Sembrerebbe che la vicenda Trotta Bus sia finalmente avviata verso la soluzione. Il condizionale è d’obbligo, perché tra promesse non mantenute da parte dei dirigenti di Trotta Bus e annunci già fatti lo scorso 2 febbraio dall’amministrazione Mastella, i lavoratori sono ancora una volta appesi alla parole.
E’ quanto scrive Floriana Fioretti, consigliere Pd a Palazzo Mosti. Oltre alla mancata corresponsione delle spettanze di gennaio e febbraio ai dipendenti, continua Fioretti, la situazione, stando a quanto denunciato dalle rappresentanze sindacali, è ulteriormente complicata dal non avvenuto versamento delle quote di previdenza integrativa per gli iscritti al fondo Priamo (regolarmente trattenute in busta paga dalla Trotta), il mancato pagamento dei contributi Inps relativamente ai giorni di assenza dal lavoro, il mancato accantonamento della quota Tfr presso Inps e Fondo Priamo per gli anni 2017 e 2018. Senza contare un errore di calcolo sulla tredicesima mensilità 2017 (manca il pagamento di un rateo della stessa), le ore di straordinario pagate solo in parte ad alcuni dipendenti, i riposi lavorati (navette stadio) non retribuiti e, come se non bastasse, l’assenza di acqua nel deposito e negli uffici dell’azienda da oltre un mese e mezzo per morosità nei confronti della Gesesa.
Alla luce di tutto ciò viene spontaneo chiedersi: perché il Comune di Benevento si mostra realmente interessato alla questione Trotta Bus solo quando lavoratori e sigle sindacali si pongono in stato d’agitazione e minacciano scioperi? Risolta questa nuova vertenza, tra quanto tempo si ripresenterà una situazione del genere? Il capogruppo del Pd Francesco De Pierro ha presentato una interrogazione sulle inadempienze di Trotta Bus e dell’Amministrazione. Come mai non riceve ancora risposta? Sono ormai due mesi che Delia Delli Carri si è dimessa dalla presidenza della Commissione Mobilità e tutto tace. Da allora l’organismo, che pure poteva interessarsi ad una questione così delicata come quella che riguarda la ditta Trotta, non è mai stato convocato e si avverte tutta l’abulia della maggioranza rispetto alla nomina di un nuovo presidente. Un’approssimazione intollerabile nell’amministrare la cosa pubblica, conclude Fioretti, che non fa che accrescere i sentimenti di sfiducia e disillusione della gente nei riguardi della politica.
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