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Confcommercio – Cidec – Casartigiani –Unimpresa – Fapi – Confazienda – Aicast attaccano i vertici della Camera di Commercio di Benevento

Li accusano di aver decretato la morte dell’Ente Camerale determinando così  il sicuro spostamento ad Avellino del centro decisionale anche per le imprese sannite.

sigle congiunte

Scrivono le sigle in maniera congiunta : “Al peggio non c’è mai fine”  storica espressione di un fù, caro dirigente sportivo. Sette sigle imprenditoriali: AICAST,CONFCOMMERCIO,CIDEC,CASARTIGIANI,CONFAZIENDA,FAPI ed UNIMPRESA intervengono in merito a quanto sta accadendo presso la Camera di Commercio di Benevento.
In ragione di ciò hanno chiesto al neo Governatore, on. De Luca, di intervenire con immediatezza sulla questione.
Prendono le distanze da un organo politico sempre più autoreferenziale, presuntuoso ed arrogante, incapace di mostrare capacità di ascolto nei confronti delle istanze che gli provengono dalle imprese e dai lavoratori.
Nel contempo, in quanto rappresentative di un vasta realtà associativa imprenditoriale, non solo della provincia di Benevento, esprimono sincera solidarietà ed affetto al personale camerale, alla RSU aziendale ed ai rappresentanti sindacali provinciali del comparto Funzione Pubblica, in questi giorni oggetto di attacchi gratuiti ed insensati da parte di alcuni amministratori camerali e annunciano una loro forte e reale difesa anche attraverso, ove necessario, i suoi Consiglieri nel rinnovato Consiglio della Camera di Commercio di Avellino.
Il personale ed i loro rappresentanti sono stati addirittura rimproverati di aver voluto “sfidare” la politica. Se così fosse queste persone, piuttosto che rimproverate, andrebbero invece ringraziate.
Finalmente l’opinione pubblica può giudicare che quanto affermato e sostenuto nella conferenza stampa del mese di gennaio altro non era che l’anticipazione degli eventi che stanno ora avvenendo.
Occorre affrontare i cambiamenti evitando momenti di tensione – come invece sta accadendo presso l’Ente – ed ogni decisione non può prescindere dal totale coinvolgimento e fattiva partecipazione degli uomini e delle donne chiamati a realizzarli.
Nessuno avrebbe mai pensato da parte dell’ attuale governance dell’Ente una gestione tanto bassa da varcare la soglia dell’inimmaginabile.
Dopo aver gestito da un anno l’Ente senza nessuna legittimazione politica in quanto presidente e vicario non sono più riconosciuti dalle associazione di categoria che all’atto della nomina li indicarono, oggi in modo del tutto arbitrario ed incoerente, accompagnati dai membri di giunta, si prendono pure la responsabilità di decretarne la morte contribuendo alla desertificazione del Sannio.
Le azioni messe in campo e deliberate in questi giorni lasciano interdetti: si va dalla sponsorizzazione, con regolare contributo economico, erogato a Confesercenti per il concerto di un noto artista, a quello erogato alla CIA per un evento denominato ExpoSannio nel medesimo periodo in cui a Milano vi è l’evento mondiale EXPO2015 a cui non si è nemmeno partecipato seppur dichiarato (Giornata Economia) che è proprio l’agroalimentare a sospingere l’economia del Sannio (!), a progetti di spesa per sette milioni di euro che di fatto servono solo a produrre un disavanzo di bilancio.
Noi siamo convinti che questo scempio debba essere bloccato: non c’è più tempo: il nostro Sannio non può e non deve subire perpetui saccheggi, mascherati da immaginarie opportunità per le imprese propagandate dal presidente e dai componenti della Giunta camerale!
In una provincia addormentata ed ancora assoggettata alle logiche di servilismo medioevale, vi sono ancora spazi per affrontare il delicato cambiamento che sta interessando il sistema camerale sollecitando dibattiti ed azioni concertative e promuovendo occasione di vera partecipazione con ben altro “stile” rispetto a quello livoroso mostrato da taluni amministratori camerali.
Il nostro impegno, attuale e futuro, è far si che la Camera di Commercio di Benevento torni finalmente ad essere espressione di tutte le imprese attraverso l’adozione di metodi e criteri di funzionamento adeguati alle rinnovate esigenze del mondo imprenditoriale ed al rispetto di quanti in essa vi agiscono attraverso l’istituzione di un Patto per lo Sviluppo.
Solo Organizzazioni che alimentano capacità di ascolto, che accettano la serenità del confronto e della critica possono oggi affrontare le sfide che le attendono.
Siamo, inoltre, convinti che la politica – non solo quella di una parte che il vertice camerale continua ad accarezzare – vada coinvolta per onerarla di rappresentare, nei luoghi in cui istituzionalmente agisce (Parlamento, Regione, Ministeri, etc) le istanze e le segnalazioni che provengono dal territorio di riferimento.
Considerato che l’attuale governo camerale è appannaggio di un ristretto numero di consiglieri, alcuni dei quali, probabilmente, rappresentano solo se stessi e che non godono di forte raccordo funzionale ed operativo con l’organizzazione di riferimento, chiediamo fortemente al Consiglio camerale che si riunirà il prossimo 31 luglio di sospendere ogni inopportuna decisione che possa nuocere al mantenimento dell’autonomia della Camera di Commercio.
Ci riferiamo, in particolare, alla previsione di un bilancio camerale chiuso per la prima volta nella sua storia in perdita, e che, stando l’attuale previsione normativa, determinerebbe il sicuro spostamento ad Avellino del centro decisionale anche per le imprese sannite”.