martedì 23 Aprile 2024 Peppino De Lorenzo scrive ad Antonio Orlacchio | infosannionews.it martedì 23 Aprile 2024
In evidenza

Il 25 Aprile Festa della Liberazione, ingresso gratuito al Teatro Romano di Benevento

Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, ...

Masterclass al Conservatorio: al via incontri con docenti di fama

Al via un fitto calendario di prestigiose masterclass presso il ...

Montesarchio: successo per l'evento sportivo di beneficenza “Il Calcio che Unisce”

Rilevante successo allo stadio “Allegretto” di Montesarchio, in provincia di ...

Stampa articolo Stampa articolo

Peppino De Lorenzo scrive ad Antonio Orlacchio

31/05/2013
By

“Verso di te ho un debito di gratitudine che rimarrà finchè la vita duri” – si legge nella lettera. Di seguito potete leggerla.

“Caro Antonio, nel momento in cui lasci,  – scrive De Lorenzo – per i fatidici raggiunti limiti di età, l’ente comunale della nostra città, anch’io, con purezza di intenti e libertà di pensiero, intendo associarmi a quanti, in queste ore, ti hanno festeggiato.

Nel corso degli anni in cui sono stato rappresentante delle istituzioni locali, con te ho intessuto, senza tema di smentite, un rapporto improntato ad affetto e stima. Nei miei ricordi resterai una delle più belle figure che ho incontrato lungo l’impervio cammino che mi ha visto, fors’anche cocciutamente, pormi contro il sistema imperante.

Verso di te ho un debito di gratitudine che rimarrà finchè la vita duri. Quando, infatti, nel corso delle mie innumerevoli vicissitudini subite, professionalmente, mi relegarono in un corridoio nell’ozio totale, tu mi tendesti la mano, e ricorderai come, per evitarmi, sino a quando la magistratura non mi rimise al mio posto, mi aiutasti. E’ superfluo entrare nei particolari.

Con tutti i difetti che mi riconosco, ritengo che l’ingratitudine non faccia parte del mio modello di vita. Per questo, il mio augurio è dettato veramente da affetto e non è, credimi, una semplice parata di facciata. Nel novero dei ricordi più cari, associo quello delle tre tue collaboratrici, le tre donne meravigliose, con a capo la signora Elena, che, come ricorderai, io, affettuosamente, così definivo. Senza
dimenticare il compianto Antonio Colorato.

La mia gratitudine mai sopita, caro Antonio, è tale che non è stata scalfita dall’aver appreso, guarda caso proprio la settimana scorsa, casualmente, che, tempo fa, mi avevi denunciato. Non ho saputo il motivo anche perchè il magistrato ha archiviato il tutto. Forse, la ragione è da ricercarsi, verosimilmente, nelle mie testimonianze che hanno contribuito a quanto si è verificato pochi mesi fa presso
l’ente comunale. Non so.

Tutto questo, però, non sminuisce il mio affetto per te anche perchè io sono stato e sono il tiro al bersaglio di molti. Ma tant’è! Sono uso ad essere schietto e puoi essere sicuro che l’augurio che ti porgo in questo momento sia sincero. L’ipocrisia non fa parte del mio modello di vita. Ieri sei stato osannato anche da chi ti aveva messo alla porta. In talune circostanze il silenzio dovrebbe essere la regola.
Questa è la vita!

Buon riposo, Antonio. Spero di riabbraciarti di persona e parlarti a viva voce con la semplicità e la schiettezza che si addice a chi, come noi, si avvia alla sera della vita.”

Stampa articolo Stampa articolo

Tags: ,