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Università del Sannio domani l’insegnamento di “Diritto e Letteratura”, tenuto dal prof. Felice Casucci,

11/11/2013
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Domani, martedì 12 novembre, alle ore 14:00, presso il plesso didattico di via Calandra, l’insegnamento di “Diritto e Letteratura”, tenuto dal prof. Felice Casucci, nell’ambito del Corso di Studi in Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, ospita il contributo del prof. Paolo Moretti, dal titolo: “La sapienza del saggio: la ‘parola’ creativa e non oltraggiosa”.

La lezione prenderà spunto dalla libertà di parola, sancita nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana, che consegna a ciascun cittadino una possibilità (la manifestazione del proprio pensiero) ma anche una responsabilità (il creare una relazione). La libertà di parola, infatti, consente un uso arbitrario. L’ingiuria, che rappresenta la tematica prescelta nel corso di “Diritto e Letteratura” è, per eccellenza, la parola distruttiva. Nell’incontro si porrà sostanzialmente una domanda: c’è la possibilità di un atteggiamento “sapiente”, da poter assumere laddove si è colpiti dalla “parola” che ferisce? Dopo una breve quanto significativa incursione nel dato biblico, che evidenzia le cosiddette “malattie della lingua”, verranno proposte all’attenzione degli studenti le acute osservazioni del filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano Seneca, esplicitate in alcuni suoi trattati (De ira e De constantia sapientis). Con la rivisitazione di alcune tra le più suggestive intuizioni della letteratura latina, s’intende sollecitare la capacità di pensiero, soprattutto dei giovani, nel tentativo del superamento di ogni forma di iniura, mutuando l’atteggiamento di imperturbabilità del saggio, sviluppato dallo stoicismo.

Paolo Moretti ha conseguito la Licenza in Teologia (II grado del percorso accademico) presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli – sez. S. Tommaso d’Aquino. Sta proseguendo il percorso di studi, presso la medesima Facoltà, finalizzato al Dottorato in Teologia (III ciclo di studi). Negli anni accademici 1991/1993, ha svolto l’attività di Docente di Teologia sacramentaria presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Giuseppe Moscati di Avellino. E’ stato docente di Religione cattolica in vari licei ed istituti tecnici; insegna attualmente al Liceo Magistrale ‘G. Guacci’ di Benevento.

Mercoledì 13 novembre, sarà la volta di Erika Giorgini che interverrà su “La sessualità quale ragione di offesa”. La conversazione muove dal dato che l’orientamento sessuale, pur intrinsecamente umano, diviene spesso fonte di umiliazioni e offese, al punto da tendere ad alimentare vere e proprie situazioni di dis-umanità. L’ipotesi della conversazione è che la letteratura rappresenti, quantomeno negli ultimi due secoli, tale carica di dis-umanità in maniera inversamente proporzionale all’idea di Stato imperante in un determinato momento storico: lo Stato totalizzante comprime l’interesse letterario sull’orientamento sessuale, al più, nella sfera della fantasia. Viceversa, a seguito di una maggiore protezione del valore giuridico della persona umana la letteratura affronta con successo temi di genere.

Erika Giorgini è ricercatrice di Diritto privato nella Facoltà di Economia «Giorgio Fuà» dell’Università Politecnica delle Marche. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in «I problemi civilistici della persona» presso l’Università degli Studi del Sannio. È autore dei lavori monografici: Ragionevolezza e autonomia negoziale e L’indicazione di pagamento come fattispecie.

Mercoledì 13 novembre, alle ore 9:00, l’insegnamento di “Diritto e Letteratura” ospita il contributo del prof. Otto Pfersmann, dal titolo: “La normatività si può assorbire nella finzione letteraria?”. La conversazione si soffermerà soprattutto sull’analisi di alcune correnti di pensiero interne al movimento di “Law and Literature”, che pretendono di affermare l’unità del diritto e della letteratura o, almeno, l’ipotesi di una affinità o convergenza profonda tra loro, dato l’aspetto linguistico dei testi giuridici e l’incorporazione di tematiche giuridiche nella letteratura. Seguendo, invece, la teoria delle distinzioni fondamentali tra questi due ambiti, il prof. Pfersmann, avvalendosi di esempi concreti, cercherà di dimostrare come la finzione letteraria proceda concretamente ad integrare gli elementi normativi e come la normatività giuridica si possa “assorbire” nella finzione letteraria. Nei casi di un maggior grado di “assorbimento”, infatti, la letteratura produce paradossalmente effetti normativi minori, mentre sviluppa interrogativi sulla natura della finzione e dell’interpretazione.

Otto Pfersmann si è addottorato in Giurisprudenza e Filosofia a Vienna ove è stato ricercatore prima di raggiungere il CNRS (Centro nazionale della ricerca scientifica) in Francia e di diventare Ordinario di Filosofia del diritto e di Diritto costituzionale comparato nel 1994. Nel 1998, ha conseguito la cattedra di Diritto pubblico comparato all’Università Parigi 1 Panthéon-Sorbonne, dove è direttore dell’omonimo Centro di ricerca. Tra le sue oltre 200 pubblicazioni, si possono menzionare, in italiano, attinenti al tema: Dibattito sulla teoria realista dell’interpretazione (con Michel Troper, a cura di Vincenzo Omaggio), Editoriale scientifica, Napoli, 2007; La distinzione fondamentale del Law and Literature: finzione giuridica, diritto fittizio, finzione esplicativa, in Paola Mittica (éd.), Il contributo di law & humanities nella formazione del giurista, Giapicchelli, 2013; nonché, Il quadro strutturale della temporalità degli ordinamenti normativi giuridici, in Pietro Perlingeri (sld.), Diritto intertemporale e rapporti civilistici, ESI, 2013.

 

Per DIRITTO E LETTERATURA i contributi di

Paolo Moretti

su LA SAPIENZA DEL SAGGIO: LA ‘PAROLA’ CREATIVA E NON OLTRAGGIOSA

Martedì 12 novembre, ore 14:00

ERIKA GIORGINI

suLa sessualità quale ragione di offesa

Mercoledì 13 novembre, ore 9:00

OTTO PFERSMANN

suLa normatività si può assorbire nella finzione letteraria?

Giovedì 14 novembre, ore 9:00

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