Mino Izzo replica alle affermazioni del dottor Giuseppe De Lorenzo con una nota inviata alla stampa.
Questo è quanto scrive: “Sono veramente sorpreso, incredulo e sconcertato nel leggere alcune affermazioni che sarebbero state espresse, oggi, dal dottore Peppino De Lorenzo, responsabile del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura presso l’ eccellente Ospedale Rummo, al quale ho sempre, con garbo ed educazione, ricambiato “ affetto e stima “ come egli oggi ha dichiarato di nutrire nei miei confronti.
Non capisco le sue affermazioni e le sue gratuite considerazioni circa il mio ricovero di qualche giorno fa presso il reparto Cardiologia del Rummo, posto in antitesi ad una vicenda che avrebbe visto coinvolto molto tempo prima una bimba Sannita, oggi ricoverata a Roma.
Non conosco la vicenda, né riesco a comprendere le motivazioni e considerazioni prodotte dal dr. De Lorenzo circa questo parallelismo, tra l’altro nemmeno temporale.
Avendo appreso, pero’, la notizia avverto il desiderio di fare gli auguri alla bimba, con affetto, di pronta guarigione.
Sento, altresì il piacere di rinnovare i miei complimenti ed i miei ringraziamenti e come cittadino – malato e come Istituzione al Management, al Reparto Cardiologia ed a tutti gli altri Reparti (Medici, Paramedici ed Addetti) dell’Ospedale Rummo per l’eccellente professionalità con cui è diretto ed offre risposte assolutamente adeguate ai bisogni di salute non solo del Sannio, ma dell’intera Regione ed oltre.
Comunque, mi piace precisare che durante il mio ricovero dal primo all’otto maggio sono stato trattato come un qualsiasi altro malato e da tale mi sono comportato.
E’ accaduto anche, e tanto per soddisfare la curiosità di qualcuno, che il 5 maggio ho compiuto gli anni e, durante l’orario di visite, i miei familiari ed alcuni amici mi hanno omaggiato di una torta che abbiamo consumato, senza candele e spumanti né entusiasmi esilaranti attese anche le mie condizioni di salute.
La mia storia personale parla da sola e mai mi sono piaciuti i sultani ed i sultanati, le genuflessioni od altri comportamenti di sottomissioni, né attivi né passivi né tantomeno ho fatto mai pesare le mie cariche istituzionali che sono venute solo dall’affetto, dalla stima e dal consenso sempre numeroso dei miei concittadini e che ho da amico di sempre, cercato di onorare in spirito di servizio nell’interesse della mia gente.
Probabilmente il mio recuperato stato di salute in uno alle attestazioni veramente numerose ed affettuose di solidarietà, che tra l’altro non mi hanno per niente sorpreso e per numero e per intensità, ma che mi hanno confermato l’amicizia e la stima che la gente nutre verso di me oramai da quarant’anni e che orgogliosamente cercherò di conservare ancora per l’avvenire sono state indigeste per qualcuno.
Non capisco, perciò, l’affermazione di “ vicenda squallida “ a che cosa possa riferirsi; resto, perciò, anche un po’ indignato per la espressione, ma mi piace augurare al dott. De Lorenzo una vita più serena e di recuperare oltre alla serenità anche affetto e calore amicale di cui tanto ciascuno di noi ha bisogno nella vita”.
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