Carceri, grossi problemi di Sanità ma non solo. Tante ombre e poche luci
Presentato questo pomeriggio alla Sala Vergineo del Museo del Sannio l’esperienza che si sta facendo in giro per le carceri della Campania. In sala Riccardo Polidoro, co-responsabile dell’Osservatorio nazionale carcere dell’Unione Camere penali, Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, Gianfranco Marcello, direttore della casa circondariale di Benevento, Rita Bernardini e Sergio D’Elia, presidente e segretario dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’, Giovanna Perna, responsabile per la Campania dell’Osservatorio carcere Ucpi, Alessandro Gargiulo, presidente del Movimento forense Napoli e coordinatore nazionale del Movimento. Premesso che a detta dei protagonisti il Carcere di Airola ma anche di Benevento, se fosse possibile stilare una classifica calcistica, sarebbero ben oltre il centro della stessa, purtroppo anche loro presentano problematiche che sono anche importanti. Prima su tutto la Sanità: mancanza di psichiatri. Laddove ci sono, sembra che non abbiano una presenza costante. E poi il sovraffollamento in quella che è più considerata una discarica umana senza tener conto che sono persone e che scontata la pena, a parte alcuni casi, torneranno in libertà. E poi fa strano che ci sia una sorta di cresta sui prezzi: biscotti, acqua e shampoo, ad esempio, in alcuni di essi costano molto di più di quanto costino all’esterno; una telefonata dal carcere di Airola costa 3 euro e 20 centesimi per 20 minuti !
Importanti però sono i laboratori. In essi il detenuto esprime tutta la sua voglia di lavorare e molti di essi producono anche articoli di qualità. E’ il caso ad esempio di quelli che producono cravatte e camicie. Purtroppo però queste iniziative si scontrano con la mancanza di mentalità imprenditoriale dell’istituzione. Difatti la produzione, tra l’altro di ottima qualità, non viene venduta all’esterno, il che potrebbe contribuire ad ammortizzare i costi della struttura, ma riservata alle guardie carcerarie con il risultato di avere guardie griffate e nessun incasso per il Ministero. E c’è da considerare che un detenuto costa in media 150 euro al giorno!
In ultimo si lamenta anche una totale assenza di visita delle carceri da parte della magistratura di sorveglianza.
Nel video le interviste dei protagonisti che meglio illustrano i risultati di queste visite.
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