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Fausto Pepe sui debiti : quello che emerge è di estrema gravità. Del Vecchio : Qualcuno non dorma tranquillo!

24/10/2012
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Interessante conferenza stampa prima del Consiglio Comunale di domani voluta dal primo cittadino per fare chiarezza.

Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco Fausto Pepe presenti buona parte dei suoi Assessori ed anche diversi consiglieri comunali. Il primo cittadino ha precisato che questa del bilancio è una materia importante che riguarda tutti i cittadini ed è per questo motivo che hanno pensato di illustrare alla stampa, prima del consiglio comunale, tutte le risultanze in quanto si tratta di operazione verità sui conti del comune. Dato l’importo di rilevante importanza è bene, a detto Fausto Pepe, dare comunicati ufficiali. Ha chiarito anche il primo cittadino che quando si parla di debiti non sempre si parla di un debito da pagare nel senso proprio della parola cioè non è detto che esso sia certo ed esigibile. Difatti molti parlano di un debito di 25 milioni come se fosse certo ed esigibile ma non lo è. In ogni caso,ha chiarito il Sindaco, la maggior parte dei debiti è ascrivibile agli espropri degli anni 1980/90 in quanto in quel periodo si è dato vita a molti interventi edilizi che sono sorti su terreni da espropriare, non pagati, e che hanno prodotto contenziosi. Le tante convenzioni stipulate in quel periodo, circa 150, stabilivano che il soggetto delegato ( la coop, il consorzio etc.) avrebbe dovuto nei cinque anni successivi pagare l’esproprio coincidente con il diritto  di superficie e quindi a costo zero per il Comune. I problemi sono poi iniziati con la non legittimità degli atti sancita in alcune sentenze del Tar e con la messa in discussione della metodologia.

Il contenzioso ha radici in queste procedure e nasce prima dell’1/1/1994 data di apertura del dissesto. E così tra senteze di 1° e di 2° grado  si arriva fino ai giorni nostri in Cassazione. Nel 2007/2008 poi, continua Fausto Pepe, qualche sentenza del Tar sancì che non si doveva pagare l’esproprio sul valore stabilito dall’Ufficio Tecnico Erariale ma bensi sul valore venale con prezzi che sono così passati da 15 euro/mq a circa 300 euro/mq.

Già nel 2009 sulla scorta della sentenza del 2008 questa Amministrazione, ha detto il Sindaco, ha chiesto ai propri uffici di avere notizie sullo stato delle pratiche ma sono queste risposte che non si riescono ad avere subito anche perchè non esisteva un elenco delle pratiche e si lavorava sulla memoria di chi gestiva il contenzioso. Si è così dato mandato ad un gruppo di lavoro per produrre atti e relazioni.

La parola è così passata all’Assessore Cosimo Lepore che ha chiarito che le condanne del comune sono condanne in solido che nascono da convenzioni. Dalla verifica degli atti e da una C.T.U. espletata però vengono fuori dati discordanti: il consulente del Tribunale ha accertato che gli espropri di fatto riguardano ben 6000 mq. in meno e che se il comune avesse pagato quanto richiesto avrebbe versato tre milioni e novecentomila euro in più. Inoltre, per l’avvocato dell’Ente comune i mq. espropriati sono molti in meno  e che il debito è di gran lunga inferiore. Questa situazione debitoria doveva essere nel dissesto ed invece esiste una attestazione  di pareggio. Quindi, ha detto Lepore, la situazione ci è scoppiata in mano quando è venuta fuori questa situazione  che ha fatto sorgere molti dubbi.

Riprendenso la parola Fausto Pepe,   ha aggiunto che a questo punto la questione assume un carattere di estrema gravità per quello che emerge e che se fossero stati subiti riconosciuti i debiti si sarebbero pagati importo non dovuti. Ha precisato poi il primo cittadino che costruire interi quartieri  su terreni non pagati è una anomalia tutta beneventana che non sarebbe successo in nessuna altra zona. Nessuno ha mai lanciato l’allarme e, continua Pepe, nonostante abbiamo avuto il coraggio di tirare fuori questa questione, veniamo aggrediti del perchè non abbiamo pagato. Nel frattempo abbiamo fatto presente ad un commissario ad acta che i terreni per i quali si supponeva non fossero stati pagati espropri erano invece sin dal 1997 di proprietà del comune.

Comunque, conclude Pepe,  noi intendiamo finire l’operazione iniziata.Io sono certo che chi continua a sostenere che i debiti del Comune ammontano a 25 milioni, asserisce il falso. Su questi presupposti ci presenteremo domani in Consiglio, certi di aver lavorato bene e con coraggio predisponendo anche un piano di rientro eventuale per tutte le somme che ci sono state indicate: le delibera sul piano con la Cassa Depositi e Prestiti è solo un esempio. Il Consiglio può decidere la strada che ritiene più idonea, io credo sussistano le condizioni degli articoli 193 e 194 del TUEL, e quindi vi siano gli equilibri di bilancio, così come è possibile imboccare la strada del decreto 174 ( il decreto salva Enti) dello scorso 8 ottobre: in ogni caso posso assicurare che il Comune continuerà nella strada della chiarezza, a tutela degli interessi collettivi”.

Al termine dei lavori anche il vicesindaco Raffaele Del Vecchio ha voluto stigmatizzare la vicenda definita “uno dei bubboni peggiori e delle pagine più oscure della storia amministrativa di Benevento”. “Bisogna accertare – ha concluso Del Vecchio – le responsabilità di ogni tipo perché venga fatta la doverosa chiarezza e chi ha sbagliato, per dolo o per colpa, sia chiamato a risponderne”.

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