Sono intervenute le docenti Aglaia McClintock, Luciana Jacobelli e Francesca Reduzzi. Tanti gli studenti nell’aula che hanno seguito con interesse la conferenza nell’ambito del corso di “Istituzione e Storia del Diritto”.
La doppia anima della conferenza, quella più propriamente archeologa e quella più squisitamente giuridica, sono state magistralmente fuse e rese fruibili facilmente alla platea, dalla valenza delle oratrici. E giocando anche sull’orgoglio sannita, con varie teorie che riconducono a questo popolo l’origine dei gladiatori, la prof. Jacobelli ha inteso darne un’immagine diversa , non quella Hollywoodiana ma quella affiorante dai graffiti pompeiani che regalano una visione dei combattenti diversa da quella dell’immaginario collettivo con i gladiatori che vivevano anche con schiave e matrone romane dando una visione diversa di Roma e del concubinato nell’impero. E neanche il loro destino era di morte certa perchè potevano chiedere la grazia al pubblico che, sovrano in tal senso, poteva decidere di salvare loro la vita. Inoltre i loro combattimenti erano tra esseri umani e non contro i leoni in quanto il reperimento di questi animali risultava essere molto costoso e poi non c’era certezza, visto la mancanza di adeguate protezioni, che queste fiere non rivolgessero il loro interesse verso il pubblico stesso.
La prof. Francesca Reduzzi invece ha analizzato i gladiatori dal punto di vista giuridico paragonando ai moderni contratti di leasing quelli dei gladiatori spaziando tra antico e moderno.