Usciamo dalla nostra solitudine quando riusciamo ad offrire all’altro segni di comunicazione che siano sinceri, necessari, veritieri, umili, forti. Per farlo dobbiamo acquisire la consapevolezza del tempo e dello spazio che viviamo. Senza dimenticare di inspirare ed espirare con generosità. “Essere giusti nel corpo” come ha ripetuto spesso Jean Méningue durante il training da lui condotto dal 9 al 12 gennaio per dirigere la performance finale del progetto Segni di Comunicazione, andata in scena ieri sera nella scuola elementare di Sant’Angelo a Cupolo.
Il laboratorio con il clown francese è servito proprio per aumentare e raffinare la qualità della presenza degli attori. Loro stessi autori della drammaturgia scenica scritta durante i precedenti laboratori teatrali e focalizzata sul tema dei sogni. Sotto i riflettori un gruppo eterogeneo di 18 persone composto dalla maggior parte da non professionisti provenienti dal mondo del volontariato clown e dalla classe di interpreti LIS (Lingua Italiana dei Segni). Persone di diverse età, esperienze ed aspettative che durante i 46 minuti di spettacolo
hanno narrato al pubblico presente in sala storie di incontri, giuramenti, travestimenti, aeroplani, sogni attesi, sussurri e maree. E lo hanno fatto utilizzando un alfabeto fisico ed emotivo con carattere intimo, complice, fluido e leggero.
46 minuti. Il tempo per dire e ascoltare nient’altro che “Sono qui. e sono questo”. Un atto che ha il sé la forza di una dichiarazione politica e sociale. Ciò che ha notato Jean Méningue fin dall’inizio. La prima cosa che ha visto il famoso attore e regista arrivando a Benevento, infatti, non sono state le montagne. In tutti e quattro i giorni della sua permanenza c’è sempre stata la nebbia. La stessa che chi è cresciuto nel capoluogo sannita conosce bene. Nella piccola scuola elementare di provincia, Méningue ha visto un gruppo di persone dare il proprio tempo per qualcosa di assolutamente inutile. “E questo è necessario” ha detto sorridendo il clown che ha curato il lavoro con professionalità, pazienza e fiducia.
La performance teatrale mette un punto alla fase creativa di Segni di Comunicazione, il progetto per l’integrazione sociale rivolto a udenti e non udenti promosso dalla Cooperativa Sociale Immaginaria Onlus insieme all’Associazione di Volontariato RNCD “Comunità Libertaria di Clown & Sognatori Pratici” e all’ASUA – Associazione per il Diritto allo Studio Universitario dei Non Udenti e finanziato con il Bando di Microprogettazione a. 2011 del Cesvob di Benevento.