervento volto a incrementare la spesa ordinaria per favorire l’inclusione sociale, a partire dal potenziamento infrastrutturale dei servizi alla persona, sanità, istruzione, asili nido, cura degli anziani e integrazione. Da ultimo, ma non meno importante, riteniamo utile lavorare insieme a dei per rafforzare le politiche sulla sicurezza, la lotta al lavoro irregolare e una forte azione di contrasto alla criminalità, per affermare la cultura della legalità in contesti in cui questa ancora rappresenta una grande ipoteca sul pieno sviluppo economico e sociale”.

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