“Cortincarcere”, l’incontro con il regista e l’attore del film “La Malavita” chiude l’edizione 2023
Sabato 30 settembre 2023, alle ore 12,00, presso i locali della Casa Circondariale di Benevento, si è tenuto, nell’ambito del progetto “Cortincarcere”, l’incontro con il regista Paolo Colangeli e con l’attore Salvatore Striano, l’uno regista, l’altro protagonista del film “La Malavita” (premiato nella sezione anteprime del festival sannita). L’incontro ha visto coinvolti i detenuti partecipanti al workshop cinematografico promosso dalla Camera Penale di Benevento insieme all’APS Libero Teatro di Benevento (organizzatrice del Social Film Festival ArTelesia – Benevento, Concorso internazionale del cinema sociale, giunto alla sua XV edizione) e realizzato con l’essenziale supporto tecnico-logistico della Direzione del carcere e del personale civile e di polizia penitenziaria. Prima di un confronto-dibattito tra il protagonista del film e il regista con i detenuti, è avvenuta la proiezione del film alla presenza del Direttore del Carcere, del Dirigente dell’UEPE di Benevento, del Responsabile dei funzionari giuridico-pedagogici del carcere e dei personale di Polizia Penitenziaria, del Presidente della Camera Penale di Benevento, dei rappresentanti dell’Associazione Libero Teatro e del CESVO LAB Irpinia Sannio, questi ultimi quali ospiti della iniziativa. L’opera, dal titolo “La Malavita”, mostrata ai detenuti assume particolare valore educativo e sociale in quanto essa racconta l’esperienza teatrale nei vicoli del centro storico di Napoli del protagonista, Salvatore Striano, che affascinato dalla potenza della cultura, del cinema e del teatro sceglie la strada della legalità. “E’ stata una mattinata importante, un momento toccante”, ha sottolineato proprio Striano. “Ci siamo mandati – ha proseguito – dei messaggi di riscatto e legalità con la speranza che i detenuti possano cogliere queste opportunità”. “La malavita – conclude – è una strada a perdere, non ci guadagna mai nessuno. Si paga un conto salato, ci allontana dalla famiglia e ci fa perdere la voglia di vivere. Prima si smette e meglio è”. “La cultura, le storie di Shakespeare – spiega Paolo Colangeli, regista del film – sono una provocazione per capire e per riflettere meglio sul nostro destino, per prenderlo in mano e cambiarlo”. “Volevamo dare un messaggio ai detenuti – sottolinea Simona Barbone, presidente della Camera Penale di Benevento -: incentivare l’attività trattamentale per favorire quella che è una loro rinascita, una nuova vita e devo dire che il film “La Malavita” è stata l’opera giusta al momento giusto per concludere questa rassegna di “Cortincarcere”. “Salvatore (Striano, il protagonista ndr) ha lanciato un messaggio importante che è arrivato dritto al cuore dei detenuti, un messaggio forte di speranza. Di questo siamo profondamente orgogliosi”, conclude. “Importante e significativo per noi premiare questo film” – spiega Stefano Addabbo, componente del Direttivo di Libero Teatro -, perché rientra appieno nella mission del nostro festival (Social Film Festival ArTelesia Benevento ndr), quello di un cinema sociale. Importante il messaggio di regista e attore, con quest’ultimo che nasce come tale proprio tra le mura del carcere e che nella recitazione ha trovato il suo riscatto e poi il suo lavoro”. Così è giunto a conclusione il cineforum che si è sviluppato nell’arco di tre mesi e ha riguardato i reparti media sicurezza, alta sicurezza e sex offender del carcere di Benevento. Sarà premiato il prossimo 7 ottobre presso il Teatro Vittorio Emanuele del capoluogo sannita il cortometraggio risultato vincitore sulla base dei voti dei detenuti (IL CLOWN di Giuseppe Di Gangi). Il workshop cinematografico, in questi mesi, da un lato ha fornito ai detenuti le conoscenze di base nell’analisi dei film, privilegiando un punto di vista tecnico, dall’altro ha consentito di sviluppare un ampio dibattito sulle tematiche sociali soggetto dei corti proiettati. Una manifestazione di grande apertura del carcere sul mondo del cinema, in un progetto comune di elevata contaminazione reciproca, di notevole qualità artistica, che rappresenta un momento importante nel percorso di rieducazione e reintegrazione dell’umanità carceraria.
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