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I grillini presentano interrogazione parlamentare a risposta scritta su quanto accade a Benevento

12/09/2013
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Delegato a rispondere è il Ministero dell’Interno.

Nell’ordinanza emessa dal Gip Cusani si parla di indagati che agiscono “nel più rozzo favoritismo e nel mercimonio della funzione, non più svolta nell’interesse esclusivo della collettività, ma per perseguire utilità ed interessi privati propri, di familiari, di persone o imprese amiche”. “Emerge in particolare la mediocrità del personale tecnico e dirigente…che a parte la palese disonestà manifestata…appare del tutto inadeguato. I dirigenti ed i tecnici vengono fuori…come i vasi di coccio di manzoniana memoria, stretti nella morsa costituita da una parte dall’arroganza dei politici disonesti…e dall’altra dalle blandizie e dai favori offerti da imprenditori spregiudicati”. Di quale città proibita si parla? Sodomo o Gomorra? Assolutamente no, della bella, pacifica e tranquilla BENEVENTO. Queste parole bruciano nella mente e nel cuore dei cittadini onesti e bruciano anche nelle nostre. Quando è scoppiato questo scandalo, abbiamo letto comunicati da ogni parte del mondo politico locale, con la resurrezione di personaggi scomparsi dalla scena, con frasi scritte a lettere cubitali “dimissioni ma vi stiamo vicini”. Non siamo entrati in merito alla questione, abbiamo osservato e deciso quale strumento efficace potevamo mettere in piedi. Abbiamo preferito i fatti. Ieri abbiamo depositato gli istituti di partecipazione, le mani sulla città, ma parliamo di mani oneste quelle dei cittadini. Oggi invece comunichiamo che abbiamo chiesto un’interrogazione parlamentare. In pochi giorni, solo quelli necessari per il passaggio dello staff legislativo, è arrivata. Eccola qui ve la pubblichiamo integralmente, questa è la nostra tranquilla Benevento

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01798
Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 75 del 11/09/2013
Firmatari

Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/09/2013

Elenco dei co-firmatari dell’atto

Nominativo co-firmatario

Gruppo

Data firma

TOFALO ANGELO

MOVIMENTO 5 STELLE

11/09/2013

GIORDANO SILVIA

MOVIMENTO 5 STELLE

11/09/2013

NUTI RICCARDO

MOVIMENTO 5 STELLE

11/09/2013

D’INCA’ FEDERICO

MOVIMENTO 5 STELLE

11/09/2013
Destinatari

Ministero destinatario:

MINISTERO DELL’INTERNO

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 11/09/2013
Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01798

presentato da

SIBILIA Carlo

testo di

Mercoledì 11 settembre 2013, seduta n. 75

SIBILIA, TOFALO, SILVIA GIORDANO, NUTI e D’INCÀ. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
la città di Benevento, negli ultimi anni, è interessata da un’escalation di fatti di cronaca nera e giudiziaria, che vedono coinvolti, a vario titolo, esponenti dell’amministrazione e impiegati di diversi livelli del comune;
il 5 settembre 2012, in pieno giorno, due colpi di pistola venivano esplosi contro l’automobile del dirigente comunale del settore finanze e risorsa umane, Andrea Lanzalone, parcheggiata nei pressi del municipio;
il 13 novembre 2012, l’assessore all’ambiente, Luigi Abbate, era vittima di un gesto intimidatorio: ignoti squarciavano le ruote della sua automobile;
nel novembre del 2012, a seguito di un’inchiesta della procura della Repubblica di Benevento e dei blitz in comune da parte della Guardia di Finanza, il sindaco Fausto Pepe, il vicesindaco Raffaele Del Vecchio, alcuni assessori e dirigenti comunali venivano indagati per turbativa d’asta e falso ideologico in relazione alla realizzazione ed installazione del presepe dell’artista Riccardo Dalisi, costato 137 mila euro;
il 23 febbraio 2013, il dirigente comunale del settore urbanistica, Salvatore Zotti, subiva un attentato intimidatorio: ignoti davano fuoco alla porta di ingresso della sua abitazione;
nel marzo del 2013, la procura della Repubblica di Benevento avviava un’inchiesta sul comune e sull’azienda dei trasporti Urbani AMTS in relazione alla vicenda legata all’onerosa costruzione del parcheggio di Porta Rufina (oltre un milione di euro), che ha portato la stessa azienda, di cui il comune è socio unico, sull’orlo del fallimento;
nel giugno del 2013, la procura della Repubblica di Benevento chiedeva il rinvio a giudizio del sindaco Fausto Pepe, degli ex assessori Luigi Boccalone e Aldo Damiano e di altre 50 persone (tra dirigenti, funzionari e tecnici del comune, nonché imprenditori), indagate nell’ambito dell’inchiesta denominata «Mani sulla città» con l’accusa di reati che vanno dal peculato alla corruzione, concussione elettorale, truffa, fatturazioni false e abuso di ufficio in merito alla concessione di alcuni appalti di opere pubbliche e alla gestione delle forniture di beni e servizi del comune;
ancora nel giugno del 2013, la procura della Repubblica di Benevento chiedeva il rinvio a giudizio del sindaco Fausto Pepe e di altri 4 indagati per illeciti legati alla gestione dei rifiuti nella discarica di Piano Borea;
nel luglio del 2013, il dirigente comunale del settore finanze e risorse umane, Andrea Lanzalone, vittima dell’attentato intimidatorio del 5 settembre del 2012 e già coinvolto nell’inchiesta denominata «Mani sulla città», veniva raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, nella forma degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento su richiesta della procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta su alcuni concorsi truccati, che vede indagate, a vario titolo, altre 8 persone, tra cui anche Cosimo Lepore, assessore alle risorse umane all’epoca dei fatti;
nell’agosto del 2013, la procura della Repubblica di Benevento avviava un’indagine a carico di 110 persone, tra cui il sindaco Fausto Pepe, due consiglieri comunali, alcuni ex assessori, funzionari comunali, tecnici progettisti e direttori dei lavori, nonché imprenditori e privati cittadini, per presunte difformità nella costruzione di immobili ed abusi edilizi illegittimamente sanati nelle zone cosiddette «Sub-aree» –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se, alla luce di quanto premesso, non ritenga opportuno assumere iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri di competenza, anche ai sensi dell’articolo 141 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. (4-01798)

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