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Club Unesco: convegno su “Gli scavi archeologici di Cellarulo”

12/05/2013
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La IV Edizione del Festival del Libro e dell’Informazione Locale è stata anche l’occasione di discutere con il prof. Marcello Rotili, degli Scavi Archeologici di Cellarulo e non solo.

Benevento, Città dell’Unesco a pieno titolo. Ne sono testimoni oltre ai tanti monumenti conosciuti, anche i tanti reperti che affiorano dal sottosuolo, anche quando si eseguono lavori di tutt’altra natura. E il caso delle 12 anfore di provenienza iberica rinvenute, per caso, nel corso dei lavori di realizzazione di una strada alle spalle della Basilica della Madonna delle Grazie. E’ questa una zona a forte impatto storico dove ” le alluvioni sono state una delle cause del progressivo abbandono dell’area, forse perché non era del tutto idonea, ma anche altri fenomeni di contrazione della città dovuta ad una crisi demografica hanno avuto il loro peso “ a detto ieri Marcello Rotili, docente ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale e vice presidente accademia Archeologia lettere e Belle Arti Napoli, nel corso del convegno, organizzato dal Club Unesco, “Gli scavi archeologici di Cellarulo” presso la sala “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio nell’ambito del IV Festival del Libro e dell’Informazione Locale.
Questo convegno e stato fortemente voluto dalla dinamica, attenta nonché preziosissima Presidentessa del Club Unesco Paola Cecere Perrella, la cui competente attività non conosce soste. Il suo impegno e quello degli altri componenti del Club, tra i quali ricordiamo anche la dott.ssa Antonella Girolamo, volto alla valorizzazione del patrimonio mondiale Unesco, del quale fa parte anche Benevento, si estrinseca in tantissime attività tra le quali la Cecere ha voluto ricordare l’Opuscolo “Il Chiostro di Santa Sofia poesia della Pietra” che è un autentico atto di amore per il visitatore del complesso monumentale.
Un saluto è stato dato anche dall’ex Assessore Provinciale Maria Felicia Crisci in luogo del Commissario Straordinario dell’Amministrazione Provinciale Aniello Cimitile, assente anche a questo incontro dopo aver disertato anche la cerimonia inaugurale.
E quindi la parola è andata al Professor Marcello Rotili che come dicevamo ha parlato di Contrada Cellarulo, quartiere di epoca romana dove si svolgeva attività artigianale, sito alla confluenza dei due fiumi, Sabato e Calore, poi abbandonato per svariate ragioni. “Alcuni scavi archeologici, ha detto Rotili, hanno dimostrato che esistevano strati d’alluvione, ma non è strano visto che la zona è quella di confluenza. Le alluvioni ci sono sempre state e l’archeologo le deve documentare. Questa è una delle cause del progressivo abbandono dell’area, anche dovuta alla crisi dell’Impero Romano, alle incursioni dei barbari nonché alle difficoltà di gestire la pluralità di rapporti con varie popolazioni. Si dovrebbero effettuare dei lavori seri sulla struttura. Un conto è la ricerca ed una è la conservazione dei luoghi alla quale la Soprintendenza diede, nel 2008, delle prescrizioni. Se poi sono state eseguite o meno quelle opere io non lo so, l’archeologo può fornire suggerimenti e consigli. Non ci vuole molto a capire che se non si protegge la situazione peggiorerà sempre più. Le murature vanno restaurate e poi sostenute, servono tettoie per la manutenzione e dovevano essere aggiunti dei percorsi per i visitatori”.
Una puntatina il prof.Marcello Rotili l’ha fatta anche sulle mura cittadine affermando che esse sono del IV Secolo e quindi è improprio definirle “longobarde” ma ha anche disquisito del Chiostro di Santa Sofia che ha definito un gioiello della città di Benevento che “per fortuna non è coperto da un inappropriato cappello che peraltro non servirà a nulla”, con un accenno di polemica alla decisione assunta di dare una copertura all’Arco di Traiano per preservarlo dalla pioggia in attesa di risolvere i problemi di infiltrazione.

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