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Altrabenevento: “Per la Pedà il magnifico pasto si può fare con 5 euro”

30/07/2015
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Risposta alla signora Ursula Iadanza, della commissione Mensa scolastica, la quale assicura che la nutrizionista ritiene possibile garantire la qualità del pasto con meno di 5 euro.

altrabenevento

La stampa locale, dopo aver segnalato che lei è anche avvocato, ha pubblicato una sua nota stampa inviata nella qualità di componente della Commissione mensa scolastica in risposta ad un articolo di Altrabenevento con il quale si chiedeva di sapere quali pareri erano stati espressi sul nuovo capitolato di appalto. Lei comincia con la solita frase di rito “E’ mio dovere ripristinare la verità rispetto alle affermazioni, tanto infondate quanto inutilmente diffamatorie, riportate nel comunicato stampa della sua Associazione pubblicato ieri. Ciò nel mio personale interesse e nell’interesse di tutti gli altri membri della Commissione”.
Le posso assicurare che tale introduzione non mi impensierisce affatto. Anzi, come’è noto anche a chi non ha avuto la fortuna, come lei, di frequentare accorsati studi professionali, in genere questo incipit presuppone il tentativo di eludere la domanda e troncare la discussione. Siccome non la voglio seguire neppure, sul binario della lunga e inutile ricostruzione dei meriti o delle responsabilità avuti dalla Commissione mensa nella nota vicenda che ha portato alla sospensione del servizio, veniamo al dunque.
Volevamo sapere se la Commissione ha discusso solo dei magnifici menù preparati dalla nutrizionista, che Moschella certifica di grande qualità, oppure ha esaminato anche il capitolato di appalto; chi è stato coinvolto in questa discussione; se la nutrizionista ritiene che con 5 euro si possa garantire il magnifico pasto immaginato e descritto con 300 schede faticosamente studiate di notte.
Tra le pieghe della sua lunga nota stampa (9.600 battute), lei qualcosa ci ha detto: Risposta alla prima domanda: Si, la Commissione Mensa ha discusso anche il Capitolato ma lei accenna solamente al contenuto di alcune proposte senza entrare nel merito, nonostante si comprenda bene che se non si organizza decentemente il servizio e il sistema di controllo, i magnifici menù non ce li possiamo fare neppure “indorati e fritti”; Risposta alla seconda domanda: Non avete coinvolto nessuno prima di fare proposte (o non farle), come denuncia proprio oggi a mezzo stampa il Comitato dei Genitori di San Filippo, proprio quelli che lei rappresenta; Risposta alla terza domanda: La nutrizionista Pina Pedà, che è sicuramente valida e capace professionista, è stata nominata dal Comune senza selezione, su segnalazione di alcuni membri della Commissione; Risposta alla quarta domanda: Lei afferma esplicitamente che la dottoressa “Pedà ha rimarcato, nell’occasione, che la qualità dei menù elaborati è stata predisposta anche sulla scorta dell’importo previsto per il singolo pasto”.
Prendiamo atto, per ora, delle prime tre risposte, ma qualcosa vogliamo aggiungere sul prezzo del pasto a 5 euro che secondo quanto da lei affermato, la dottoressa Pedà ritiene proporzionato alla eccellente qualità prevista dal magnifici menù. A parte il fatto che altri autorevoli medici hanno pubblicamente espresso un parere diverso dalla Pedà, le voglio ricordare che il prezzo del pasto a 4,80 euro più iva al 4% (da ridurre con la gara a massimo ribasso) è lo stesso dell’ultimo capitolato. E’ possibile che con lo stesso prezzo dell’anno scorso quello per menù confusi e pasti contestati, si possa adesso garantire un pranzo magnifico? Si è consentito ingiustificato arricchimento, cioè non proporzionato alla qualità, nella precedente gestione, oppure questi magnifici menù di adesso- che prevedono anche verdure surgelate prima vietate- sono un bluff?

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