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Mensa Scolastica. E venne il giorno del riscatto per Gabriele Corona

09/11/2016
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Dopo due anni di dure battaglie, sei denunce alla Procura della Repubblica e procedimenti vari oggi Gabriele Corona si è preso la sua rivincita sui  ”è tutt’appost, tutt’appost” che hanno caratterizzato questo periodo.

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Ed invece sembra, visto che c’è stato un provvedimento da parte della Procura della Repubblica di sequestro di beni per un milione di euro, che di “tutt’appost” non c’è proprio niente. Anche perchè se la Procura si esprime in questi termini : “Bambini, malati e anziani hanno mangiato cibo che non andava dato nemmeno agli animali” c’è veramente di che preoccuparsi.

Mastella aveva garantito –  ha detto Corona – che avrebbe riattivato il centro di cottura di Capodimonte e che la Quadrelle non avrebbe partecipato ad alcuna gara ed invece … no alla carta dei servizi nel bando oltre alla illegittimità dello stesso.

Tra l’altro, lamentano da Altrabenevento, chi doveva controllare, segretaria comunale, è andata avanti nell’assegnazione con il massimo ribasso e non con la valutazione dell’offerta, malgrado una diffida alla stessa a fine settembre.

Ma non solo mensa comunale, anche pasti per anziani e malati di mente nel mirino delle indagini.

L’assurdo sembra che, quando scoppia ” lo scandalo della mensa dei bambini” come lo ha definito Serena Romano dell’Associazione “La Rete Sociale”,  l’Asl rinnova l’appalto alla Ristorò, con il risultato che poi è venuto fuori, non recependo la parte della norma che consigliava di non procedere per gli anziani ed i malati di mente ad appalti grandi, privilegiando piccoli appalti locali con modalità di somministrazione non in stile ospedaliera.

A nulla sono valse le richieste di accessi agli atti e le diffide, ha raccontato Serena Romano, e finanche la provocazione di offrire un pasto gratuito per un mese a Morcone ed a Puglianello ai dipendenti Asl per far conoscere la bontà dello stesso. Solo il dott. Ventucci pare abbia cercato di bloccare l’appalto che invece è stato affidato  con clausole ancora meno garantiste.

Ma la cosa più abberrante, hanno detto gli organizzatori, è che sono mancati i controlli che invece erano proprio l’aspetto fondamentale della questione.

Questo il comunicato inviato da Altrabenevento :

“Mensa scolastica di Benevento, da “è tutt’appost, tutt’appost” al sequestro di un milione di euro alla famiglia Porcelli/Barretta perché “Bambini, malati e anziani hanno mangiato cibo che non andava dato nemmeno agli animali” (fonte Procura della Repubblica N.d.R.)
Ieri il Procuratore della Repubblica, Giovanni Conzo e i vertici della Guardia di Finanza hanno illustrato in conferenza stampa il provvedimento di sequestro di beni pari a un milione di euro della Ristorò e della famiglia Barretta/Porcelli che ha gestito il servizio di mensa scolastica in città per diversi anni.
Nel comunicato si legge, tra l’altro: “Il provvedimento scaturisce dalle attività investigative effettuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento in esito alle quali è stata contestata ai due soggetti la frode in pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, in relazione a condotte illecite nell’erogazione del servizio mensa alle scuole primarie e d’infanzia di Benevento e dei pasti ai pazienti psichiatrici ed anziani ospiti delle strutture sanitarie ASL di Benevento e provincia. ……… Nello specifico, emergeva un sistematico riciclo di cibo avanzato nelle scuole, finanche addentato e non consumato del tutto, che in seguito veniva destinato per la preparazione dei pasti serali agli ospiti delle strutture sanitarie i quali, in più occasioni, constatato che la pietanza fosse immangiabile, si rifiutavano di consumarla. Un ulteriore aspetto che denota la gravità delle azioni poste in essere concerne l’utilizzo anche di grassi di scarto e rimasugli vari per la confezione di pasti liquidi a soggetti che si alimentavano con il sondino”
Il lavoro della magistratura e dei finanzieri ha confermato totalmente le denunce di Altrabenevento intervenuta dalla fine del 2014 a seguito di diverse proteste di genitori e dipendenti.
Dopo aver segnalato al Comune e agli organi di informazione il caso “pasta e ceci con insetti”, la mancanza del certificato di agibilità per le cucine e la presenza di cumuli di zolfo nei locali attigui alla mensa, Altrabenevento presentava il 16 dicembre 2014, il primo dossier sulla delicata questione.

Questa è la parte finale di quel documento:
“Sono diverse “le anomalie” del servizio di mensa scolastica di cui il Comune di Benevento e la Asl non si sono accorti:
– la preparazione della carne da cucinare comincia uno o due giorni prima della distribuzione- quasi mai si utilizza l’abbattitore, indispensabile per evitare la proliferazione di germi e batteri;- i formaggi e i salumi vengono in genere affettati il giorno prima;
– il personale non è dotato del vestiario e dei sistemi di protezione adeguati;
– alla mensa accedono e lavorano persone che non fanno parte del personale autorizzato;
– le condizioni igieniche dei contenitori per il trasporto dei pasti sono inaccettabili
– le stoviglie (caldaie, pentoloni e scolapasta)sono vecchie e in condizioni pietose
Particolarmente grave è anche il comportamento della Asl che avrebbe anch’essa dovuto accertarsi delle condizioni della struttura, considerato che non è solo ente di controllo. La Asl, infatti, ha affidato alla Ristorò l’incarico di preparare i pasti, a pranzo e a cena, per gli utenti dei centri di igiene mentale di Bucciano, Morcone, Molinara e Puglianello.”

Nonostante la gravìtà dei fatti denunciati, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fausto Pepe, l’allora Comandante della Polizia Municipale, assicuravano che il servizio era conforme al contratto e che tutte le autorità di controllo confermavano la qualità dei pasti. La Ristorò organizzò anche “visite guidate” e la stampa locale, in gran parte, confermava che tutto risultava in regola. Tre dipendenti furono licenziate (poi reintegrate dal Giudice del Lavoro).

Il 25 marzo 2015 il Corriere della Sera con un video molto efficace portò all’attenzione nazionale lo scandaloso servizio di mensa scolastica di Benevento.

Il servizio fu sospeso dal sindaco, la Ristorò presentò querela contro il presidente di Altrabenevento, il giornalista del Corriere della Sera, due lavoratrici della mensa, due operai e la segretaria della CGIL, per vari reati (L’idagine è ancora in corso per i reati di Diffamazione, Calunnia, Violenza privata)
Anche Altrabenevento ha presentato alla Procura un lungo ed articolato esposto ancora oggetto di indagini.
A Maggio la polizia giudiziaria ha ritrovato le vaschette con la pasta e ceci nelle fogne ma senza insetti (da semplice esame visivo). Due testate giornalistiche si precipitarono a concludere, erroneamente, che la tesi accusatoria di Altrabenevento non era stata confermata.

Ad aprile 2015 Altrabenevento e l’associazione Rete Sociale di Serena Romano hanno denunciato pubblicamente con un video e diversi comunicati alla stampa il disservizio mensa per anziani e malati psichici sempre gestito dalla Ristorò per conto della ASL.

Nell’estate del 2015, a seguito delle proposte di Altrabenevento e dei comitati dei genitori, il Comune cambiò il Capitolato, le clausole di salvaguardia per i dipendenti e i menù (ma non la Carta dei servizi). Poi a seguito di Bando contorto, la nuova gara fu dichiarata deserta e la gestione del servizio affidato alla Quadrelle 2001, società in affari con la Ristorò.

Anche questo servizio ha determinato le proteste di molti genitori, ma in questo caso al coro del “tutto a posto” della ditta, dell’amministrazione comunale e alcune solite testate locali, si aggiungevano diversi Dirigenti scolastici e insegnati, gli “altri genitori” e addirittura parte della Commissione mensa. (poi anche falsi profili facebook)
La Quadrelle 2001 ha sospeso dal servizio 15 lavoratrici iscritte alla CUB accusate di aver contribuito alla uscita dal mercato della Ristorò. (le dipendenti sono state reintegrate dal Giudice del Lavoro)
L’incarico alla Quadrelle 2001 è stato revocato a maggio 2016 a seguito dello sciopero di lavoratori dei sindacati confederali per il mancato pagamento degli stipendi. Molti lavoratori hanno effettuato il pignoramento di somme dovute dal comune di Benevento alla Quarelle 2001.

Nel corso della recente campagna elettorale Clemente Mastella ha promesso di riqualificare il servizio e invece lo ha affidato di nuovo alla Quadrelle 2001 a seguito di una gara assolutamente illegittima. L’assessora Amina Ingaldi in consiglio comunale ha recentemente dichiarato che “da due anni ingerenze esterne rendono ingestibile la mensa scolastica”.
Oggi il sistema dei controlli è esattamente lo stesso che ha determinato i fatti contestati dalla magistratura alla Ristorò.”

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