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Presentate questa mattina alla stampa tre proposte di legge. Promotori Pietro Di Lorenzo, Riccardo Tiso e Nicola Castaldo.

23/05/2015
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Pietro Di Lorenzo, con i consiglieri comunali Raffaele Tibaldi e Clemente Cecere Palazzo, il Presidente della Pro Loco di San Giorgio del Sannio Nicola Castaldo e Riccardo Tiso, imprenditore hanno presentato agli organi di stampa tre proposte di Legge ed iniziative di sviluppo. Presenti i candidati alle elezioni europee Sandra Mastella (Forza Italia), Lucia Chiusolo (Psi) e Daniele Gargano (Psi).

Queste le proposte presentate:

“1. SANNIO SPA

Sannio SPA la società interamente a capitale privato che venderà il prodotto sannio nel mondo. I soci saranno soprattutto sanniti nel mondo che amando la loro terra d’origine vogliono investire per farla conoscere ed apprezzare. I partner tutte le aziende sannite. I referenti sono i sanniti nel mondo. (rif.: RICCARDO TISO)

2. PROPOSTA DI LEGGE PER LA SOSPENSIONE DELLA SIAE E RIFORMA DEL DIRITTO D’AUTORE

In una situazione economica drammatica in cui ancora non si intravede l’uscita dal tunnel della crisi, uno dei settori che sta pagando un prezzo molto alto è certamente quello dell’intrattenimento e dello spettacolo. Sempre di più le piccole imprese locali, ma anche le istituzioni come comuni, enti e associazioni, sentono il peso burocratico ed economico dei pagamenti dovuti alla Siae e ad altre agenzie del settore. Se è doveroso salvaguardare il diritto d’autore e la proprietà intellettuale delle opere dell’ingegno, è necessario trovare soluzioni alternative per permettere a imprese e enti locali di ritornare a investire nel campo degli eventi e dello spettacolo. La proposta di legge mira ad una sospensione del pagamento della siae e nella contestuale stesura di un testo unico sul diritto d’autore che miri a unificare esemplificare le tante, troppe norme che oggi regolano la materia. Un’ imposta unica e semplice da pagare annualmente i base ai metri quadri di un locale commerciale o al bilancio di un ente, un contributo che riunisca, riducendoli, i tanti piccoli esborsi annuali da versare alla siae o ad altre agenzia simili. Un permesso unico di durata annuale che non richiede continue pratiche burocratiche differenti per la musica il cinema o la riproduzione di contenuti. Una misura di semplificazione che può mettere in moto un circuito economico virtuoso capace di dare lavoro agli operatori dello spettacolo, alle aziende. Un indotto capace di crescere notevolmente grazie priprio alla diffusione di eventi e spetacoli di piccole e grandi dimensioni capaci di rendere un territorio e le sue aziende conosciute e attraenti anche dal punto di vista turistico. (rif.: NICOLA CASTALDO)

3. LA CERTEZZA DEI PAGAMENTI

Quella dei ritardi nei pagamenti è da sempre un’emergenza, soprattutto in questa fase in cui le imprese sono a corto di liquidità. In particolare, a essere penalizzate sono le piccole aziende, costrette ad aspettare in media circa 180 190 giorni per essere pagate (anche la Grecia fa meglio 174 giorni), con punte record al Sud dove si superano i 1500 giorni. E le regole già in vigore, come quelle previste ad esempio per lavori pubblici, finora non hanno sortito effetti. Un primo scossone a questo stato di cose è giunto per il nostro Paese dall’Europa, coma la Direttiva 2011/7/UE sui ritardi dei pagamenti, la quale tra le principali disposizioni precede a) armonizzazione dei termini per i pagamenti delle amministrazioni pubbliche alle imprese: le amministrazioni pubbliche devono pagare i beni e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni; b) libertà contrattuale nelle transazioni commerciali tra imprese: le imprese sono tenute a saldare le loro fatture entro 60 giorni, salvo diversamente concordato e purché tale decisione non risulti palesemente ingiusta; c) in caso di ritardo di pagamento, le imprese sono automaticamente autorizzate ad applicare interessi di mora e ottenere almeno 40 euro come risarcimento forfettario delle spese di recupero e possono inoltre richiedere un risarcimento di tutti i restanti costi ragionevoli di recupero; d) nell’UE il tasso d’interesse di mora legale per ritardo di pagamento sarà portato ad almeno 8 punti percentuali al di sopra del tasso di riferimento della Banca centrale europea. Le amministrazioni pubbliche non sono autorizzate a fissare un tasso di interesse inferiore in caso di ritardo di pagamento.

Il nostro ordinamento ha recepito la Direttiva con il D.Lgs. n. 192/2012. Tuttavia, pur apparendo apprezzabili gli intendimenti della richiamata normativa, la stessa nella prassi operativa è risultata inefficace nel raggiungimento del suo obiettivo. Ciò, sopratutto, in considerazione delle note lunghe tempistiche processuali per l’esecuzione ai danni della Pubblica Amministrazione. Si consideri ad esempio il peculiare sistema di garanzie poste a tutela della P.A., quali il decorso del termine dilatorio dei 120 giorni, previsto come condizione di efficacia del titolo esecutivo e di procedibilità dell’esecuzione. Come noto, durante il termine non può pertanto essere notificato l’atto di precetto, pena la sua nullità : il termine dei 120 giorni, sommato a quello dei 10 giorni previsto dall’art. 480 c.p.c., fa sì che l’esecuzione non possa iniziare prima di 130 giorno dalla notifica del titolo esecutivo (in realtà di più, dovendosi infatti aggiungere il tempo necessario per la notificazione del precetto). Fermo restando il fatto che l’esecuzione per espropriazione è comunque limitata ai crediti ed alle somme di denaro non destinate a pubblici servizi.In un Paese veramente Liberale e Democratico, e sottoposto al principio di legalità, la Pubblica amministrazione come un qualsiasi altro soggetto economico, anzi come il principale soggetto economico del Paese in termini di giro d’affari, deve essere trattato al pari degli altri soggetti economici (aziende) che operano all’interno del mercato nazionale. Da qui l’esigenza di una urgente riforma legislativa che ponga efficacemente tutti gli operatori economici del paese, pubblica amministrazione compresa, su un piano di perfetta parità. Solo così, riteniamo, si potrà raggiungere l’obiettivo di una autentica certezza dei pagamenti, anche da parte della pubblica amministrazione. (rif.: PIETRO DI LORENZO)”.

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