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Benevento, città aperta, consegnata ai Conquistadores di fuori porta

E’ quanto dichiara Luigi De Nigris consigliere comunale di minoranza che definisce Benevento “La città ceduta”.

In una delle fasi più critiche della sua vita amministrativa, nessun giudizio e nessuna critica, ancorchè propositiva, si è levata dalla maggioranza comunale riguardo alle scelte decise dal capo dell’amministrazione. Benevento può essere ormai dichiarata “città aperta” perchè non riesce a trovare al suo interno persone capaci di tirarla fuori dai guai in cui si è consapevolmente cacciata, Senza alcuna resistenza è stata infatti ceduta alle cure di esperti provenienti da fuori città. Consegnata a Conquistadores di fuori porta. I nuovi Cortes, Pizarro, Vasquez de Coronado, dalla prossima settimana giungeranno per educarla e civilizzarla, per insegnare come si amministrano un territorio, un bilancio o i servizi sociali.
Questa grave decisione, che vìola e delegittima la sovranità popolare, non ha incontrato alcuna resistenza, indignazione o sgomento ma solo un’avvilente rassegnazione. Molti amministratori hanno accettato l’insopportabile insulto rivolto alle competenti risorse della nostra città. Cosa induce esperti amministratori, uomini onesti e dignitosi, a subire, proni, scelte così ingiustificate ? Basterebbe un piccolo rigurgito di dignità personale per imporre alle loro coscienze di chiedere pubblicamente conto del perché di simili scelte. Invece nulla, solo silenzio! Silenzio tra i dirigenti di partito; silenzio tra i consiglieri di maggioranza; silenzio, tranne pochi ed isolati casi, nella cosiddetta società civile; silenzio dagli Ordini professionali che annoverano al loro interno personalità in grado di offrire un qualificato e disinteressato contributo alla città.
Per carità, cambiare passo e sostanza, cancellando un sistema di governo che ha tenuto banco in questi anni, e che pur di vincere le elezioni è incappato nelle gravi disavventure che tutti conoscono, è un obiettivo più che giustificato. Ma se si sceglie il merito e la competenza perché lo si fa solo per alcuni assessorati ?
Anche chi non segue da vicino le vicende di palazzo Mosti, si rende conto che merito e competenza, almeno questa volta, non c’entrano niente. Infatti, alcuni Assessori che non hanno competenze specifiche nel settore loro affidato e che non hanno raggiunto nessuno degli obiettivi assegnati, restano, intoccabili, rispetto a chi è stato cacciato in malo modo e senza la minima giustificazione.
Certamente, almeno in teoria, la scelta degli Assessori rientra a pieno titolo nella sfera di competenza del Sindaco perché espressione di un rapporto fiduciario posto a fondamento della nomina stessa. Con l’assegnazione o la revoca delle deleghe assessoriali il Sindaco accorda o toglie la fiducia. L’etica pubblica e quella politica imporrebbero però di motivare pubblicamente le ragioni che hanno fatto venir meno la fiducia precedentemente accordata.
A prescindere da questo, sarebbe stato sicuramente più coerente chiedere il contributo di esperti urbanisti ed economisti prima dell’approvazione di un Puc, realizzato a macchia di leopardo; prima della scelta di cementificare la città; prima delle approvazioni di bilanci taroccati o dell’adesione al Salva enti; prima che all’interno delle municipalizzate si aprissero voragini finanziarie difficilmente colmabili.
L’ operazione “Assessori a casa” resta quindi del tutto opaca e nebulosa, avvolta in un velo di mistero che tutti si augurano possa quanto prima essere definitivamente squarciato. Luigi De Nigris