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Pepe attacca Mastella senza mezzi termini ” Il suo è un dissesto politico”

“Sono pronto ad un confronto pubblico. Voglio serietà, il suo è un dissesto politico e non finanziario”.

Fausto Pepe attacca a muso duro Clemente Mastella e preannuncia anche una querela per aver dato “degli imbecilli” ai componenti della minoranza. Snocciola numeri, situazioni e chiarimenti tecnici dimostrando ancora una volta di essere a suo agio nella materia economica, rintuzzando quanto dall’attuale Sindaco enunciato e paventato, attaccando Mastella e randellandolo senza sosta.

Pepe vuole sapere, tra l’altro, perchè si è in dissesto se “il secondo Piano di rientro non è stato bocciato da nessuno, i servizi non erano stati interrotti e il Comune, grazie alla nostra azione, stava pagando i debiti. Qualcosa non quadra e anche i numeri del bilancio, approvato dall’attuale Giunta, lo dimostrano”.

Ma Pepe ha parlato a 360° e quindi affrontando il tema depuratore, il centro cottura, il Piano delle Opere Pubbliche, nomine legali e short list.

Questo è quanto da Pepe dichiarato :

“Nel bilancio consuntivo del 2015 approvato dalla amministrazione Mastella non vi era traccia dei 110 ml euro di debiti evocati a più riprese dal Sindaco, ma c’era invece un “disavanzo tecnico” di circa 34 ml di euro, spalmato in 30 anni con una rata annua di circa 1,3 ml euro. Tale manovra serviva a rafforzare i conti dell’Ente perché “rivisitava in ribasso” i “residui attivi” e cioè i crediti.

Nel bilancio consuntivo 2016 sempre approvato dalla amministrazione Mastella, continua a non esserci traccia dei 110 ml euro sempre evocati, ma vi è un “disavanzo tecnico” che sale a 64 ml euro, 34 erano quelli del “consuntivo 2015” e altri 30 ml euro sono debiti inseriti nel vecchio Piano di Riequilibrio e già pagati dal Comune con un mutuo trentennale e con rata annuale di 1,4 ml euro. Oggi diventano “disavanzo tecnico” perché si è deciso di andare in dissesto e quindi vanno in capo alla commissione di liquidazione. Il bilancio consuntivo testimonia però una grande pulizia dei residui attivi portata avanti dalla precedente amministrazioni oltre al pagamento di ingenti debiti pregressi.
N.B. il “disavanzo tecnico” è finanziariamente una “perdita potenziale dei crediti”, vale a dire che il credito non è più certo, liquido ed esigibile e quindi può diventare un debito potenziale. Questo testimonia che non è un debito della passata gestione ma un credito incerto che necessità della creazione di un fondo di garanzia, concetto completamente differente.
Sempre dal conto consuntivo 2016 i RESIDUI PASSIVI sulla parte corrente del bilancio sono 39 ml euro, mentre i RESIDUI ATTIVI sempre sulla parte corrente del bilancio ben 63 ml euro. Il totale dei RESIDUI ATTIVI è comunque di 133 ml euro e quello dei RESIDUI PASSIVI di 132 ml euro. Anche questo testimonia uno stato di salute del bilancio che era in netta via di risanamento prima del dissesto. Una condizione quindi per la quale difficilmente si comprende la scelta del dissesto!
N.B. Questa differenza positiva tra residui attivi e passivi testimonia come il bilancio è sano e come il problema del Comune di Benevento era sicuramente la anticipazione di cassa e soprattutto i debiti fuori bilancio pregressi degli anni 70/80/90 (sentenze) e non certo altri (in quegli anni Mastella era certamente il “responsabile politico” di quelle amministrazioni comunali essendo lui stato parlamentare per vari decenni. Oggi non può dire “banalmente” di non sapere nulla).
N.B. I revisori contabili nella relazione allegata al dissesto parlano di circa 50 ml di euro di debiti riconosciuti, di cui circa 30 ml euro pagati dalla passata amministrazione con mutui e circa 20 ml di euro ancora da pagare. Io aggiungo che si sarebbero potuti pagare con il fondo rotativo del Ministero degli Interni se si fosse portato avanti il Piano di Riequilibrio e approvato entro il 15 novembre 2016.
La determina n. 23 del 23/03/2017 a firma del dirigente alla P.M., propone un accertamento di entrata da iscrivere nel bilancio stabilmente riequilibrato per circa 256 mila euro di multe per l’anno 2013, maggiorato del 10% ogni 6 mesi, e per un totale di circa 596 mila euro di arretrati. Tali entrate fanno parte dei residui e quindi della massa attiva dell’Ente e per cui devono essere forniti alla Commissione di liquidazione e non certo alla competenza del bilancio stabilmente riequilibrato. Questo avviene anche per gli anni 2014,2015,2016 per un totale di circa 2,4 ml euro. Altra anomalia è che le vendite immobiliari del Comune fanno parte del bilancio stabilmente riequilibrato ed invece devono essere per intero ad appannaggio della Commissione di liquidazione.
Altro errore grave è che Il Piano Triennale dei LL.PP. oltre che l’elenco annuale non è stato pubblicato secondo legge, quindi è inefficace e non può essere utilizzato per l’intero anno 2017. All’interno dell’elenco annuale vi sono altri evidenti errori, tipo l’opera del depuratore cittadino, che viene indicato in conformità urbanistica pur avendo l’Amministrazione Mastella indicato un nuovo sito non conforme. La grande responsabilità su questo argomento è però che non c’è più la sponda dei fondi di bilancio del Comune di Benevento, quindi il depuratore non può essere nemmeno appaltato oltre che esiste il rischio di perdere il finanziamento erogato dalla regione nel 2015.”