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Viespoli : Il territorio di Benevento è stato ed è aggredito dalla costruzione di elettrodotti di alta tensione, tant’è che alcuni significativi interventi sono tuttora in corso.

 

 Ed è auspicabile che sul realizzato e sul realizzando sia attiva, vigile e costante l’azione di monitoraggio e di verifica dei limiti e delle norme a tutela della salute. E’ noto, infatti, quanto siano dannosi i campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti.

L’Agenzia internazionale per la ricerca mondiale sul cancro dell’Oms, nel giugno 2001, ha classificato “cancerogeno” il campo magnetico da elettrodotto «per l’induzione della leucemia nei bambini per esposizioni a carattere residenziale superiori a 0,4 microTesla».

Ai fini della protezione della popolazione, è indispensabile perseguire gli obiettivi di qualità previsti nella legge 22 febbraio 2001 n. 36 che, all’articolo 8, comma 6, prevede testualmente: “I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli  impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

Senza regolamentazione, e senza una capacità alta di confronto-scontro con Terna, il territorio è ancora più fragile, sostanzialmente indifeso, e a rischio di ulteriori aggressioni, soprattutto quando, come nel caso di Benevento, svolge una funzione geostrategica fondamentale. Ed è esattamente quello che sta accadendo o che si profila, nel silenzio inconsapevole o colpevole.

Il Piano 2012 di sviluppo della Rete di trasmissione nazionale, presentato da Terna e in corso di approvazione al Ministero dello Sviluppo economico, prevede, infatti, la realizzazione di “una nuova stazione 380/150 kV denominata Benevento III da raccordare alla RTN (Rete di trasmissione nazionale) mediante dei raccordi 380 kV al costruendo elettrodotto Benevento II – Foggia”.

Si tratta di un intervento posizionato in una contrada cittadina, a forte vocazione agricola, e riguarda una superficie pari a circa 5 ettari, più o meno, l’estensione di 10 campi di calcio regolamentari.

Governare significa guidare i processi e le scelte, anche le più difficili, nella trasparenza e con la partecipazione popolare. Su una questione di tale rilevanza, è doveroso chiedersi: ci sono stati interventi, si sono prodotte osservazioni, è stato redatto il Regolamento di cui alla legge 36/2001, c’è qualche previsione nel Puc, è stato aperto un dibattito pubblico?

Temiamo che le risposte siano tutte negative. Tuttavia ci auguriamo, mai come in questo caso, di essere smentiti e contraddetti.