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Incontro a Palazzo Mosti per salvare il Convitto. Sembra che il colpevole sia Claudio Ricci

14/05/2015
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Dalle  dichiarazioni dei vari intervenuti, incrociando le varie esperienze, sembra che sia proprio il Presidente della Provincia, e la sua struttura, la causa di quanto sta accadendo al Convitto Nazionale di Benevento.

il giannone rischia la chiusura

Incontro questa mattina a Palazzo Mosti per discutere del destino della gloriosa scuola di Piazza Roma, il Convitto Nazionale “P.Giannone”. Malgrado l’invito allargato a Claudio Ricci,  il Presidente della Provincia ha disertato la Sala Consiliare di Via Annunziata. Anzi ha fatto di più. Ha convocato in quel di San Giorgio del Sannio, alla stessa ora dell’incontro di Benevento, il Dirigente del Convitto che avrebbe dovuto presenziare i lavori a Benevento. Il che non merita alcun commento circa l’opportunità o meno della decisione di Claudio Ricci. Specialmente se, come è emerso dall’incontro di stamattina, a monte di tutto, c’era già stata un’altra illegittimità, sanata poi a Napoli direttamente dal regionale, da parte della squadra di Ricci che, dissentendo dalla legge, aveva dato priorità ad una scuola di San Giorgio del Sannio rispetto ad una di  Benevento malgrado la norma indichi che debba essere data a chi ha un bacino demografico maggiore.

E così, è intervenuto per primo ad apertura dei lavori il Sindaco Fausto Pepe che ha ribadito il suo impegno affinchè la gloriosa scuola del Convitto Nazionale non cessi di vivere, la rappresentante dei genitori che ha testimoniato di come ci sia una unità di intenti e di sinergie tra la dirigenza scolastica, il corpo insegnanti, gli alunni ed i genitori ed infine, di ritorno da San Giorgio del Sannio, anche il dirigente Di Cunto.

Quest’ultimo ha riportato che l’incontro con Claudio Ricci, si è concluso con un nulla di fatto in quanto il Presidente Provinciale, contraddicendo quanto riferito dai Sindacati, ha informato il dirigente che la Franzese, responsabile dell’USR , telefonicamente aveva negato la possibilità di modifica delle decisioni prese per mancanza di tempo.

E così, tra un intervento e l’altro che nulla mettevano o toglievano alla discussione, sono giunti anche i rappresentanti dei Sindacati che hanno portato la loro esperienza sui fatti, concludendo, che c’è ” “una chiara volontà politica dell’ente competente, ovvero la Provincia, delle scelte sui dimensionamenti scolastici, a non salvare il convitto”.

La cosa che più sorprende, non volendo utilizzare il termine scandalizza, è che la struttura scolastica destinata alla chiusura è oggetto attualmente di lavori con fondi europei per un importo di 750.000 euro che diventerebbero uno spreco con la chiusura a partire dal 1° Settembre.

A questo punto non si escludono prese di posizione clamorose con i genitori, docenti, e personale tutto esasperati che potrebbero vedere in un gesto disperato l’unica soluzione di una vicenda che ha dell’assurdo e della quale qualcuno dovrebbe assumersene per intero le responsabilità insieme ad una classe politica che non ha mosso un dito per contrastare decisioni sbagliate assunte dal suo rappresentante.

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