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I Primari ed il personale del Rummo preoccupati della possibile mancanza di continuità gestionale.

31/10/2012
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Non c’è pace per la più importante struttura sanitaria della provincia di Benevento. Dopo il commissariamento di un anno seguito alla scadenza del dr. Rosario Lanzetta, ora il parere del Consiglio di Stato negativo sulla nomina del dr. Nicola Boccalone. E chi paga le pene di questa superficialità gestionale centrale sono i medici, precari e non, il personale tutto ma ancor di più, come al solito, i cittadini.


In un documento tutti i timori  per questa assurda situazione amministrativa : “La nostra Azienda, a seguito della scadenza del contratto di Rosario Lanzetta, è già stata di fatto commissariata per circa un anno. Un periodo troppo lungo per un ospedale che ha la necessità di essere al passo con i tempi e di rispondere sempre più alla pressante richiesta di buona sanità. Ora che l’azione vulcanica del manager Boccalone ne aveva finalmente rilanciato la gestione attraverso un progetto organico e complesso, il timore è che tutto venga bloccato.
È indispensabile, a nostro avviso, salvaguardare i progetti di ristrutturazione che la direzione di Nicola Boccalone aveva messo in essere: gli ambulatori e l’Alpi, la BioBanca, i lavori di rifacimento relativi all’art. 20, che erano fermi da lungo tempo, tanto per citare alcuni esempi.
Peraltro, l’Azienda soffre anche della situazione del personale precario che, ricordiamo, vedrà scadere i propri contratti, ancora una volta, il prossimo 31 dicembre. Si prospettano, quindi, mesi di gestione difficile considerando che siamo a fine anno e che è indispensabile procedere ad alcuni adempimenti burocratici che, in caso di decadenza di Boccalone, sarebbe veramente difficile portare a termine, compromettendo non solo la gestione quotidiana, ma anche il riordino che si stava alacremente realizzando. In pratica, il nostro timore è che la macchina burocratica, ancora una volta, penalizzi l’operato di medici, infermieri e personale amministrativo e questa spiacevole evenienza si ripercuoterebbe sull’utenza.
Ma il maggiore timore è che la mancata continuità gestionale preluda ad un commissariamento dell’azienda proprio in un momento critico della regione che, in tema di spending review, vede l’imminente applicazione di tagli indiscriminati alle strutture ospedaliere. Nel caso specifico, solo chi conosce veramente l’azienda può evitare quei tagli lineari che comprometterebbero ulteriormente il Rummo conducendolo verso un vero e proprio declassamento in semplice Presidio Ospedaliero.
È nostra premura, quindi, chiedere che venga garantita, nel prosieguo dell’azione avviata dal management aziendale, una convinta continuità di gestione e che nessun servizio venga cancellato”.

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