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Chi lo ha detto che il gelato fa a pugni con la dieta?

27/06/2013
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 Certo, nessuno dice che rimpinzarsi di coni o coppette ai gusti di creme siano il massimo per chi è in perenne lotta con la bilancia. Ma se si osservano piccoli accorgimenti, anche se si segue un regime alimentare ipocalorico, potrete permettervi un bel gelato. Esempio? Preferite i gusti alla frutta al posto di quelli alle creme; e limitate dosi e dimensioni. Scopriamo insieme come regolarsi – non solo in estate – di fronte a sua maestà il gelato, tentazione principe della tavola.

 

Il gelato è l´alimento simbolo della bella stagione. Ma è così buono e amato da meritarsi uno spazio anche nei momenti dell´anno meno caldi. Spesso si pensa che mangiare il gelato sia uno sfizio che non va d´accordo con la dieta. E invece è vero il contrario. Certo, nessuno dice che il gelato non sia una fonte di calorie. Come quasi tutti i cibi, esagerare è sbagliato. Ci sono piccoli accorgimenti che ci consentono di non eliminarlo dall´alimentazione quotidiana.

Il gelato è un alimento che va bene in qualunque momento della giornata e stagione dell’anno. A merenda. In alternativa al pranzo in ufficio. Come legittima conclusione di giornata. È la versatilità, forse, la migliore qualità del gelato artigianale o industriale che sia.

I numeri parlano da soli: secondo una stima elaborata dall’Istituto del gelato italiano (Igi), sulla base di dati forniti dall’Associazione delle industrie dolciarie italiane (Aidi), sono 25 milioni i nostri connazionali che, tra giugno e settembre, mangeranno il gelato 2 o 3 volte alla settimana. Dieci milioni, invece, i consumatori quotidiani. Tutti insieme faranno fuori circa 125 milioni di kg di gelati alla frutta e alle creme, per una media di 2,5 kg a testa.

Il gelato, numeri alla mano, si consuma durante tutto l’anno. Ma è ovviamente nei mesi più caldi che diventa protagonista. Per far sì che il dolce freddo arrivi nelle migliori condizioni dal banco frigo del bar o da quello del supermercato fino a casa, l’Istituto del gelato italiano detta cinque regole a cui attenersi.

1. Il primo morso, dallo con gli occhi
La prima occhiata è fondamentale: visto al di qua del vetro, deve avere un aspetto allettante e non superare il bordo della vasca in cui è esposto. Per ottenere le tipiche (e coreografiche) onde che si vedono nelle vaschette di alcune gelaterie vengono usate addensanti artificiali. Non proprio il massimo della salubrità.

2. Trasportalo in un contenitore termico
Ogni scambio di temperatura è negativo per la struttura del gelato. Di solito, i negozi artigianali usano apposite vaschette in polistirolo, che garantiscono la conservazione corretta per un’ora circa. Ma se acquistate un prodotto industriale, magari al supermercato, è sempre meglio inserirlo in una borsa termica .

3. A casa, subito in freezer
Ogni volta che apriamo e chiudiamo lo sportello del freezer il gelato subisce un cambiamento nella consistenza e nella forma. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, non cambia nulla. Ma da quello del gusto, può modificarsi anche notevolmente.

4. Verifica la consistenza con un cucchiaino
Molto dipende dal tipo di gelato, dalle sue dimensioni, dal grado di aria assorbita, dalla temperatura ambiente. Ma soprattutto dai gusti, creme o frutta che siano. Per questo la cosa migliore da fare è tirarlo fuori dal freezer e “sondarlo” con un cucchiaino per capire se ha la consistenza desiderata.

5. Non più di mezz’ora fuori dal frigo
Dal punto di vista della sicurezza non ci sono in effetti problemi prima che il gelato abbia raggiunto almeno +15°,+20°, temperatura alla quale, peraltro, sarà totalmente sciolto. In genere, per sciogliersi completamente, ci vogliono circa 30 minuti. Di meno, se fa molto caldo o se nel gelato c’è molta aria.

Scegliamo i ghiaccioli, tanto gusto poche calorie!
Sono rinfrescanti, piacciono ai bambini ma anche agli adulti e sono uno snack ideale per chi deve controllare le calorie della giornata. Non contengono grassi, hanno ingredienti semplici come acqua, tanta frutta e un po’ di zucchero e possono essere preparati anche in casa. Qui di seguito una lista dal meno calorico a quello più calorico per poter scegliere anche quello che si confà più ai vostri gusti.

GHIACCIOLO AL LIMONE (45 calorie)
Ingredienti e preparazione
Per 4 ghiaccioli: 2,5 dl di succo di limone, 50 g di zucchero.
Sciogliete nell´acqua bollente lo zucchero e unite il succo di limone. Versate negli stampini e riponete nel freezer fino a quando non si induriscono un po’. Tirateli fuori e inserite i bastoncini, poi rimette in freezer per 6 ore prima di consumarli.
A cosa fa bene il limone
Le vitamine sono elementi insostituibili per mantenere gli equilibri fondamentali dell’organismo. Regolano il metabolismo, aumentano le difese immunitarie e aiutano a eliminare le scorie. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni giorno dovremmo assumere 60 mg di acido ascorbico, cioè di vitamina C, di cui il limone è ricco.

Rispetto ad altre vitamine se ne possono assumere anche grandi dosi senza problemi, perché il nostro organismo le può smaltire insieme con i liquidi.

GHIACCCIOLO ALL´ANANAS (50 calorie)
Ingredienti e preparazione
Per 6 ghiaccioli: 400 g di ananas, 1 cucchiaio di miele, 20 cl di acqua minerale.
Frullate l´ananas con l´acqua e il miele. Versare negli stampini e mettere in congelatore. Inserite i bastoncini prima che si indurisca troppo e mettete i ghiaccioli di nuovo nel congelatore per altre tre ore.
A cosa fa bene l´ananas
L´ananas ha poche calorie (solo 40 in 100 g) e molto potassio (utile per contrastare la ritenzione idrica): è perfetto quindi per combattere al meglio gli inestetismi come la cellulite e la pelle “a buccia d´arancia”. Contiene un enzima, la bromelina che facilita la digestione.

GHIACCIOLO AL MELONE (55 calorie)
Ingredienti e preparazione
Per 4 ghiaccioli: 1/2 melone, 1 dl di succo di arancia e 1 cucchiaio di sciroppo alla frutta.
Pulite il melone e frullatelo, mischiatelo con il succo di arancia e lo sciroppo e versatelo negli stampini. Mettete in freezer e inserite i bastoncini prima che si indurisca completamente.

Tenete in freezer per tre ore prima di consumarli.
A cosa fa bene il melone
Indicato nelle diete il melone ha 32 per 100 g, molte vitamine e sali minerali. Essendo particolarmente ricco di potassio (che serve al cuore, ma anche a combattere l’affaticamento), rappresenta l’integratore naturale ideale per l’alimentazione estiva, specie alla fine di una giornata sotto il sole. Inoltre, in 200 grammi ci sono oltre 60 mg di vitamina C, che protegge la pelle e potenzia le difese immunitarie. Contiene un’alta quantità di betacarotene, che fa bene alle mucose dell’apparato digerente.

GHIACCIOLO ALLO YOGURT E FRUTTI DI BOSCO (72 calorie)
Ingredienti e preparazione
Per 6 ghiaccioli: 300 g di yogurt intero, 250 g di frutti di bosco e 5 g di zucchero a velo.
Lavorate lo yogurt con lo zucchero. Lavate i frutti di bosco e incorporateli allo yogurt. Versate negli stampini e mettete in freezer per 3 ore. Infilate i bastoncini prima che diventino duri e poi rimettete in congelatore per altre 3 ore.
A cosa fa bene lo yogurt
Lo yogurt è considerato da nutrizionisti e dietologi un potente alleato per riequilibrare l´intestino e rifornire le ossa di calcio.

Inoltre offre la possibilità di raggiungere con maggiore facilità l’apporto giornaliero raccomandato di proteine, vitamine e minerali.
I frutti di bosco sono cibi “ferma-tempo” per antonomasia: ricchi di vitamine A, B1 e B2, ma soprattutto di vitamina C e di sali minerali, in particolare di potassio, essenziali in una corretta alimentazione. Superdissetanti (contengono circa il 90% di acqua), sono ideali nella stagione calda, quando l´afa porta il fisico a perdere liquidi preziosi.

Come si vince il “mal di testa da gelato”

Prime belle giornate di primavera, primi gelati da gustare, prime bevande fresche da sorseggiare al sole. Molti di voi, di fronte a queste piacevoli novità della bella stagione, si ritroveranno come ogni anno di questi tempi di fronte a un problema non da poco: mangiando un gelato o bevendo una bibita fredda, proveranno un forte mal di testa, un dolore secco e pungente collegato alla sensazione di freddo appena provata. È il cosiddetto “mal di testa da gelato”, un disturbo che colpisce molto più di quanto si pensi.

Tutta colpa del palato

Non è solo un luogo comune o una leggenda metropolitana: il mal di testa da gelato esiste eccome, è una patologia in piena regola certificata dalla scienza. Tecnicamente si definisce Sphenopalatine Gangloneuralgia, più volgarmente viene chiamata anche “cervello ghiacciato”. Tutto dipende dal palato: quando viene a contatto con qualcosa di freddo, i suoi vasi sanguigni si contraggono, producono spasmi molto forti e trasmettono la sensazione di dolore al cervello.

Secondo l’americano David Roby, neurologo al Temple University Hospital, “il mal di testa da gelato è essenzialmente un’emicrania in miniatura, infatti il 93% dei pazienti soggetti a emicranie soffre anche di mal di testa da gelato.

Dopo che un cibo o una bevanda molto fredda sono entrati a contatto col palato, si scatena il mal di testa: il dolore, intenso, dura al massimo 60 secondi, poi scompare. È qualcosa di molto simile all’emicrania vera e propria, che colpisce infatti soggetti particolarmente sensibili ai cambiamenti di luce, suoni e temperatura”.

Che fare, allora? Vediamo le soluzioni più efficaci da adottare:

se proprio non potete evitare bevande ghiacciate, fatelo a piccolissimi sorsi;
stesso discorso per il gelato: mangiatelo molto lentamente;
prima di bere o mangiare qualcosa di freddo, provate a “riscaldare” il palato premendoci forte con la lingua o con un dito per qualche secondo;
anche inspirare con la bocca ed espirare dal naso può rivelarsi utile.

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