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La Uil di Benevento ritorna sulla questione Asl

11/10/2013
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La Uil Federazione di Benevento comunica di aver inoltrato un sollecito relativo al precedente esposto, indirizzato all’Ispettorato per la funzione pubblica, alla Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania, al sub commissario per la sanità regionale, Mario Morlacco, al coordinatore del gruppo di lavoro per la valutazione degli atti aziendali, Antonio Postiglione, al presidente del collegio sindacale Asl Bn, alla procura della repubblica di Benevento e ai parlamentari Erminia Mazzoni, Clemente Mario Mastella, Nunzia De Girolamo e Umberto Del Basso De Caro e ai consiglieri regionali Alessandrina Lonardo e Giulia Abbate.

“La Uil Federazione Poteri Locali di Benevento, facendo seguito al precedente esposto/denuncia datato 16.07.2013, sollecita i destinatari della presente a rimuovere la condizione di totale immobilismo assunta dai preposti organi sia rispetto a una riformulazione, da parte della ASL Benevento, dell’Atto Aziendale, sia rispetto a una verifica dei gravi fatti denunciati.
L’atteggiamento incisivamente mobbizzante  – si legge nella nota – posto in essere dalla Direzione Generale ASL Benevento nei confronti di alcuni Dirigenti Amministrativi e dei Sociologi responsabili di Unità Operative complesse è di grave discriminazione e non trova giustificazioni: declassamento a U.O. Semplici, esautoramento del personale assegnato, note dal tono intimidatorio che limitano l’autonomia professionale, trasferimenti di sede non concordati, limitazione allo svolgimento di attività sindacale, mancate negoziazioni di budget, ecc.
Cosa dire poi della decennale erogazione d’indennità di struttura complessa a una parte della dirigenza con contratto scaduto o con incarico “temporaneo”, evitando così di attivare per questi ultimi la necessaria valutazione periodica prevista dal CCNL. Inoltre, come mai l’ASL Benevento si costituiva in appello solo per una parte di questi dirigenti, ai quali nel primo grado di giudizio venivano liquidati migliaia di euro? Chi sono i “fortunati” per i quali l’Azienda non si è costituita in seconda istanza, e perché?
La recente nota inviata al Management ASL dal Vice Prefetto del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, datata 17/09/2013, rappresenta una chiara reprimenda da parte dell’Ispettorato sulle procedure seguite nell’affidamento degli incarichi.
Il tutto impone un’improcrastinabile procedura di verifica da parte degli Organi Regionali e Nazionali di Controllo.
Nell’ASL Benevento si respira un clima di grande conflittualità, mai registrato negli anni passati (vedi l’elevato numero dei contenziosi in essere), che rende necessario un radicale riassetto dei vertici aziendali, per non aggiungere altro! L’assenza di dialogo imposta alla Dirigenza e agli operatori del comparto, relegati nei propri uffici, la chiusura anche logistica delle Direzioni Sanitaria e Generale, l’accesso alla sede centrale filtrato con modalità analoghe a quelle di una struttura detentiva, non riscontrabile neanche negli accessi agli uffici giudiziari, le numerose circolari emanate dalla direzione generale finalizzate a inficiare ogni socievole collaborazione o contatto tra gli operatori, sono il segnale di un disegno fin troppo inquietante che crea sconcerto sia tra gli operatori che tra gli utenti.
Tanto premesso si invitano i destinatari della presente ad attivare prioritariamente ogni verifica inerente la legittimità di tali comportamenti, nonché dei titoli posseduti da Dirigenti con incarichi di strutture complesse centrali dell’ASL BN.
Analogamente si auspica un intervento mirato della Corte dei Conti Regionale, finalizzato ad acclarare un possibile danno erariale, già segnalato, causato dalle ininterrotte erogazioni di indennità di Unità Complesse a Dirigenti con contratti scaduti o con incarichi temporanei trasformati illegittimamente in definitivi.
Le diverse denunce presentate in forma olografa e non su tali argomenti, recentemente apparse sulla stampa locale, dovrebbero costituire un monito per il Management dell’ASL a conferire incarichi solo nel totale rispetto di quanto sancito dall’art. 29 del CCNL Dirigenza Sanitaria, Tecnica, Amministrativa e Professionale dell’8/06/2000, con la formulazione di una graduatoria tra i titolari di legittima anzianità di servizio di 5 anni nel ruolo dirigenziale alla data del conferimento del primo incarico di Struttura Complessa.
Sulla scorta di tali indicatori, la Direzione aziendale, oltre alle dovute e imprescindibili verifiche relative a situazioni illegittime, dovrebbe opportunamente attivarsi recependo, senza inutili attese di approvazione di Atti Aziendali, quanto sancito dal Decreto Regionale n. 67 del 30/09/2011 con le Linee Guida in esso codificate al capo II commi 9-10-11, revocando gli incarichi affidati recentemente e non rinnovando alcun contratto scaduto prima della formulazione di una graduatoria che individui e sancisca, per i dirigenti preposti a strutture semplici o complesse, il possesso dei requisiti e dei titoli legittimi.
Relativamente alle notizie giornalistiche inerenti le registrazioni telefoniche depositate in Procura e riferite ai rapporti tra politica ed esponenti dell’ASL BN ci si augura che gli inquirenti facciano piena luce sui contenuti di tali colloqui, al fine di comprendere gli eventuali condizionamenti sia relativi alla gestione economico-amministrativa sia a quella organizzativa circa gli Atti Aziendali.

In tal senso la UIL FPL comunica tutta la disponibilità dei propri iscritti a fornire alla Magistratura ogni eventuale possibile collaborazione.
Analogamente si sollecitano le competenti Autorità, Ministeriali e Giudiziaria, affinché siano individuate le responsabilità connesse alla mancata sottoscrizione e pubblicazione dal 2010 dei decreti di accreditamento inerenti ben sette strutture convenzionate. Appare necessario fare chiarezza sull’operato del N.O.C. (Nucleo Operativo di Controllo), sulla sua composizione e, soprattutto, sulle motivazioni circa la esclusione dal gruppo di lavoro di quei profili professionali indicati chiaramente dalle vigenti normative.
La UIL FPL di Benevento chiede a tutti gli Organi Regionali competenti e al Coordinatore Regionale per la valutazione degli Atti Aziendali, il formale rigetto di quello proposto dall’attuale management dell’ASL Benevento. Atto questo redatto e ispirato al protezionismo di parte e alla totale inosservanza dei vincoli normativi propri di una programmazione sanitaria seria: esautorati i servizi psichiatrici e i servizi veterinari territoriali, dimenticati gli obblighi e la rilevanza della formazione e dell’anticorruzione, relegati in posizioni subalterne il Servizio ispettivo, la UOC Urp e il servizio controllo di gestione.
La UIL FPL di Benevento rivolge a tutta la classe Parlamentare provinciale un appello al confronto, per sostenere e ridiscutere sia a livello regionale che nazionale gli indicatori iniqui, formulati dal Comitato LEA che, favorendo le aziende metropolitane fuori da ogni logica territoriale e statistica, di fatto hanno sancito – per l’Asl Benevento – una drastica riduzione delle strutture inficiando ogni organizzazione veramente funzionale che può concretizzarsi solo attraverso l’individuazione di indici di perequazione ponderati.
In tale contesto la UIL FPL di Benevento comunica fin d’ora la propria disponibilità a sostenere in ogni contesto qualunque costruttivo confronto, avvalendosi dell’ausilio anche di propri esperti, sulla scorta delle recenti esperienze avviate a livello intersindacale”.

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