Conferenza stampa questa mattina presso lo studio del dottore De Lorenzo in Piazza Santamaria sulla questione delle due bambine ricoverate perchè contagiate da un congiunto poi deceduto con il rifiuto del primario dell’ospedale civile di visitare la più grande dell’età di dieci anni.
Ringraziando gli intervenuti Peppino De Lorenzo incomincia il suo triste racconto: “Dobbiamo per forza partire da Novembre. A Novembre un signore si ricovera presso l’Ospedale Fatebenefratelli con la febbre e vi rimane per 32 giorni . A metà Dicembre viene dimesso con la banale diagnosi bronchite cronica “terapia aerosol”.Il paziente torna a casa, ma continua a stare male.Nel periodo che va dal 15 dicembre ed il 30 dicembre, quando mi ha telefonato essendo una persona da me ben conosciuta , il paziente consulta altri due sanitari, il dottore Lucio Lonardo e il dottore Maiella, i quali vedendo il paziente a casa e vedendo la cartella che non parlava di altri problemi, hanno qualche sospetto e mettono in allarme.Il 30 dicembre, mentre stavo allo studio insieme a mia moglie, arriva la telefonata del paziente, il quale dice:dottore sto male, sto morendo, voi mi avete voluto sempre bene voglio ricoverarmi nel vostro reparto.Aveva una voce così flebile, che la sera dissi a mia moglie andiamolo a visitare.Siamo andati ed il paziente ha detto dottore non voglio sapere niente mi voglio ricoverare nel vostro reparto, ed io per pena gli ho detto va bene il 2 gennaio ti ricovero nel mio reparto.Appena arriva il 2 gennaio prima di ogni cosa diamo un ‘occhiata al dischetto della tac nel computer e ci accorgiamo che i polmoni di questo soggetto non esistono più. Allora chiamammo la consulenza del dottor Cicchiello e del dottor Beatrice che guardata la tac, dissero: ” questo signore non ha più i polmoni, ma un’anfiteatro”.
Per spostare però il paziente nel reparto del dottore Beatrice,questo mi dice che occorre giustamente una mia dichiarazione che il paziente non dia fastidio, (ma il paziente non si reggeva in piedi e quindi che fastidio poteva dare), ed occorreva l’autorizzazione del primario Telefono a questo primario ed incomincia la prima filippica, perchè forse questo ha il pallino di confondere la politica con la malattia. Infatti mi chiede del perchè io abbia lodato Michele Rossi come direttore. Io ho risposto che comunque Rossi mi sembrava fosse una persona valida e che nel caso dovesse sbagliare non avrei risparmiato critiche. Ad ogni modo il paziente il giorno 5 Gennaio viene trasferito in Pneumologia ma purtroppo il 15 gennaio muore. I parenti però a decesso avvenuto vorrebbero sporgere denuncia sia penale che civile ma un mio intervento li convince a soprassedere a quella penale denunciando così l’Ospedale Fatebenefratelli solo per l’errore diagnostico commesso.
Purtroppo però questa storia non si conclude qui ma ha un seguito che interessa anche due bambine, una di due anni che vive con il nonno morto ed un’altra di dieci anni, anch’essa nipote.
Difatti trascorsi quasi due mesi la più piccolina inizia ad accusare forti attacchi febbrili e contagiata dalla malattia del nonno, viene ricoverata a Siena dove attualmente si trova
Non bastasse però la cugina di dieci anni, come detto anche lei nipote dell’uomo deceduto, inizia ad avere febbre una settimana prima di Pasqua.
Sottoposta a radiografia il martedì successivo questa rivela una infezione tubercolare. I genitori che non riescono a darsi spiegazioni si ricordano poi di un fugace saluto tra lo zio deceduto e la bambina avuto per gli auguri di Natale quando non si era a conoscenza della vera malattia dell’uomo.
Stando così le cose chiamo immediatamente il primario della Medicina d’urgenza Franco Marchese che, pur mettendosi a totale disposizione, va a sbattere contro gli ostacoli di sempre.
Entra così in gioco di nuovo il solito primario che di nuovo confonde la malattia con la politica e non visita la bambina criticando le varie amministrazioni sanitarie sia le passate che quelle attuali. Inizia così un tira e molla ma, viste le condizioni della bambina che ha febbre alta a 40°, non si può fare altro che metterla in macchina con i genitori e mandarla a Roma al Bambin Gesù dove, avendo allertato io personalmente i sanitari, la stavano già attendendo. Ma un normale percorso in automobile anzicchè in autoambulanza finisce chiaramente per restare nell’ ingorgo del traffico, per la precisione tre ore sul raccordo anulare, cosicchè giungono in serata all’ospedale dove fortunatamente quei medici, erano ancora ad aspettarla. La bambina è ancora ricoverata lì e non andiamo oltre.
Il dottore De Lorenzo attacca quindi anche Nicola Boccalone per non aver preso i giusti provvedimenti e dice : Lui ha agli atti la testimonianza scritta del dottor Marchese. Lui deve prendere dei provvedimenti perchè io non mi fermo. Forse se non ci fosse stato la denuncia all’ordine dei medici mi sarei fermato.Io chiederò alla Procura della Repubblica che chi sarà incaricato delle indagini dovrà andare a Roma a parlare con i medici che sono al Bambin Gesù che devono dire quando la bambina è arrivata a Roma in che condizioni è arrivata. Non è possibile che accadano queste cose ad una povera mamma. Se è successo tutto ciò in mia presenza, immaginate cosa può succedere normalmente. E vi dirò di più, quando Boccalone mi ha telefonato la mattina seguente per circoscrivere l’episodio io ero anche disponibile ed ho lanciato l’idea di fare un servizio di accoglienza proprio per le persone che si trovano nelle stesse condizioni ma mi ha risposto non ci sono soldi non è possibile non mettere queste cose in campo. Allora io esigo che lui dica la verità che questo primario venga punito perchè non è concepibile che di fronte una bambina di dieci anni che sta lontana e sta soffrendo le pene dell’inferno ancora oggi a Roma un primario si rifiuti di visitarla. Specialmente un primario che sapeva che lo zio era morto nel suo reparto. Tra l’altro in questi giorni in ospedale c’è stata un’altra perla che io oggi ancora non vi dico ma se Boccalone non dice che provvedimenti prende io venerdi prossimo alla stessa ora vi convoco e vi racconto quest’altro episodio che è l’altra faccia della medaglia come cioè vengono trattate altre persone.Io penso che questa amministrazione si avvia ad essere la peggiore amministrazione che abbiamo mai avuto. Boccalone non sta a Palazzo Mosti la Sanità è una cosa seria!
Per inciso il dottor De Lorenzo lamenta anche che il primario in questione ha dato una versione dei fatti completamente differente a quanto accaduto anche all’Ordine dei Medici.
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