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Fausto Pepe : ” ma Mastella che bazzica sul proscenio politico da 40 anni oggi scopre Benevento ?”

L’ex sindaco di Benevento attacca ed affonda la tesi di Mastella e della Serluca sul dissesto. Il nuovo Sindaco e l’Assessore Serluca “randellati” da Pepe e Coppola. Ora devono rispondere con i fatti.

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“Nessuno può offendere nessuno e quanto tutto parte da bugie si rasenta l’assurdo”. Così ha esordito Fausto Pepe nella conferenza di questa mattina a Palazzo Mosti alla quale ha chiesto di partecipare anche a l’ex Assessore alle Finanze Francesco Saverio Coppola.
E proprio Coppola ha spiegato perchè ha detto “si” all’invito di Fausto Pepe. “Ritengo di dover dare una testimonianza per dare verità ai fatti, ha detto Coppola. Per prima cosa la relazione del dirigente Porcaro. Mi ha sorpreso perchè non ha la firma dell’assessore. Non la condivide, forse ? E poi la lettura della relazione porta ad un errore in quanto si sono  sommate le patate coi pomodori, cioè si sono sommate cose che non potevano essere sommate tra di  loro.
Entrando nel particolare, ha detto Coppola, l’anticipazione di cassa non è un  debito ma è stato messo un saldo all’interno della relazione. L’anticipazione di cassa in alcuni periodi sale ed in altri scende. Sale nel primo semestre e scende nel secondo e quindi bisogna tener conto di ciò. Questo avviene  tutti gli anni. Inoltre, poi,  l’anticipazione di cassa, secondo la vecchia normativa,  non doveva superare i tre dodicesimi mentre adesso è stata portata a cinque dodicesimi. Benevento però ha sempre soddisfatto la vecchia normativa.
Le passività potenziali sono poi debiti presumibili e possono solo dare origini ad accantonamenti fino a che non vengono riconosciuti dal consiglio. Quando si valutano le passività potenziali poi la norma dice che vanno studiate in profondità una per una.
E fin qui tra anticipazioni e passività potenziali, assommate, sono arrivati nei loro conteggi a 31 milioni.
Poi ci sono i tre milioni di debiti fuori bilancio ma diventano tali solo quando verranno riconosciuti dal consiglio comunale che potrebbe non riconoscerli.
La loro somma ( quella di Mastella e C. ndr) quindi  cade come un castello di carta.
Fare perciò  la somma e dire che questa è la causa del dissesto è  sbagliato.
La fine della relazione di Porcaro, continua Coppola, dice poi che non e possibile il riequilibrio. Ma Porcaro è un tecnico e come tale, ragiona a bocce ferme. Se la situazione del comune resta tale allora va bene ma,  sta all’ente Comune trovare le soluzioni per superare questo giudizio.
Bisognava perciò fare un nuovo piano di riequilibrio a Novembre basandolo su dieci anni anzicchè sette. Si è invece preferito fare una Relazione Tecnica anzicché fare un nuovo Piano. E poi i debiti con la Cassa Depositi e Prestiti non vanno sommati tutti insieme ma per annualità.
La commissione doveva partire da subito a fare le transazioni,  cosa fatta prima, e che ha portato ad un grosso risparmio per l’ente cosa che si poteva continuare a fare con le  nuove.
Poi c’è il problema dei tributi. Il nuovo bando previsto non è stato portato  avanti e questo è grave.
Il dissesto poi non porterà  vantaggi e le passività potenziali non possono andare nel dissesto stesso.
La normativa che lo riguarda è del 1989 ante entrata nell’Unione Europea, oggi si tenta di fare un abbattimento dei crediti con il dissesto ma ciò non è possibile perché una sentenza recente ammette di poter richiedere all’ente la differenza tra quanto liquidato dalla commissione ed il debito stesso. Io mi fido più di un piano di riequilibrio che del dissesto dove può regnare l’arbitrio.
Il problema di questo comune non sono i debiti e poi su questi debiti è stata costruita la città. Il vero problema però è la tassa sulla spazzatura. Si incassa il 65 per cento e quindi resta fuori il 35% che ammonta grosso modo a tre milioni di euro. Fatelo per 10 anni e vedrete. Bisogna perciò evitare l’evasione. Le famiglie pagano alla ottanta per cento ma le imprese pagano solo il venti-trenta percento del dovuto. Per poter recuperare queste somme poi mediamente ci vogliono otto anni.
Quindi, ha concluso Coppola, la somma dei debiti è stata fatta male e le azioni politiche che dovevano essere fatte per il piano di riequilibrio  non sono state fatte e quindi traspare la mancanza di volontà  di risolvere i problemi.
Finito l’intervento di Coppola ha ripreso la parola Fausto Pepe che ha rincarato la dose dicendo che il problema è come si amministra un comune con i debiti e non un comune ricco,  cosa che a Benevento è  sempre successo. E Mastella dopo quaranta anni di politica non sapeva questo ? Ma da dove viene da Bergamo o da Ariano Irpino?
Noi nel 2006 non è che non ci eravamo accorti dei debiti ma pensavamo a lavorare per evitare che i fornitori o i fruitori sparissero dal comune stesso. Questi scappano se sanno dei debiti! Per l’Amts, noi abbiamo vinto il reclamo e perciò  perchè vogliono spacchettarlo,  per darlo ad Avellino?
In cinque mesi non si e fatto un atto, non una delibera a contrasto del dissesto o a favore dell’Amts ma invece si è fatto un partito. Questo stava scritto nel programma di Mastella?
I debiti potenziali, che non sono certi liquidi ed esigibili,  non vanno nel dissesto e allora cosa stanno dicendo o facendo?
Nel 2006 dovemmo fare un mutuo di circa seimilionieseicentomila euro che ci provenivano dal dissesto ma non facemmo proclami o lamentele perchè  volevamo lavorare. E Mastella non deve dimenticare che gli anni 80 e 90 gli appartengono!

Sul dissesto poi Pepe ha detto che è un dissesto atipico perche i debiti “noi li abbiamo verso i cittadini di Benevento e non verso altri. Noi abbiamo pagato 23 000 000 di debiti senza far pesare niente a nessuno nella prima consiliatura ma Mastella dove era?
Intanto, continua Pepe, al sindaco tra facebook e movimento politico non gli resta molto tempo. Io ho fatto il sindaco assumendomi le responsabilità fino alla fine.
Quando nel 2011 siamo stati rieletti  le sentenze andavano avanti e cosa dovevamo fare? Alla fine ne abbiamo pagati 54 milioni, abbiamo riconosciuti i debiti, abbiamo aderito al salva enti ed intanto si va in default ! Ma non per i debiti ma perché non si sa amministrare!
Noi abbiamo fatto ben due piani di rientro. Il primo non buono per la Corte perché non riuscivano a vendere i nostri beni ma,  tenete presente che nel salva enti c’è anche Napoli i cui debiti rispetto ai nostri fanno tremare le vene.
Questi poi considerano debiti i residui attivi ma abbiamo fatto un disavanzo tecnico dove abbiamo garantito 34000000 di questi residui e loro li chiamano debiti. Ma forse anche nel dissesto di Ceppaloni vengono considerati tecnici e non debiti.
La spesa corrente noi l’abbiamo ridotta da 72 a 56 milioni l’anno ma quella incide sulla qualità della vita ma dovevamo fare una scelta.
Di Amts e Asia noi volevamo farne un punto di riferimento invece di smembrare la prima o vendere ai privati la seconda come se non sapessimo chi sono i privati che operano nei rifiuti.
E’ una vergogna non capire tutto ciò e chi non lo capisce se lo facesse spiegare dalla Serluca.
La nuova amministrazione doveva solo andare in consiglio per riscrivere il piano come richiesto dal Ministero e invece hanno perso anche i 17 milioni che potevano evitare di perdere.
Mica esistono solo i debiti potenziali. Esistono anche i crediti potenziali.
Lavorasse di più Mastella e lasciasse andare facebook.
I debiti si fanno anche con la mensa e loro invece fanno una gara illegittima e mi querelassero adesso. Io Ristorò e Quadrelle, quando ho visto il loro comportamento, li ho cacciati fuori dal comune di Benevento oggi invece gli paghiamo più pasti di quelli che producono.

Per me i fatti del 2008 e 2009 sono rimasti nella testa di  Mastella,  quando non volemmo cadere tradendo il centrosinistra come lui voleva evitando di andare da una parte all’altra.
E lui dopo 5 mesi pensa a fare partiti politici ed ha distrutto i Servizi Sociali.

Insomma Fausto Pepe le ha suonate e cantate a più non posso a Mastella & Company che ora dovranno rispondere norme alla mano e non in politichese.