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Arrestati padre e figlio per estorsione ed usura in danno di due imprenditori edili

Nelle prime ore della mattinata, personale della 3° Sezione della Squadra Mobile della Questura di Benevento ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Napoli.

Domenico Rossetti ed il figlio Raffaele Rossetti

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Rossetti Domenico, classe 1956 ed il figlio Rossetti Raffaele classe 1976 entrambi di Capodrise (Ce), ritenuti responsabili di concorso nei delitti di estorsione ed usura in danno di due imprenditori edili di Pietradefusi (Av) commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art.416 bis ed al fine di agevolare il sodalizio criminoso facente capo al clan camorristico dei “Belforte” operante, prevalentemente, nella provincia di Caserta.
L’attività di indagine iniziava a seguito dell’acquisizione di notizie riguardanti soggetti casertani i quali, avvalendosi del vincolo associativo e della forza intimidatrice tipica delle associazioni camorristiche, da diversi mesi operavano prestiti a tassi usurari in danno di imprenditori della Provincia di Avellino.
In particolare, i due Rossetti, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo anche in tempi diversi ed approfittando dello stato di bisogno economico dei due imprenditori estorcevano denaro a tassi usurari pari al 15% mensile.
L’azione delittuosa si è estrinsecata attraverso violenti pestaggi, minacce di mali futuri, sottrazione di beni mobili registrati alla società, nonché continui riferimenti al noto clan “Belforte”.
La tempestiva azione dell’Autorità Giudiziaria e della Polizia di Stato ha permesso di interrompere la condotta criminis, tutelando l’incolumità delle vittime.

Queste le dichiarazioni del vice questore aggiunto della Questura di Benevento, Giovanna Salerno : “Abbiamo operato nel territorio del casertano e precisamente a Marcianise e Capodrise ed abbiamo sferrato un colpo a personaggi di spicco del clan Belforte, un clan camorristico molto duro e forte che si è conteso il territorio di Marcianise insieme al clan Piccolo ed ha trovato, negli anni, un accordo di non belligeranza con i casalesi. Abbiamo rilevato che questi due uomini erano ben infiltrati in Irpinia ed avevano cercato di mettere radici anche nel Sannio. Gli accertamenti hanno poi svelato che erano in atto attività illecite come l’usura e l’estorsione. C’è stato un vero e proprio accanimento criminale nei confronti di  due imprenditori di Pietradefusi, un’attività iniziata con l’usura e sfociata, poi, con l’estorsione. Hanno cominciato a chiedere sui 30mila euro per arrivare fino ai 180mila euro per accapararsi i beni mobili con una metodologia camorristica finalizzata a foraggiare i clan e aiutare le famiglie dei carcerati.  Esistevano, infatti, assegni postali nella zona mercatale di Marcianise dove non c’erano sistemi di sorveglianza. Gli aguzzini non si fermavano alle sole minacce. Essi picchiavano le loro vittime in modo selvaggio con pugni e calci.  Ad un certo punto, nel corso di uno di questi pestaggi, Domenico Rossetti si fermò solo perché la vittima, stremato, dal dolore supplicò: “Ho problemi di cuore. Gente che non aveva alcuna remora che non si lasciava impietosire davanti a nulla per ottenere soldi per foraggiare le famiglie del clan Belforte. Una perquisizione ha poi portato alla luce la presenza di 10mila euro che era sicuramente un provento di attività illecita”.