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Legge Elettorale. Difetto di Democrazia. Anzi, ha detto l’autore Capuano, Difetti di Democrazia.

05/04/2013
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La legge elettorale è stata al centro dell’incontro presentato dalle Associazioni “Democrazia Partecipata”, “Parliamone” e “Segnali di Vita” con Antonio Capuano, autore del libro “Legge Elettorale. Difetto di Democrazia.”

Con la partecipazione della giornalista Laura De Figlio oggi pomeriggio alla Biblioteca Provinciale si è tenuto un incontro con Antonio Capuano, autore di un libro che parla della legge elettorale e delle problematiche ad essa connesse.

Capuano ha ricordato come lui stesso, nel 2005, votò questa legge elettorale, una legge che accentra il potere in mano a pochi eletti che decidono il da farsi, ai quali l’eletto resta collegato in quanto memore del posto che gli hanno riservato in lista che gli ha permesso di essere eletto. Tra l’altro, ha detto Capuano, la differenza di età per poter essere ammesso al voto, 18 anni per la Camera dei Deputati e 25 anni per il Senato, fa si che ci siano evidenti differenze di corpo elettorale che poi dà vita ad una ingovernabilità. Da come è congeniata poi questa legge non consente la scelta del proprio parlamentare il quale poi non ha un vincolo di mandato per la sua elezione al Parlamento. L’unico vincolo lo ha con la propria coscienza.

Capuano si è detto un pentito, consapevole di aver fatto un errore votando l’attuale legge elettorale e perciò ha deciso di scrivere il libro. Essa può essere cambiata anche solo con un emendamento, lasciandola inalterata alla Camera, purchè si faccia lo stesso anche al Senato su base nazionale con ripartizione poi a livello di regione.

Come azione futura Capuano lancia l’idea di raccogliere firme per una legge d’iniziativa nazionale che consenta di poter governare anche con un solo voto in più e bisogna  trasformare “veramente” il nostro Stato in Repubblica Presidenziale.

Si potrebbe anche fare in modo di votare come lo si fa nei comuni con oltre 15mila abitanti inibendo la possibilità di andare oltre due mandati anche non consecutivi, in modo da non dare grossi poteri.

Poi il discorso è scivolato su Grillo e Renzi. Il comico genovese aveva per la verità anticipato cosa avrebbe fatto, come era successo a Parma, ma non lo hanno preso in considerazione.

Nel mentre Renzi non è stato concreto fino alla fine abdicando alle primarie, che restano comunque  un passaggio importante che Capuano imporrebbe per legge.
Hanno portato il loro contributo anche le due Associazioni presenti. Antonio Feleppa per Democrazia Partecipata ha condiviso quanto detto da Capuano con il concetto di partecipazione da evidenziare. Nazzareno Orlando di “Parliamone” ha puntato il dito sulla necessità di dare forza alla meritocrazia . Le due Associazioni hanno poi detto che discuteranno per verificare l’opportunità di aderire a “Segnali di vita”. Si lavorerà alla predisposizione dell’emendamento come suggerito da Capuano, e stasera, ha detto Orlando si da una risposta alla cattiva politica aprendo un discorso nuovo.

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