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Altrabenevento : “L’inizio della mensa scolastica rinviata a sine die

12/10/2016
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Mensa scolastica, Gazzetta avverte i genitori: non mettete il cibo per gatti nel panino dei vostri figli. L’assessora Amina Ingaldi esprime piena fiducia alla coop. Quadrelle 2001 che non ha pagato gli stipendi e i contributi a molti lavoratori.

Mensa Scolastica. Si lavora per farla incominciare il 1 Ottobre anche se, inizialmente, per soli 4 mesi

Scrivono dal comitato dell’Associazione : “Sono appena 270 le iscrizioni al servizio mensa scolastica, quindi meno della metà dei 600 previsti come numero minimo. Questo dato, però, non è stato fornito dall’amministrazione Mastella che con un comunicato di questa mattina, si limita attraverso le parole dell’assessora Amina Ingaldi, ad assicurare che la coop. Quadrelle 2001 garantirà sicuramente un ottimo servizio.
Evidentemente il sindaco Mastella e i suoi assessori non vogliono prendere atto che le scarse iscrizioni sono già un atto di sfiducia chiaro alle decisioni che hanno finora assunto in merito alla mensa scolastica.
L’assessora Ingaldi che invece sembra convinta di poter con le sue esternazioni far crescere le adesioni al servizio, non informa neppure sull’esito degli accertamenti relativi ai mancati pagamenti degli stipendi ai lavoratori e dei contributi previdenziali da parte della cooperativa avellinese, limitandosi ad invitare i sindacati a “comprendere il particolare e difficile momento che l’azienda andrà ad affrontare”. Si tratta di una richiesta che suona come una provocazione dopo le numerose contestazioni che la ditta ha ricevuto pochi mesi fa dai genitori e dai dipendenti, costretti allo sciopero e al blocco del servizio, per diverse e numerose violazioni anche al contratto di lavoro. Intanto emergono ulteriori difficoltà per l’amministrazione Mastella che non consentono l’inizio del servizio.
Infatti, la Commissione che ha provvisoriamente aggiudicato l’appalto alla coop. Quadrelle 2001, sostiene, incredibilmente, di aver operato con il criterio del “cottimo fiduciario”. Si tratta di un’altra irregolarità che si aggiunge a quelle già censurate anche in consiglio comunale, cioè la utilizzzaione del criterio del “massimo ribasso” e la “gara ad inviti” con esclusione di alcune ditte che pure hanno formalmente fatto pervenire manifestazione di interesse. Inoltre, la stessa Commissione ha precisato nel verbale del 26 settembre, di aver provveduto ad aggiudicare temporaneamente l’appalto alla Quadrelle 2001 ma “fatto salvo l’esito del giudizio proposto dalla ditta Quadrelle 2001 n. 3885/2016”.
Si tratta del ricorso con il quale la cooperativa avellinese ha chiesto al TAR di annullare la gara per diverse illegitimmità e di ordinare intanto al Comune di invitarla a presentare una propria offerta. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto quest’ultima richiesta ma ha rinviato, prima al 5 ottobre e poi al 2 novembre, ogni altra decisione. Pertanto, al momento non ha “avuto esito” il giudizio richiamato dalla commissione e quindi il servizio non può essere affidato alla Quadrelle 2001.
Evidentemente l’assessora Ingaldi, consapevole delle crescenti difficoltà, cerca di prendere tempo e infatti non annuncia la data di inizio del servizio, prima prevista per il 15 settembre, poi per il 1° ottobre, quindi per il 10 e infine per il 17 ottobre ma al momento rinviata sine die.
Solo Gazzetta di Benevento, che vanta sempre rapporti particolari con tutte le amministrazioni in carica al punto da riuscire ad avere sempre notizie riservate, annuncia che il servizio comincerà tra martedì e mercoledì prossimo. Va oltre la testata del direttore Alfredo Pietronigro che a proposito dei pasti portati da casa, parla di criticità da risolvere e si domanda: “Chi risponde della bontà del pasto portato da casa? Potrebbe, in linea assolutamente teorica, contenere degli alimenti non conformi all’alimentazione umana e che accidentalmente sono stati usati? Se questo pasto è offerto all’amico di banco e questo comporta dei sentori di malessere, chi risponde di tutto ciò?”
A parte il fatto che questa “contaminazione” potrebbe sempre capitare, anche con i cibi offerti a chi deve mangiare pasti speciali, non si capisce quali sarebbero gli “alimenti non conformi all’alimentazione umana” che un genitore potrebbe dare da mangiare al proprio figlio. Gazzetta pensa forse alle crocchette per i cani o al cibo per gatti che inavvertitamente potrebbero finire nel cestino dello scolaro?”

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