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Una vita di provincia che non esiste più: il saluto di don Ugo Della Camera

20/07/2013
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Nel saluto di don Ugo Della Camera all’amato Pago Veiano, lo spaccato di una vita di provincia che non esiste più.

Ho reperito quasi fortunosamente, scrive Lucia Gangale, questa lettera che don Ugo Della Camera, attivo a Pago Veiano tra il 1975 ed il 1988, indirizzava all’amato popolo di cui non era originario, essendo lui di Fragneto Monforte, prima di partire a malincuore per San Martino Valle Caudina, dove ha però proseguito la sua intensa opera sociale, nella consapevolezza che non le divisioni, ma l’unione è l’unica cosa che può tenere in vita le piccole come le grandi comunità, ed evitare che esse scompaiano per autodistruzione.
Il caso (?) vuole che questa lettera riemerga dopo 25 anni. Un quarto di secolo, un lasso di tempo significativo per darci uno spaccato prezioso della vita di provincia di una volta, per sempre perduta.
Non mi soffermo qui sulle tante realizzazioni di questo prete sociale, anche perché già l’ho fatto in passato (http://www.beneventocittaracconta.it/543/addio-a-don-ugo-della-camera/).
Vorrei solo osservare che tale documento, visto con l’occhio dello studioso, ha un valore sociologico ed antropologico, perché in uno spazio limitato (don Ugo ha realizzato molto più di quello che qui ha scritto) viene passato in rassegna il tessuto sociale di una piccola comunità, oltre che le realizzazioni (compiute o solo abbozzate) che in essa si sono avute in circa quindi anni di attività. Con un solo grande rimpianto: che la chiesa del Rosario, a tutt’oggi, non sia più stata ricostruita.
Vivo esempio di carità cristiana, maestro della comunicazione e della condivisione (il filosofo Illich direbbe della “convivialità”), don Ugo è stato un concreto punto di riferimento per tutti, in particolare per i giovani, che di esempi sani hanno sempre tanto bisogno.
Forse molti pagoveianesi si riconosceranno e riconosceranno il loro paese di una volta nelle parole di don Ugo. Molti, non pagoveianesi, meditando su queste parole, avranno modo di pensare alla vita che un tempo, neanche troppo lontano, si svolgeva nelle loro comunità. Ecco il testo:

CARISSIMI

mentre mi accingo a lasciare la parrocchia di Pago Veiano, per seguire la volontà di Dio, che, per mezzo del mio Arcivescovo, mi affida la cura pastorale della Parrocchia di S. Martino Valle Caudina, desidero salutarvi TUTTI con grande affetto.
Abbiamo condiviso per circa 14 anni gioie e dolori e ci siamo sforzati, insieme, di crescere nell’amore di Dio e del prossimo… e, la nostra comunità, ne ha fatto di passi avanti!
Sarebbe lungo ricordare tutte le tappe di questa crescita ma non le dimenticherò mai.
Ricorderò le feste religiose, soprattutto quelle in onore di S. Donato che porterò sempre nella mente e nel cuore.
Penserò spesso al Patto d’ Amicizia con Sierre e a tutti i nostri emigrati: ad essi sempre ho pensato e rinnovo l’augurio che possano tornare al più presto nel loro paese per trascorrervi serenamente e dignitosamente la vita.
Mi porterò con il pensiero nei tanti luoghi visitati con voi in occasione dei numerosi pellegrinaggi e gite.
Non dimenticherò gli sforzi fatti per ricostruire la cappella di S. Antonio ed in modo particolare la chiesa di S. Tammella che insieme realizzammo: non ringrazierò mai abbastanza coloro che collaborarono con me. La Vergine santa li ricompensi largamente. Non permettete che scompaia ciò che abbiamo costruito con tanta fatica: mura e tradizioni!
Un pensiero particolare va alla scuola catechistica che abbiamo risistemato ed alla sala “Paolo Cecere” che tutti sognammo di realizzare e della quale tutti ora godiamo ma la nostra riconoscenza ed il nostro affetto si rivolge alle catechiste ed ai ragazzi che frequentano la scuola: grazie catechiste, siete veramente in gamba! La comunità si aspetta tanto da voi che siete le educatrici dei cristiani del domani. Iddio vi premi.
La nostra cara chiesa di S. Donato: come avrei voluto vederla ristrutturata ed abbellita, ma vari eventi ne hanno rimandato la realizzazione: parto, ora, mentre sono in corso i lavori sognati e vi auguro di avere una chiesa più decorosa ed accogliente.
E la chiesa della Madonna del Rosario? Quanti sforzi per realizzarla, ma abbiamo appena il progetto e tante speranze. Faccio appello a tutti: amministratori comunali e comunità parrocchiale perché sorga quest’opera così necessaria.
Come potrò dimenticare i momenti di gioia e di gloria trascorsi per e con i ragazzi del Gruppo folk? Ci guardavano tutti con invidia e come vorrei che questa iniziativa risorgesse per far conoscere a tutti le nostre tradizioni!
Vi affido i miei canti “Simo e Pao”, “Emigrante”, ecc., con i quali vi ho trasmesso un poco della mia gioia e del bene sincero che vi ho voluto: quando li eseguirete o li ascolterete ricordatevi di me.
A tutti i collaboratori un grazie ed un saluto particolare: al Consiglio Pastorale, al Consiglio affari economici, ai Dirigenti di Azione Cattolica, al Consiglio direttivo dell’Associazione S. Donato A.N.S.P.I., alle animatrici dei gruppi di preghiera, ai componenti i Comitati Feste, ai cari chierichetti e corale parrocchiale. Siete stati tutti esemplari: continuate a prestare la vostra opera a favore della Parrocchia ed in stretta collaborazione con il nuovo Parroco.
Quello che fate lo fate per voi stessi!
Saluto e ringrazio vivamente gli amministratori comunali che si sono succeduti in questi anni, per il rispetto che hanno nutrito nei miei confronti e per la collaborazione offerta come pure il Direttore Didattico, il Preside, gli insegnanti, il Personale non docente, la Pro Loco ed anche altri gruppi o enti che involontariamente mi sfuggono.
VI PORTO TUTTI, TUTTI, NEL CUORE!
Abbraccio con grande affetto i bambini ed i ragazzi dei quali non dimenticherò la gioia ed il sorriso: sono stati il mio conforto e stimolo per lavorare sempre con maggiore entusiasmo.
Un pensiero particolare ai giovani che ho amato in modo speciale: gli sforzi fatti per riunirli e per promuovere la loro maturazione umana e cristiana e sociale portino i frutti sperati.
Ringrazio gli ammalati che mi hanno sostenuto con le loro preghiere ed i loro consigli.
Saluto anche quelli che, forse, si sono sentiti offesi in qualche modo da me o dal mio operato: non era, credetemi, nelle mie intenzioni e perdonatemi, se potete.
A tutti, inoltre, chiedo scusa pubblicamente per ciò in cui ho mancato ed in qualsiasi modo.
Un ricordo, infine, ai nostri cari defunti: con voi ho pianto la loro dipartita ed affidandoli nuovamente al Signore mi rimetto alle loro preghiere.
Ed ora, nel lasciarvi, e dopo aver espresso per iscritto ciò che non avrei avuto la forza di dirvi a voce pubblicamente, chiedo la vostra Benedizione e con sulle labbra e nel cuore il nome di Dio, della Vergine Santa, del caro S. Donato e dei Santi tutti vi auguro ogni bene ed ogni prosperità.

IL VOSTRO
Don Ugo

Pago Veiano, 27 novembre 1988

PER TUTTA LA VITA RENDERO’ GRAZIE AL SIGNORE PER AVERMI DATO LA GIOIA D’INCONTRARVI E DI REALIZZARE INSIEME COSE MERAVIGLIOSE

Servizio e Foto Lucia Gangale

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