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Progetto DO.DI.S. – ad Eboli il Quarto Incontro Divulgativo

Dalla stevia del Sannio alle marmellate della Cooperativa sociale “Stalker” di Eboli: ottimi i risultati della sperimentazione. Si auspica la modifica del disciplinare per l’utilizzo al 100% degli estratti

progetto dodisHa dato esito positivo l’impiego degli stevioglicosidi estratti dalle foglie di Stevia del Sannio nella produzione delle marmellate e dei succhi di frutta effettuato dagli operatori della cooperativa sociale “Stalker” di Eboli, uno dei partner del progetto “Do.di.s. – dolci di stevia del Sannio – finanziato dalla misura 124 del PSR Campania 2007/2013, che vede come ente capofila la Coldiretti di Benevento e la partecipazione dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, delle Aziende Agricole “Genito”, “Politano Saverio”,”Lemmo Rino” e “Maio Felicida”, della Cooperativa Sociale “Stalker” e delle Aziende”Autore” e “La Dolce Vita”.

Servirebbe una modifica del disciplinare sull’utilizzo degli estratti di stevia, attualmente riconosciuto solo come additivo, nonostante abbia un potere dolcificante 300 volte superiore del saccarosio, per rendere ancora più efficiente ed economicamente più favorevole la produzione di dolci da immettere sul mercato, che al momento richiede l’integrazione con altri edulcoranti naturali.

Una soluzione auspicabile per gli effetti salutistici che ne derivano essendo il glucoside un sostituto ottimale dello zucchero da canna e utilizzabile dai diabetici e dai cardiopatici.

E’ quanto emerso dal quarto incontro divulgativo svoltosi presso la sala convegni dell’azienda agricola sperimentale regionale “Improsta”, gestore del consorzio per la ricerca applicata in agricoltura della Regione Campania, con cui la cooperativa sociale, che ha per l’80% soci disabili, collabora dal 2007.

Il progetto “Do.di.s”, “che rappresenta un’alternativa valida alla crisi del settore tabacchicolo unendo territorialità e originalità – ha evidenziato il direttore di Coldiretti Benevento, Giuseppe Brillante – è stata anche un’opportunità per i tanti soggetti disabili che hanno contribuito alla sperimentazione produttiva, “che testimonia, secondo il volontario della Stalker, Nicola Merola, quanto non ci sia differenza tra l’efficienza di chi è definito sano e chi è definito disabile.”

A presentare i risultati dei test sull’utilizzo degli estratti della stevia del Sannio il chimico alimentare della cooperativa sociale, Luigi Angrisani.

Tante le potenzialità di questo progetto che sono emerse gradualmente attraverso la sperimentazione colturale nel Sannio che, secondo quanto evidenziato dall’agronomo di Coldiretti, Antonio Pizzi, oltre a garantire una produttività ottimale, da 0,8 grammi di seme si producono 1500 piantine, favorisce in maniera naturale e simbiotica anche l’apicoltura.

Per questo secondo, Italo Santangelo della Regione Campania, “è necessario concretizzare e potenziare con la nuova programmazione del PSR2014/2020, attraverso la divulgazione e la conoscenza dei risultati delle ricerche, il sistema di partenariato stimolato dalla misura 124 che punta all’innovazione di processo e di prodotto e che ha ha già riscontrato un forte successo con i 95 progetti approvati e avviati”.

Presenti anche la ricercatrice dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Manuela Vitulano, che ha presentato i risultati di laboratorio dell’applicazione agroalimentare degli steviosidi, estratti a freddo con lo strumento brevettato dal professore Naviglio, responsabile tecnico scientifico del progetto, “l’estrattore Naviglio”, che garantisce un forte risparmi in termini di costi.

“Un meccanismo, secondo Brillante, che deve trovare applicazione a livello industriale per dare risposte efficaci a chi sceglie di produrre e trasformare la stevia.”

Presenti anche Pasquale Silenzio e Luciano Tonetti, rappresentanti dell’azienda “Improsta”, che hanno presentato la struttura di 135 ettari coltivata a 428 varietà tra frutti e alberi da legno, oltre ad avere un redditizio allevamento di bufali, con finalità di ricerca applicata.

La struttura, risalente al 1800, è stata acquisita fattivamente dalla Regione Campania nel 2003, anche se la collaborazione risale al 1999 per la floricoltura e “in due anni, secondo quanto dichiarato dal consulente amministrativo Silenzio, è riuscita ad ottenere un utile di 500 mila euro grazie alle attività insistenti in essa”.

A conclusione del convegno c’è stata anche una breve visita guidata ai laboratori della cooperativa sociale “Stalker.”