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Grilli Sanniti, emergenza alluvione: Chiacchiere e distintivi, ovvero del dire e del fare

Diciannove giorni. Tanti ne sono serviti a Matteo Renzi per spendere due parole, due, sull’alluvione a Benevento.- scrive il meetup Grilli Sanniti in una nota –

 

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“Diciannove giorni sono un’eternità  – commenta l M5S – per chi ha perso tutto ed è rimasto a fare i conti unicamente con la speranza. La speranza che, se è messa all’angolo dal silenzio, cede il passo allo smarrimento e alla paura. Matteo Renzi ha finalmente rassicurato i beneventani che non saranno lasciati soli, ci ha tenuto “a scriverlo, a sottolinearlo, a ripeterlo con forza”. Dopo diciannove giorni e attraverso le e-news del sito personale. Pochissima cosa, che dimostra solo lo scarso peso specifico dei politici del nostro territorio a Roma e la scarsa valenza della ostentata filiera istituzionale.
Se Umberto Del Basso de Caro  – afferma il M5S – non si fosse limitato a scambiare sms col presidente del Consiglio e lo avesse portato a visitare il Sannio nei giorni dell’emergenza, Renzi e il sottosegretario avrebbero capito che centosessanta caratteri non sono assolutamente sufficienti per descrivere il disastro che ha colpito le nostre terre. Se Renzi fosse venuto in provincia di Benevento, invece di leggere messaggini, avrebbe trovato il Sud che tanto sogna, un Sud lontano dalla cultura del lamento, un Sud che sa rimboccarsi le maniche e sa far fronte, nei limiti del possibile, alle difficoltà. Si sarebbe trovato di fronte a un paesaggio lunare, avrebbe visto i campi invasi dal fango, i vigneti e gli uliveti travolti dall’acqua; avrebbe potuto parlare con gli agricoltori a cui con una mano ha tolto l’Imu e con l’altra ha aumentato le tasse, l’imposta di Registro e l’Irpef andando a colpire soprattutto i piccolissimi imprenditori agricoli che sono, al tempo stesso, l’anima e l’ossatura dell’agricoltura sannita”.