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L’abisso della Shoah, in scena con la Compagnia Balletto di Benevento. Grande successo per lo spettacolo

L’abisso della Shoah, in scena con la Compagnia Balletto di Benevento. Successo per la performance “MEMORIA, Voci per non dimenticare”

Una grandissima folla, un pubblico folto, attonito e attento, ha seguito, Venerdì sera (27 gennaio 2023), la performance di danza e teatro, proposta dalla Compagnia Balletto di Benevento, in collaborazione con il dipartimento di musica elettronica del Conservatorio Nicola Sala.

La performance dedicata alla giornata della Memoria si è svolta alla Stazione Centrale di Benevento.

Carmen Castiello, Coreografa e Direttrice Artistica della Compagnia Balletto Di Benevento e Linda Ocone, regista,  così descrivono le motivazioni dell’evento da loro fortemente voluto: – Esiste una relazione tra l’arte e la Shoah, perché l’arte testimonia, conferma e soprattutto elabora l’evento.

L’arte incarna la funzione pubblica – civile, culturale e politica – della memoria, assume la funzione di catarsi liberatoria per chi la esegue e di liturgia laica per chi ne ascolta le parole o vede i gesti.

Al centro di questa nuova identità, il testimone/ artista è portatore di storia. Primo Levi, ha affermato che «un’immagine, a parità di superficie, racconta venti, cento volte di più della pagina scritta, e inoltre è accessibile a tutti, anche all’illetterato, anche allo straniero.  È il migliore esperanto.

Un nodo stretto insomma che tiene unite la Shoah delle persone e la Shoah della cultura. Centinaia furono gli artisti costretti all’espatrio, condannati, uccisi; e le loro testimonianze attraverso l’arte sono ancora oggi un monito per l’umanità.

“Chi brucia libri, prima o poi brucia anche gli uomini” ammonisce Primo Levi, e noi invece vogliamo accendere una fiamma nelle coscienze attraverso la semplicità di una performance non scontata, non retorica, ma rispettosa e attenta.

L’arte contemporanea che riflette sulla Shoah o che si ispira alla Shoah, salva, con la propria testimonianza.

Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di prendere posizione, voce, corpo, mente, attraverso un atto creativo collettivo, in cui i performer (musicisti, attori, ballerini) si unissero alle donne, uomini, bambini, anziani (non spettatori!) in un rito artistico necessario, dovuto, condiviso.

Abbiamo scelto volutamente la stazione centrale di Benevento, che racconta di attese e di viaggi interminabili, e che per alcuni non prevedevano ritorno. La stazione, come nessun altro luogo, racchiude memorie, anche della nostra terra, storie di sanniti che sono stati portati via.

Il nostro viaggio è cominciato dai numeri. I numeri non sbagliano, testimoniano più di qualsiasi parola, e con freddezza, la storia recente. Le coreografie e le parole sono così andate di pari passo in un viaggio che è sì memoria, “ricordi” dal passato, ma che immagina un futuro, e anticipa un ritorno alla vita.

Le musiche mirabilmente scelte e composte dal dipartimento di nuove tecnologie musica elettronica, hanno provocato quel senso di straniamento che mescolato ai rumori degli altoparlanti, hanno trasmesso alle persone presenti l’orrore della guerra che ci scorre davanti ancora oggi ma che non siamo più in grado di vedere nella sua atrocità, quasi non ci appartenesse. Il Perché della nostra performance sta nella necessità di andare verso una coscienza, che partendo dal passato possa divenire monito per il futuro: una partenza verso un mondo, magari, migliore.-

COMPAGNIA BALLETTO DI BENEVENTO Direttore Artistico CARMEN CASTIELLO

COREOGRAFIE: GISELLE MARUCCI e CARMEN CASTIELLO

I SOLISTI

Giselle Marucci

Mirko Melandri

Alessandro Amoroso

Maria Chiara Tedesco

ALLIEVI ATTORI curati da MAURIZIO TOMACIELLO

MAURIZIO TOMACIELLO

Mariarita Bianchini

Laura Febbraro

Giulia Ocone

MUSICHE A CURA DEL CONSERVATORIO DI MUSICA NICOLA SALA

Direttore Giosuè Grassia

Renato ESPOSITO

Valentino Santarcangelo

Michelangelo Pepe

SI RINGRAZIA:

Il Direttore della stazione Centrale di Benevento :Fabio Rapuano

Il Personale della stazione Centrale di Benevento

Un ringraziamento particolare a Rino Checola

REGIA e supervisione artistica LINDA OCONE