Amore e criminalità: “Exit Strategy” colpisce con il corto “I cani”

Al Magnifico Visbaal Teatro di via Fimbrio il corto “I cani”, di e con Alda Parrella.

Un corto teatrale, per la regia di Linda Ocone, tratto da una storia realmente accaduta a Napoli, tra gli anni ’70 e ’90.
Un monologo fatto col cuore quello di Rosa (Alda Parrella), con la partecipazione di Grazia Ocone. Fa i conti con la sua vita e qualcosa non torna.
Donna Titina è una signora che riceve le cure e le visite della nostra protagonista.
L’anziana, che ha perso la voce da tempo, può solo ascoltare quelle parole dette da chi ha alle spalle un calvario amoroso.
Diviene moglie di un boss di quartiere, rispettato e ben voluto nella sua zona.
Definito ‘o can’ per il suo essere servile, fedele e rispettoso. C’è un solo problema: “mi impediva di essere felice”, confessa Rosa.
Nel frattempo, dopo svariati soprusi ed atteggiamenti poco consoni nei confronti della propria ‘amata’, Rosa inizia a frequentare Giovanni, il suo amante.
Con lui incontri clandestini e vera passione, quella che ti fa battere il cuore a mille.
Racconta e si racconta a quella signora immobile sulla sedia a rotelle, che potrebbe essere una seconda madre. Quest’ultima, nel suo silenzio, annuisce e ‘dice’ tante cose.
“Rosa è bella e buona, Rosa è bella e onesta, l’amore vince e perdona”.
Fingere un amore, quello che ha sempre fatto, vittima di uno stato di cose non voluto.
Giunge a farsi giustizia da sé, quando quell’uomo crudele ritorna dopo anni di carcere; lei, che non aveva mai preso una pistola in mano, la usa.
Rosa saluta l’adorata Titina, poi si sente un colpo di pistola.
È probabilmente la vendetta della malavita.
Di rilievo le musiche curate dallo scienziato Luigi Buonaguro. Ad arricchire la scarna scena, un’opera d’arte donata dall’artista Stella Tasca.

Una parte del ricavato dei biglietti d’ingresso verrà utilizzato per sostenere le attività dell’associazione “Exit Strategy”, il sodalizio che ha presentato il corto.
Repliche previste sabato 3 febbraio, alle 19:00 e alle 21:00.

di Emilio Spiniello

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