Alla base dell’insano gesto motivi passionali.
Nella tarda mattinata, verso le ore 13,10, l’appuntato scelto dei Carabinieri in servizio presso la caserma di San Leucio del Sannio, Luigi Chiumiento di 45 anni, si è suicidato sparandosi un colpo all’altezza del mento con la propria arma di ordinanza dopo aver freddato con due colpi la moglie Raffaella Ranauro di 41 anni. Il Chiumiento alla guida della propria auto una Peugeout 807, poco prima delle ore 13,oo, a seguito di una discussione telefonica con la moglie scaturita da motivi di gelosia, aveva rintracciato l’autovettura C3, condotta dalla coniuge, e dopo un breve inseguimento, nei pressi della Rotonda degli Atleti, la speronava costringendola a fermarsi contro il marciapiede. L’uomo scendeva repentinamente dalla sua auto e, dopo aver urlato qualcosa nei confronti della donna, esplodeva contro la stessa due colpi d’arma da fuoco colpendola al viso provocandone la morte. Immediatamente dopo l’uomo rivolgeva la stessa arma verso la sua persona esplodendo un nuovo colpo che gli provocava lo sfondamento della calotta cranica e dopo pochi minuti la morte. Dalle prime indagini si è accertato che i due erano in fase di separazione legale ma, di fatto, già non condividevano più, da alcuni mesi, la stessa abitazione. La coppia lascia tre figli di 19, 16 e nove anni con la maggiore che stava affrontando gli esami di Stato di maturità al Liceo Classico di Benevento. La polizia prontamente intervenuta sequestrava l’arma di ordinanza una Beretta modello 92 S cal. 9 con 11 cartuccie nel serbatoio e 1 incamerata, tutto inesploso nonchè i tre bossoli dei colpi sparati.
Il Comandante della Legione Carabinieri Campania di Napoli, Generale di Divisione Carmine Adinolfi, si è portato a Benevento, dove, unitamente al Comandante Provinciale, Col. Antonio Carideo, sta incontrando i figli dell’Appuntato Scelto, Luigi Chiumiento, ora nell’abitazione della nonna materna.
Nessuna dichiarazione da parte dei Carabinieri, visibilmente colpiti da una tragedia del tutto inaspettata.
L’appuntato, infatti, proprio questa mattina, sebbene in licenza, si era portato in caserma a San Leucio del Sannio per offrire un caffè al suo comandante di Stazione ed ai colleghi a festeggiare, con loro, il suo onomastico.
Mai aveva palesato problemi particolari, anzi si trattava di un eccellente militare generosamente dedito al servizio ed alla famiglia e, soprattutto, ai suoi tre figli.
L’Arma nel silenzio della doverosa riservatezza del caso si sta stringendo con particolare affetto ai ragazzi, cercando di fornire loro tutta l’assistenza necessaria e di evitare di turbarne l’immenso dolore, tutelandoli.