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“SALITE SUBITO A BORDO, CAZZO”!

Nella coraggiosa intervista apparsa domenica scorsa sul quotidiano Il Mattino, scrive Luigi De Nigris consigliere comunale di Sil, il vice capo gruppo del PD, Giuseppe Zollo, ha espresso una severa autocritica nei confronti dell’attuale maggioranza comunale.

Quando una nave non va, – ha affermato – non è solo colpa del comandante o degli ufficiali, anche i mozzi hanno le loro responsabilità. Poiché sulla nave di cui parla Zollo c’è un intera città, vale anche qui l’ordine perentorio impartito ad un tristemente famoso comandante. Quindi… “Salite subito a bordo, cazzo”!
Dico questo perché, il 30 settembre, chi guida la città ha simultaneamente perso un’opportunità e commesso un’inadempienza. Nessun piagnisteo potrà infatti giustificare dirigenti e Giunta comunale per queste gravi dimenticanze.
Con la mancata adozione di una semplice delibera, peraltro priva di qualunque impegno di spesa (questo, forse, non sarà piaciuto) il Comune di Benevento ha perso l’opportunità di partecipare alla sperimentazione dell’armonizzazione dei sistemi contabili e di bilancio degli enti locali prevista dall’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.
Con un minimo di informazione e diligenza, la partecipazione ad ARCONET avrebbe garantito particolari benefici, sia per gli aspetti che incidono sul sistema informativo-contabile, che finanziari.
Infatti, entrare a “costo zero” a far parte dei comuni sperimentatori, avrebbe anche significato: a) una riduzione sostanziale del saldo obiettivo del patto di stabilità interno, non oltre un saldo pari a zero; b) l’incremento al 50% del limite alla spesa di personale prevista dall’articolo 76, comma 7, del DL 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133/2008; c) l’incremento al 60% del limite alla spesa di personale prevista dall’articolo 76, comma 7, del DL 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133/2008.
Imperdonabile, per un comune disastrato come il nostro e prossimo all’implosione, rinunciare a tali benefici.
Di chi sono le responsabilità ? Della dirigenza che non ha proposto l’adesione, o degli amministratori che non l’hanno sollecitata ?
Dopo aver posto l’accento sulla mancata opportunità, parliamo ora dell’inadempienza.
Il D.L. n. 174/2012, noto come decreto salva enti, ha introdotto l’obbligo per i Comuni con più di 15.000 abitanti, di trasmettere semestralmente alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, una serie di informazioni per verificare la legittimità e la regolarità delle gestioni ed il funzionamento dei controlli interni necessari al rispetto dei principi contabili e dell’equilibrio di bilancio. Il referto, riferito al primo semestre 2013, doveva essere inviato entro il 30 settembre accompagnato dal parere dei revisori degli enti locali.
Il test, che si sviluppa in 115 quesiti, ha l’obiettivo di valutare il regolare andamento dei fattori finanziari: ad esempio le entrate, ossia, le scelte in materia tributaria per determinare il tasso di riscossione o l’indice di inesigibilità delle somme iscritte a ruolo; i comodati gratuiti e tutte le altre forme di esenzione dal pagamento di canoni o tariffe, per verificare se l’ente ha concesso gratuitamente nel semestre strutture mobili, locali o patrocini dai quali derivino minori entrate (ivi inclusa l’imposta di pubblicità); la gestione dei lavori pubblici, per verificare la percentuale di realizzazione del Piano triennale delle opere in termini di pagamenti effettuati e di tempi di realizzazione. Insomma, temi fondamentali che l’amministrazione comunale ha sempre cercato di eludere sottraendosi al pubblico confronto in Consiglio comunale.