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Luigi Ruscello : le infrastrutture se non accompagnate da un progetto di sviluppo, possono essere addirittura controproducenti

Benevento e la fiera delle infrastrutture.

luigi ruscello
“Le condizioni e le prospettive dell’economia beneventana dovrebbero costringerci a essere più seri, e mi riferisco sia alle parti politiche e alla classe dirigente in generale, sia, soprattutto, a noi cittadini: senza l’impegno di ciascuno di noi le cose non potranno mai migliorare.
A proposito di infrastrutture, per esempio, e mi riferisco, per quanto ovvio, al raddoppio della «Telesina», al collegamento autostradale Caserta-Benevento e all’Alta Capacità Napoli-Bari, la discussione su meriti e demeriti, e non me ne vogliano i protagonisti, è quanto mai stucchevole e, soprattutto, fuorviante per i cittadini. Rimane ancora valido, purtroppo, ciò che scrissi circa quarant’anni or sono a proposito dell’autostrada Napoli-Bari[1]: le infrastrutture, rappresentando solo una precondizione dello sviluppo, se non sono accompagnate da un progetto, cioè una serie di interventi complementari fra loro, possono essere addirittura controproducenti[2]. Come esempio, a comprova della necessaria presenza di un progetto, si pone la diga di Campolattaro, che non siamo ancora capaci di utilizzare.
Un’analisi obiettiva, dunque, al netto cioè della propaganda politica di ogni colore, non permette alcun ottimismo. Basta considerare che, dall’inizio degli anni Duemila[3], epoca in cui le tre citate infrastrutture hanno visto ufficialmente la luce, nulla di concreto è stato attuato.
Ora, poi, sembra che il mese di luglio sia divenuto occasione per quella che ritengo si possa definire “fiera delle infrastrutture”. L’anno scorso, fu il Presidente nazionale della Confindustria, Squinzi, che presenziò alla manifestazione; mentre, quest’anno, ci sarà addirittura il Ministro Delrio e mi domando cosa potrà mai dire alla luce di quanto accaduto nell’ultimo anno.
Nel DEF 2014, infatti, erano presenti tutte e tre le richiamate opere, ma già con il decreto «Sblocca Italia» era scomparso il collegamento autostradale Caserta-Benevento e, poi, con il DEF 2015 è svanito anche il raddoppio della «Telesina»[4]. L’elenco delle opere strategiche, infatti, è stato drasticamente tagliato, passando dalle 419 previste dalla Legge Obiettivo alle odierne 25, definite “prioritarie” (in realtà 30, perché alcune sono accorpate sotto un’unica voce). Ad oggi, quindi, è rimasta solo la linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli-Bari.
Sulla sua effettiva realizzazione, tuttavia, rimango molto perplesso. Per tale opera, infatti, nel DEF 2014 e nell’11° Allegato infrastrutture approvato dal CIPE era previsto un costo complessivo di 5.505 milioni di euro; mentre, nell’Allegato 3 del citato DEF 2015 è riportato solo un costo di 2.656 milioni di euro, che sembrerebbe essere riconducibile al raddoppio in variante Apice – Orsara, peraltro non deliberato dal CIPE. Questa osservazione, si badi bene, non è di chi scrive, bensì è stata avanzata dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati in sede di esame del DEF 2015[5].
È sorprendente notare, però, come si stia ripetendo quanto accaduto a proposito dell’autostrada Napoli-Bari perché, pur di realizzare la stazione “Irpinia”, si è deviato il percorso dal tracciato naturale, cioè quello preesistente, con un aggravio di spesa formidabile, cioè 2,7 miliardi. D’altronde, una volta tanto che la Regione Campania aveva adottato una giusta decisione, confortata anche da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), ossia bocciare il progetto che prevedeva, appunto, la deviazione verso Grottaminarda, è poi ritornata sui suoi passi e accettato la più volte richiamata deviazione. Cosicché, è da pensare che la più immediata conseguenza negativa per Benevento sarà la mancata realizzazione della piattaforma logistica, il cui sito è previsto a Contrada Olivola. Al riguardo, tuttavia, è stato autorevolmente affermato che entrambe le piattaforme vedranno la luce perché complementari tra loro. E nessuno ne gioirebbe più di chi scrive perché lo ipotizzò diversi anni fa[6]. Ma, purtroppo, di tale, pur positivo intendimento, nei documenti statali e regionali non vi è ancora alcuna traccia. Piuttosto, credo non sia da escludere che De Mita si sia accordato con De Luca, tra l’altro, proprio per assicurare definitivamente ad Avellino la fermata di Grottaminarda con relativa piattaforma logistica.
Comunque, al di là dello scetticismo sull’effettivo completamento del progetto, sarebbero da formulare diverse osservazioni sulla sua bontà e sull’efficacia della spesa. Ma ci vorrebbe altro spazio e, quindi, concludo affermando che il Ministro Delrio verrà a Benevento per ribadire quanto già dichiarato nei giorni scorsi e cioè che nel prossimo mese di settembre sarà presentato il «Documento pluriennale di pianificazione», in cui, aggiungo io, come dalla recentissima pre-delibera del CIPE, saranno presenti tutte le opere che interessano Benevento. E noi? Standing ovation.

[1] Cfr. L. RUSCELLO, La direttrice interna di sviluppo della Campania ed il ruolo del Sannio e della Valle Telesina, in L. RUSCELLO, Lo sviluppo economico delle zone interne, Le Forche Caudine, Benevento, 1978, pp. 53-54
[2] Cfr. P. BAIROCH, Rivoluzione industriale e sottosviluppo, Einaudi, Torino, 1967, pp. 183 e sg.
[3] Cfr. Delibera CIPE 121 del 21/12/2001, con la quale venne approvato dal CIPE, in attuazione della legge obiettivo il PRIMO PROGRAMMA DELLE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE; il 2 agosto 2002 il CIPE approvò il 1° Addendum al contratto di programma 2001-2005 tra il Ministro dei trasporti e della navigazione e le Ferrovie dello Stato s.p.a. col quale l’itinerario ferroviario Napoli-Bari fu inserito tra i grandi progetti e, poi, nel 2006, tra le linee di alta capacità.
[4] Cfr. MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, Documento di economia e finanza 2015, Allegato 3 «Opere prioritarie del programma infrastrutture strategiche», Roma, 10 aprile 2015, pp. 75-77
[5] Cfr. Camera dei Deputati, Allegati al DEF 2015 – Programma delle infrastrutture strategiche, Dossier n° 168 – Doc. LVII, n. 3 – Allegato VI – Schede di lettura, 16 aprile 2015
[6] Cfr. L. RUSCELLO, La piattaforma logistica, dapprima pubblicato nell’agosto 2009 su Il Sannio Quotidiano e, poi, raccolto con altri interventi in L. RUSCELLO, Benevento e il Mezzogiorno, Lampi di Stampa, Milano, 2010, pp. 73-76

Le condizioni e le prospettive dell’economia beneventana dovrebbero costringerci a essere più seri, e mi riferisco sia alle parti politiche e alla classe dirigente in generale, sia, soprattutto, a noi cittadini: senza l’impegno di ciascuno di noi le cose non potranno mai migliorare.
A proposito di infrastrutture, per esempio, e mi riferisco, per quanto ovvio, al raddoppio della «Telesina», al collegamento autostradale Caserta-Benevento e all’Alta Capacità Napoli-Bari, la discussione su meriti e demeriti, e non me ne vogliano i protagonisti, è quanto mai stucchevole e, soprattutto, fuorviante per i cittadini. Rimane ancora valido, purtroppo, ciò che scrissi circa quarant’anni or sono a proposito dell’autostrada Napoli-Bari[1]: le infrastrutture, rappresentando solo una precondizione dello sviluppo, se non sono accompagnate da un progetto, cioè una serie di interventi complementari fra loro, possono essere addirittura controproducenti[2]. Come esempio, a comprova della necessaria presenza di un progetto, si pone la diga di Campolattaro, che non siamo ancora capaci di utilizzare.
Un’analisi obiettiva, dunque, al netto cioè della propaganda politica di ogni colore, non permette alcun ottimismo. Basta considerare che, dall’inizio degli anni Duemila[3], epoca in cui le tre citate infrastrutture hanno visto ufficialmente la luce, nulla di concreto è stato attuato.
Ora, poi, sembra che il mese di luglio sia divenuto occasione per quella che ritengo si possa definire “fiera delle infrastrutture”. L’anno scorso, fu il Presidente nazionale della Confindustria, Squinzi, che presenziò alla manifestazione; mentre, quest’anno, ci sarà addirittura il Ministro Delrio e mi domando cosa potrà mai dire alla luce di quanto accaduto nell’ultimo anno.
Nel DEF 2014, infatti, erano presenti tutte e tre le richiamate opere, ma già con il decreto «Sblocca Italia» era scomparso il collegamento autostradale Caserta-Benevento e, poi, con il DEF 2015 è svanito anche il raddoppio della «Telesina»[4]. L’elenco delle opere strategiche, infatti, è stato drasticamente tagliato, passando dalle 419 previste dalla Legge Obiettivo alle odierne 25, definite “prioritarie” (in realtà 30, perché alcune sono accorpate sotto un’unica voce). Ad oggi, quindi, è rimasta solo la linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli-Bari.
Sulla sua effettiva realizzazione, tuttavia, rimango molto perplesso. Per tale opera, infatti, nel DEF 2014 e nell’11° Allegato infrastrutture approvato dal CIPE era previsto un costo complessivo di 5.505 milioni di euro; mentre, nell’Allegato 3 del citato DEF 2015 è riportato solo un costo di 2.656 milioni di euro, che sembrerebbe essere riconducibile al raddoppio in variante Apice – Orsara, peraltro non deliberato dal CIPE. Questa osservazione, si badi bene, non è di chi scrive, bensì è stata avanzata dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati in sede di esame del DEF 2015[5].
È sorprendente notare, però, come si stia ripetendo quanto accaduto a proposito dell’autostrada Napoli-Bari perché, pur di realizzare la stazione “Irpinia”, si è deviato il percorso dal tracciato naturale, cioè quello preesistente, con un aggravio di spesa formidabile, cioè 2,7 miliardi. D’altronde, una volta tanto che la Regione Campania aveva adottato una giusta decisione, confortata anche da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), ossia bocciare il progetto che prevedeva, appunto, la deviazione verso Grottaminarda, è poi ritornata sui suoi passi e accettato la più volte richiamata deviazione. Cosicché, è da pensare che la più immediata conseguenza negativa per Benevento sarà la mancata realizzazione della piattaforma logistica, il cui sito è previsto a Contrada Olivola. Al riguardo, tuttavia, è stato autorevolmente affermato che entrambe le piattaforme vedranno la luce perché complementari tra loro. E nessuno ne gioirebbe più di chi scrive perché lo ipotizzò diversi anni fa[6]. Ma, purtroppo, di tale, pur positivo intendimento, nei documenti statali e regionali non vi è ancora alcuna traccia. Piuttosto, credo non sia da escludere che De Mita si sia accordato con De Luca, tra l’altro, proprio per assicurare definitivamente ad Avellino la fermata di Grottaminarda con relativa piattaforma logistica.
Comunque, al di là dello scetticismo sull’effettivo completamento del progetto, sarebbero da formulare diverse osservazioni sulla sua bontà e sull’efficacia della spesa. Ma ci vorrebbe altro spazio e, quindi, concludo affermando che il Ministro Delrio verrà a Benevento per ribadire quanto già dichiarato nei giorni scorsi e cioè che nel prossimo mese di settembre sarà presentato il «Documento pluriennale di pianificazione», in cui, aggiungo io, come dalla recentissima pre-delibera del CIPE, saranno presenti tutte le opere che interessano Benevento. E noi? Standing ovation.

[1] Cfr. L. RUSCELLO, La direttrice interna di sviluppo della Campania ed il ruolo del Sannio e della Valle Telesina, in L. RUSCELLO, Lo sviluppo economico delle zone interne, Le Forche Caudine, Benevento, 1978, pp. 53-54
[2] Cfr. P. BAIROCH, Rivoluzione industriale e sottosviluppo, Einaudi, Torino, 1967, pp. 183 e sg.
[3] Cfr. Delibera CIPE 121 del 21/12/2001, con la quale venne approvato dal CIPE, in attuazione della legge obiettivo il PRIMO PROGRAMMA DELLE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE; il 2 agosto 2002 il CIPE approvò il 1° Addendum al contratto di programma 2001-2005 tra il Ministro dei trasporti e della navigazione e le Ferrovie dello Stato s.p.a. col quale l’itinerario ferroviario Napoli-Bari fu inserito tra i grandi progetti e, poi, nel 2006, tra le linee di alta capacità.
[4] Cfr. MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, Documento di economia e finanza 2015, Allegato 3 «Opere prioritarie del programma infrastrutture strategiche», Roma, 10 aprile 2015, pp. 75-77
[5] Cfr. Camera dei Deputati, Allegati al DEF 2015 – Programma delle infrastrutture strategiche, Dossier n° 168 – Doc. LVII, n. 3 – Allegato VI – Schede di lettura, 16 aprile 2015
[6] Cfr. L. RUSCELLO, La piattaforma logistica, dapprima pubblicato nell’agosto 2009 su Il Sannio Quotidiano e, poi, raccolto con altri interventi in L. RUSCELLO, Benevento e il Mezzogiorno, Lampi di Stampa, Milano, 2010, pp. 73-76″.